La mostra, curata da Marcella Russo in collaborazione con Verso Arte Contemporanea di Torino e Aaran art gallery di Teheran , propone alcune delle opere già esposte a Torino e altre realizzate appositamente per questa espozione, tra cui il lavoro di Sara Abbasian, Parastou Forohuar, Barbad Golshiri. Le opere sottolineano la diversità e la complessità di una nazione così ricca di cultura e tradizioni come l’Iran, alla ricerca una giusta collocazione nel mondo contemporaneo. Tutto questo, insieme ad una giovane e vibrante critica della società e del regime, rendono la scena artistica iraniana assolutamente interessante. Come spiega Marcella Russo:
Nessun altro Paese ha conosciuto, in breve volgere di tempo, trasformazioni così radicali, transitando da una decadente monarchia costituzionale ad una rigorosa teocrazia che ha generato laceranti divisioni tra uomini e donne, tra laicità e religione, tra società pre e post-rivoluzionaria. Ad oriente come ad occidente, il velo è divenuto simbolo della trasformazione iraniana: alle donne, che per decenni non hanno indossato il velo, è stato imposto di coprirsi interamente con il chador, ampia tunica di tessuto nero. Per la maggior parte degli osservatori occidentali, è stato il segno dell’oppressione femminile, e nell’un tempo della frattura dalla modernità. Più complessa la tematica in Iran, dove almeno una minoranza delle donne si è riappropriata del velo quale segno di affrancamento dalle contaminazioni delle società consumistiche occidentali. La scelta è stata così condotta liberandosi dei segni visivi identificativi e dei condizionamenti estetici erroneamente ingenerati intorno all’immagine eterodiretta dell’Iran. L’allestimento è giocato sull’idea della negazione del contrasto, espresso intorno ai due eterni opposti cromatici, il Bianco ed il Nero, anziché sulla gamma cromatica tanto cara alla cd. arte “New Orientalist”, a significare che, al di là della mistificante percezione esterna dei media, la multiforme vitalità e complessità dell’Iran di oggi e della sua espressione artistica non può essere costretta tra i paradigmi stereotipati del bianco e del nero, del giusto o sbagliato, del bene o del male. Le opere in bianco e nero prescelte in Iran Black & White rivelano così l’eredità di una cultura intrisa di tradizione che scende a patti con il mondo contemporaneo. Ricche di allegorie e riferimenti alla pittura persiana classica, tradiscono una attitudine del tutto contemporanea che contribuisce a fare della scena artistica iraniana una delle più animate dell’area mediorientale.
Un’occasione per riflettere, dunque, sulle diverse pulsioni della società iraniana contemporanea, e di come questa non possa essere ridotta agli stereotipi interpretativi troppo spesso in uso in Occidente.
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