Blaze

Creato il 27 aprile 2012 da Narratore @Narratore74

Formato: Cop. rigida
Pagine: 362 Prezzo: 12,90 Lingua: Italiano Edizione: Sperling & Kupfer Link per l'acquisto: Blaze (Narrativa) Sinossi Blaze è enorme, forte e imponente. Un uomo grande che però soffre di un ritardo mentale considerevole. Blaze è un rapinatore, di poco conto, e un giorno si stanca di furtarelli e piccoli colpi. Decide così di mettere in pratica un piano che da tempo conserva nelle mente: rapire la figlia di un ricco imprenditore e farsi pagare il riscatto. Un lavoro facile, a sentire George, la vera mente dietro al piano, di quelli in cui si rischia poco e si guadagna tanto. Ma Blaze è solo in questa impresa, visto che George è morto tre mesi prima. Ma allora di chi è quella voce che lo ammonisce, che lo sprona a fare la cosa giusta e che lo accompagna, a volte anche rimproverandolo?
Impressioni Blaze, a detta dello stesso King, è rimasto a lungo in un cassetto, dai tempi in cui Richard Bachman era ancora in vita e sfornava capolavori del calibro di L'implacabile e la Lunga marcia. Anzi, cercò anche di riprenderlo in mano anni dopo, ma il risultato fu il medesimo: la storia non gli piaceva, non funzionava secondo lui, così il romanzo tornò dentro al cassetto fino a qualche anno fa. Quando si dice che le storie hanno un loro periodo d'invecchiamento, come i vini e i formaggi, è proprio vero. Quando King, dopo aver pubblicato Colorado Kid, si stupì di ripensare a quel lavoro, seppellito, che ancora portava il nome del suo pseudonimo, decise di riprenderlo in mano. Lo corresse, sistemando alcuni fattori temporali, e alla fine il risultato gli piacque, al punto da inviare il manoscritto all'editore e finire per pubblicare un nuovo romanzo con il nome a cui anni addietro aveva già fatto il funerale. Com'è questo Blaze? Di certo si nota il taglio di Bachman, a partire dallo stesso contesto: non ci sono demoni, non vediamo mostri o il Male che sorge da un tombino. Qui c'è solo la paz<zia, una malattia radicata, profonda, che accompagna il lettore e in più di un'occasione ci fa scattare qualcosa dentro, finendo spesso per parteggiare per Blaze, per il cattivo che in fondo cattivo non è. La storia è veloce, una fuga lunga meno di quattrocento pagine, che ci porta a rivedere il passato dell'uomo e il suo rapporto conflittuale con l'amico/mentore/schiavista, il modo in cui è stato portato verso la via dell'illegalità e la sua infanzia travagliata. Una sorta di John Coffey, però colpevole del reato che gli affibbiano e succube di un'intelligenza che latita. Mi è piaciuto, non certo uno dei lavori migliori del Maestro ma sicuramente qualcosa che vale la pena leggere, anche per chi ultimamente ha trovato troppo cambiato lo stile di King. Le atmosfere sono antiche e rimandano ad uno stile che ormai sembra lontano, ma cattura e diverte, stimolando quel qualcosa dentro al lettore che impedisce di smettere di leggere. Mi sento di consigliarlo? Be', sì, anche se ammetto non si possa definire un capolavoro. Però è intrigante, il personaggio di Blaze è perfetto nella sua imperfezione e, quando sentiamo George parlare, lo odiamo, lo vorremmo veder sparire affinché Blaze possa avere una possibilità. Ma Blaze le possibilità le ha terminate, ce ne rendiamo conto, e quando si arriva al finale non si può non avere un moto di sofferenze di fronte all'inequivocabile verità che gli si palesa davanti agli occhi. Una malattia mentale è peggiore di qualsiasi fantasma; un fantasma lo puoi scacciare, la malattia no, e sei obbligato a conviverci. Per sempre...