Black Mirror è uno show in grado letteralmente di lasciarti intontito, capace di indurti a riflettere su alcune questioni sgradite e di scatenare riflessioni che dovrebbero poi motivarci a diventare persone migliori, comunità migliori, società migliori. Perché stiamo diventando sempre peggio, è innegabile, chi dice il contrario o è un cieco o è un inguaribile ottimista, e tutto il nostro peggio Black Mirror ce lo offre con grande intelligenza su un piatto d'argento.
Eccoci qui, ecco dove stiamo andando. Magari non tutti, non generalizziamo, magari non proprio in questi termini, ma questo è il succo. Questa è una possibilità, parecchio realistica, indotta se vogliamo, ma molto molto triste e pericolosa. E allora cosa vogliamo fare?
Non ci sono risposte, a ognuno di noi trarre le dovute conclusioni. Come nella precedente stagione le tre storie potrebbero essere ambientate tra il presente e un futuro molto prossimo, un futuro in cui la tecnologia ha fatto ancora un passo avanti tenendo però i piedi ben saldi su basi che già oggi sono realtà. Le tematiche trattate sono a noi vicinissime: appunto tecnologia, nuove dipendenze, media, politica, giustizia, nuove concezioni della vita, dolore, etc... temi forti e per tutti di grande interesse. Tre episodi slegati uno dell'altro, nessun personaggio comune.
Nel primo episodio, Be right back (Torna da me), assistiamo a una splendida messa in scena di una perdita resa dolorosa anche per lo spettatore in poche splendide sequenze, ci viene mostrata una possibile reazione e un'inquietante sviluppo dell'uso odierno che tutti facciamo della condivisione più sfrenata, di pensieri, di immagini, di vita privata, di dati personali, di vizi e virtù. Più che lo sviluppo in se della questione è la riflessione sull'oggi a essere molto forte.
White Bear (Orso bianco) è un pugno allo stomaco continuo, angosciante, terrificante, spiazzante, graziato da una recitazione splendida da parte della protagonista, psicologicamente tesissimo, una vera perla. Non anticipo nulla per non rovinare nessuna sorpresa ma la critica feroce, almeno doppia se non tripla, è di nuovo lì, a portata di mano. Tutto questo senza mai risultare visivamente violento.
Nel terzo episodio, Vota Waldo, entra in scena la politica con tutto ciò che questo comporta, per molti versi, nonostante la produzione sia squisitamente inglese, la situazione proposta presenta diversi paralleli (volendo vederli) con quella nostrana, è qui presente in una certa misura una sorta di giudizio con il quale si può essere o meno d'accordo ma che comunque lascia tutti lì a pensare.
Black Mirror è la serie perfetta per chi vuole un prodotto di qualità ma non ha tempo o pazienza di stare al passo della serialità televisiva. E' imperdibile, dovete guardarlo.