Sì, persino Naruto.
Per cui, ciancio alle bande, e buona lettura!
Tenendo sempre le dita incrociate con Kubo e con Bleach per le questioni di cui ormai sanno anche i sassi, nonostante a molti questo capitolo non sia piaciuto, io lo ritengo uno dei migliori in assoluto da qualche anno a questa parte.
Il perché è molto semplice: Kubo pesca a piene mani in uno degli aspetti che ho sempre amato di più del genere “fantastico”. Sto parlando della potenza creatrice derivante dal dare un nome alle cose.
Il capoccia della divisione Zero della Soul Society è il capoccia per il semplice fatto che ha ricevuto dallo
Ecco perché Renji è diventato uberfigo e uberforte: perché ha appreso il nome completo del suo Bankai. Fin’ora, conoscendone solo metà, poteva sprigionare metà della forza.
Adesso che ha appreso il nome per intero…beh, è tutto un altro discorso.
In attesa di vedere Kenpachi col suo, di Bankai, un bel chapeau a Kubo per aver introdotto in Bleach questa bella cosa.
Anche qui, l’abbiamo già detto: quando Kishimoto non fa il cazzone, tira fuori dei capitoli molto buoni, perché non sono annacquati e vanno dritti al punto.
La prima pagina, per quanto mi riguarda, è bellissima. Privato del Demone, Naruto si ritrova nella spiacevole posizione del moribondo. La sequenza in cui perde conoscenza è molto ben fatta, molto cinematografica, e da sola vale il capitolo.
Effettivamente, quando Kishimoto diceva che avrebbe messo in una situazione di caccapupù il mondo ninja non aveva tutti i torti. Certo, a voler fare l’avvocato del diavolo mi viene da dire che se il risultato era questo, Madara avrebbe fatto bene a fare tutto da solo sin da subito, se in millemila anni l’Akatsuki non è mai riuscita a mettere le mani sui demoni, mentre lui li ha intrappolati in cinque secondi netti. Tuttavia mi sento di dire che a meno di qualche plot twist geniale, la vedo difficile per Kishi sensei non affidarsi ad un deus ex machina enorme quanto una cattedrale per concludere il suo manga.
Allo stato attuale delle cose, Madara è un Hao Asakura fuso ad Aizen. Insomma, un villain che tutto sommato non ha nemmeno tutti i torti, dato che vuole ricreare un Matrix felice, ma che forse è diventato troppo forte in troppo poco tempo.
Non mi dispiacerebbe se Kishimoto gli facesse fare la fine che Watsuki ha fatto fare a Makoto Shishio. Sarebbe una conclusione dignitosa.
If you know what I mean…
Ok, su One Piece cercherò di dire il meno possibile, ho materiale per un report storico/folkloristico di quelli totalitombali. Ancora una volta, per l’ennesima volta, Oda trolla tutti, confezionando una delle più riuscite supercazzole della storia. Il titolo del capitolo contiene un doppio gioco, uno che si rifà al folklore e alla mitologia giapponese, uno di natura storica, che se fosse una pura coincidenza sarebbe veramente clamorosa (e non credo, e se è voluta non ho idea da dove Oda l’abbia pescata fuori, dato che è una di quelle chicche che si possono conoscere solo a livello “accademico” – e quasi, nemmeno a quel livello).
Cavendish è uno dei personaggi più singolari dell’opera, e questo capitolo è uno dei più fruibili dopo tanto tempo (le immagini di soli combattimenti ci hanno risparmiato dieci minuti di lettura di dialoghi XD).
Per il solito approfondimento, vi rimando a sabato, per il Report.
Mentre per il resto, lascio a voi la parola e invoco il professor Riccardelli.