Una blatta morta fra le patatine fritte: è questa la causa dell’arresto del titolare di una panetteria (che funge anche da gastronomia e salumeria) di Catania, sita in Viale della Libertà. Il fatto è accaduto a seguito della segnalazione di un cliente che, mentre si accingeva a consumare le patatine fritte appena acquistate, ha rinvenuto lo sgradito “ospite” all’interno del contenitore di plastica in cui le patatine fritte si trovavano: ha, così, deciso di segnalare il tutto alla Polizia, chiamando il 113. Gli agenti della Volante intervenuti sul posto hanno avuto modo di accertare la presenza dell’insetto morto all’interno della vaschetta di plastica contenente la patatine fritte, effettuato poi un immediato controllo anche all’interno del panificio di Andrea Lombardo, il proprietario ventiseienne. Da questo è scaturito l’arresto per il titolare, con l’accusa di somministrazione di alimenti nocivi.
Dalla ricostruzione dello “scenario” risulta che all’interno della panetteria erano in corso alcuni lavori di ristrutturazione e che, dunque, vi coabitassero alimenti destinati alla vendita ed ingredienti destinati alla preparazione dei cibi insieme alla polvere di muratura, senza alcun tipo di protezione per la merce esposta né per i banconi sui quali tali cibi venivano appoggiati: un’incuria davvero molto grave e totalmente irrispettosa di qualsiasi norma igienica prevista per le attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico.
A questo si aggiunge, poi, anche l’inadeguatezza dei sistemi di funzionamento del controllo temperatura all’interno dei banconi in cui si trovavano esposti gli alimenti, non garantendo un adeguato stato di conservazione dei cibi. I cartoni contenenti le uova (rinvenuti privi della necessaria etichettatura) venivano accatastati in prossimità del forno e, dunque, molto vicini ad una fonte di calore a tutto rischio della possibilità di provocarne un repentino deperimento.
Inoltre, la blatta rinvenuta all’interno della vaschetta di plastica contenente le patatine fritte non risultava essere un “caso eccezionale”: altri insetti alati sono stati rinvenuti all’interno dei sacchi contenenti la farina ed altre blatte (questa volta vive) infestavano i cestelli contenenti la ricotta fresca destinata anch’essa alla vendita.
In un quadro tanto nefasto, dunque, la misura di arresto per il titolare della panetteria è parsa assolutamente inevitabile ed, attualmente, il proprietario dell’esercizio commerciale è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.
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