Blender – Come usare le luci

Creato il 02 aprile 2013 da Hnikarr

Qualunque tipo di progetto realizzato con Blender, dalla più semplice delle illustrazioni alla più complessa delle animazioni, presenterà sempre tre elementi fondamentali: una videocamera, una fonte di luce e un qualche oggetto in scena. Proprio per fornirci sia un esempio, sia un possibile punto di partenza, tutti e tre questi elementi compaiono già al primo avvio di Blender e sono riproposti in ogni nuovo progetto; guardando nella finestra 3D, troveremo infatti una videocamera sulla sinistra, un cubo al centro e una lampada sulla destra. Perché questi tre elementi siano sempre fondamentali dovrebbe essere di per sé evidente: la videocamera è il punto da cui lo spettatore osserva la nostra scena, il cubo rappresenta ciò che è sulla scena (ossia ciò che vediamo), mentre la sorgente luminosa è ciò che ci permette di vedere la scena. Eliminando la videocamera, perderemmo il punto da cui osservare la scena; eliminando gli oggetti in scena, non avremmo più qualcosa da vedere; eliminando la sorgente luminosa, avremmo una scena completamente buia. Argomento di oggi sarà proprio questo ultimo elemento fondamentale, ossia la sorgente luminosa. In Blender esistono vari tipi di sorgenti luminose: più precisamente, nella versione attuale del programma ne esistono cinque tipi. Ognuno di questi tipi fornisce una illuminazione differente e svolge un ruolo diverso all’interno della scena: si va dalle luci ad area, che coprono l’intera superficie della scena, alle luci “a occhio di bue”, che illuminano un particolare punto della scena e lasciano il resto al buio. Molto spesso, una stessa scena richiederà più luci diverse, posizionate in punti diversi, per ottenere una corretta illuminazione dei soggetti, e solo in casi molto semplici sarà sufficiente una sola sorgente luminosa. A ogni modo, è fondamentale che ci sia almeno una luce, se vogliamo che la nostra scena sia visibile: quante e quali luci inserire, dove inserirle e come impostarle, poi, sono un altro paio di maniche e richiedono un lavoro non molto diverso da quello di un fotografo, che allestisce il set per i suoi scatti. Alla collocazione delle luci penseremo più avanti; per il momento, presenterò i vari tipi di lampade disponibili, col le rispettive caratteristiche fondamentali. Partiamo dalla lampada già presente sulla scena, all'avvio di Blender. Se la selezioniamo, cliccandola col tasto destro del mouse, vedremo una nuova icona nella finestra delle proprietà: è la icona relativa alle luci.   Rispetto ad altre proprietà, l’illuminazione presenta soltanto quattro campi, almeno all'inizio: Preview, dove ci appare un esempio del tipo di illuminazione offerta da quella lampada, Lamp, dove possiamo selezionare il tipo di lampada e impostarne le caratteristiche principali, Shadow, dove possiamo impostare il tipo di ombra che quella lampada dovrà proiettare, e infine il solito Custom Properties, che troviamo dappertutto e dappertutto possiamo ignorare (queste sono guide introduttive, per cui mi occupo soltanto degli elementi di base). Altri tipi di lampade aggiungeranno altre proprietà: Sun ci permette di impostare anche le proprietà atmosferiche, Spot ci permette di impostare l’ampiezza del raggio luminoso, eccetera. Le vedremo di volta in volta, presentando i cinque tipi di lampada. Point è probabilmente il tipo più generico di luce a nostra disposizione, non a caso è scelto come esempio iniziale: è una luce collocata in un punto preciso dello spazio e che, da quel punto, emana raggi luminosi in ogni direzione. Più o meno una normale lampadina, tanto per dare una prima idea. Sun, come suggerisce il nome, è una imitazione approssimativa della luce solare: è una luce che copre e illumina tutto l’ambiente, provenendo da una direzione specifica. Se selezioniamo questo tipo di luce, avremo anche la possibilità di modificare l’aspetto di cielo e atmosfera. Spot è un fascio luminoso, concentrato in una particolare zona: corrisponde a quello che, nel teatro e nella televisione, è chiamato “occhio di bue”, ma può anche essere paragonato alla luce prodotta da una torcia elettrica. Il principio è sempre lo stesso. Hemi proietta una luce a emisfero ed è simile a Sun, sotto diversi aspetti. Anche nel suo caso, la direzione da cui proviene la luce è più importante della posizione in cui è collocata sulla scena, trattandosi appunto di una luce direzionale, ad ampio raggio. Ha la caratteristica di non proiettare ombre. Area, infine, può essere considerata una versione più potente di Point: se Point è una lampadina, Area è il riflettore usato in uno stadio, ossia un blocco con più lampadine unite assieme. Può avere forma quadrata o rettangolare, a seconda di come vogliamo che sia disposta la griglia di lampadine. Subito sotto la lista dei cinque tipi di luce, troviamo le caratteristiche principali della luce, che sono comuni a tutti i tipi di luce, anche se non tutti presenteranno ogni proprietà. La prima cosa che possiamo impostare è il colore della nostra luce. Funziona esattamente come il colore di un materiale: clicchiamo sul rettangolo bianco e poi selezioniamo il colore che preferiamo o che più si adatta alla nostra scena. Il colore resterà invariato, anche modificando il tipo di luce. Sotto al colore, troviamo la voce Energy, con cui possiamo determinare quanto sarà potente la nostra sorgente luminosa. Se il valore di 1 vi sembra basso, sappiate che in realtà è una potenza più che sufficiente per la maggior parte dei casi, per la vostra luce principale, mentre le luci secondarie si manterranno molto spesso su valori tra 0.5 e 0.75, ma nessuno vi vieta di selezionare qualsiasi altro numero, a seconda del risultato che volete ottenere. Continua la lettura...»