Blackmagic Pocket Cinema Camera: i miei primi test

Da Gianguidozurli @gianguidozurli

Questo post non vuole affatto essere una recensione sulla Blackmagic Pocket Cinema Camera (BMPCC), ce ne sono troppe in circolazione ed anche molto esaurienti. La più interessante è certamente quella del filmmaker inglese Philip Bloom. Queste clip sono solo delle esercitazioni personali su un nuovo strumento di registrazione video con i formati ProRes e CinemaDNG (RAW).

La Blackmagic Pocket Cinema Camera sembra una macchina fotografica compatta, in realtà è una videocamera professionale a tutti gli effetti. Le sue caratteristiche tecniche principali sono le seguenti:

  • Il sensore Super 16mm della Blackmagic Pocket Cinema Camera.

    Sensore formato Super 16mm. Nel cinema a pellicola, il formato 16mm o Super 16mm è stato utilizzato per la realizzazione di film famosissimi e di grande successo come Eraserhead di David Lynch, Non Aprite quella Porta di Tobe Hooper e La Casa di Sam Raimi. A differenza del formato 35mm o Super 35mm, il 16mm è molto più economico e può comunque essere stampato successivamente in 35mm per la proiezione nelle sale. Blackmagic Design produce anche altre due videocamere più costose, la Cinema Camera a 2.5K e la Production Camera a 4K (entrambe con sensore Super 35). La Pocket Cinema Camera può essere considerata una moderna alternativa alla Bolex Paillard o alla Mitchell 16.

  • Attacco per lenti MFT (Micro Quattro Terzi), le stesse lenti montate da Olympus e Panasonic. La lunghezza focale delle lenti, nel formato MFT, va moltiplicato per due. Per esempio una lente 14mm su una fotocamera MFT diventa un 28mm. Sulla Pocket Cinema Camera il fattore crop è invece di 3x in quanto il sensore Super 16mm è più piccolo di un sensore MFT. Quindi sulla BMPCC un 14mm diventa un 42mm. Per avere un bel grandangolo è necessario dunque acquistare una lente 8mm Fisheye per avere un 24mm. Sulla BMPCC è possibile tuttavia montare un numero pressoché infinito di lenti grazie ad appositi anelli adattatori acquistabili separatamente. Per la lente CCTV con attacco C-Mount ho utilizzato uno di questi anelli. E’ possibile anche adattare ottiche Canon EF.

  • La Blackmagic Pocket Cinema Camera necessita di schede SDXC molto veloci.

    Le Cinema Camera a 2.5K e 4K registrano il video su costosi dischi a stato solido SSD. La BMPCC, a differenza delle sorelle maggiori, registra su schede SDXC ad alte prestazioni, come la Sandisk Extreme Pro a 95Mbps. Si tratta di schede di memoria care, ma molto meno rispetto a dischi SSD.

  • 13 stop di latitudine di posa. Le videocamere e le fotocamere digitali in commercio attualmente arrivano al massimo a 12 stop. La pellicola ha 16 stop di latitudine di posa. Le videocamere Blackmagic, in rapporto qualità-prezzo, sono le migliori per poter conferire un look cinematografico ai propri video.
  • Registrazione video 1080p24 in ProRes 422 nativo. Se si monta con Final Cut Pro X (o 7) è una bella comodità. I file sono già ottimizzati, pieni di informazioni per la post-produzione e soprattutto non devono essere convertiti se si vuole utilizzare il ProRes come formato intermedio. Il ProRes è utilizzabile anche con Premiere Pro.
  • Registrazione video RAW 12bit nel formato CinemaDNG. Finalmente il RAW video a basso costo. I file CinemaDNG sono delle cartelle che contengono tutti i fotogrammi registrati in formato DNG (come le foto in Adobe DNG) e il WAV dell’audio registrato dalla videocamera. Questi file possono essere convertiti con DaVinci Resolve 10 Lite (gratuito per il download su App Store o sul sito Blackmagic Design) ed addirittura premontati con esso prima di trasferirli al software di editing preferito. La latitudine di posa di questi file è pazzesca, si riescono a recuperare dettagli impensabili da clip vistosamente sovraesposte e bruciate. Il formato CinemaDNG, trattandosi appunto di Adobe DNG, è compatibile con Adobe Camera RAW o Lightroom. Per fare il color grading di una clip si può usare Camera RAW sul primo frame ed applicare tutte le modifiche ai fotogrammi successivi. Adobe Premiere Pro è attualmente compatibile con i file CinemaDNG, ma non con quelli di BlackMagic Design (speriamo in un futuro aggiornamento). La Apple con Final Cut Pro X non è ancora pronta per il formato RAW.

Queste non sono altro che le caratteristiche principali, ma ce ne sono molte altre.

La cosa che mi ha impressionato moltissimo è la capacità di recupero delle clip video sovraesposte, esattamente come avviene in fotografia col formato RAW. Tuttavia i file CinemaDNG non possono essere paragonati ad un vero e proprio RAW fotografico, in quanto si tratta comunque di file compressi. Il CinemaDNG potrebbe essere paragonato ad un TIFF con poca compressione. Ciò nonostante, guardate il finale del video per vedere quanti dettagli sono stati recuperati.

La definizione migliore è stata catturata ovviamente con la lente Panasonic Lumix G 14mm f/2.5 e non con la CCTV 25mm f/1.4. La CCTV è una misteriosa lente cinese acquistata su eBay con attacco C-Mount ed montata con un apposito anello adattatore. CCTV? Per cosa starà? Closed Circuit Television o più facilmente per China Central Television? Si tratta di una lente dal fuoco molto morbido ed ideale per effetti speciali o per conferire un look vintage e Lo-Fi alle clip video. La messa a fuoco manuale non è facilissima.

L’audio è stato registrato in camera con il microfono integrato. Non sono ancora riuscito a trovare un adattatore 1/4″ per montare il Rode Videomic sulla BMPCC.

La lente Panasonic si comporta invece egregiamente. Messa a fuoco e diaframmi possono essere regolati anche automaticamente con i pulsanti Focus e Iris della BMPCC.



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