Blindness - Cecità

Creato il 13 luglio 2011 da Misterjamesford
La trama (con parole mie): un uomo è fermo ad un semaforo quando un insolita coltre di un biancore quasi innaturale cala sui suoi occhi. L'uomo è diventato cieco. E' l'inizio di un'epidemia terribile che colpisce la popolazione a tutti i livelli, e progressivamente conduce i contagiati attraverso un viaggio allucinante che passa dalla prigionia in un ex manicomio ad una libertà riconquistata per le strade di una città ormai preda di squallore, morte e degrado, popolata soltanto da ciechi che brancolano nella loro nuova condizione.
A guidare lo sparuto gruppo di protagonisti, l'unica donna che pare essere immune alla malattia: sarà destinata a fare da madre, compagna, confidente, amica e paladina di tutti loro.
Portare sugli schermi un romanzo dell'intensità di Cecità è una sfida certo non da tutti i giorni.
Onestamente, con una materia così delicata tra le mani, il rischio di pesanti cadute è ben più che presente, specie se siete un regista venuto dritto dal videoclip con una tendenza piuttosto marcata all'esagerazione, sia essa visiva o emozionale, come Fernando Meirelles, autore del discreto City of god e del decisamente meno incisivo The constant gardener.
Eppure, al contrario di quanto mi aspettassi, il regista di San Paolo non solo riesce nell'impresa di rimanere fedele all'opera di Saramago, ma anche ad imbrigliare il suo stile adrenalinico per metterlo al servizio di una pellicola giocata quasi esclusivamente sulla sottrazione, sia essa stilistica o emotiva, dei suoi protagonisti e della realtà che li circonda: sfruttando una messa in scena decisamente teatrale - soprattutto per quanto riguarda la lunga parte del manicomio adibito a luogo di quarantena per gli infetti - il regista gioca il tutto e per tutto puntando sulla sua protagonista, una convincente Julianne Moore, sfruttando l'importanza che anche nel romanzo gioca nell'economia del racconto la moglie dell'oculista contagiato attraverso una visita dal primo cieco.
Eppure, nonostante una resa decisamente funzionale - anche nelle parti dedicate alla cecità nel momento del suo sopraggiungere - ed un incedere senza cadute di stile, Blindness pare restare sempre e comunque un passo indietro rispetto alla potenza dirompente del romanzo, emotivamente ben più travolgente soprattutto nella parte dedicata alla lotta strenua che la moglie dell'oculista combatte con i ciechi divenuti usurpatori del potere all'interno del manicomio - non efficace, in questo senso, Gael Garcia Bernal nel ruolo dello spietato cieco con la pistola - e  nel finale ambientato nella casa della coppia protagonista, limitato per questioni di minutaggio e, probabilmente, d'azione drammatica troppo ridotta per una versione cinematografica.
Qualcosa è perso anche nel confronto tra la moglie del medico e la ragazza con gli occhiali scuri a seguito del tradimento consumato nel corso della quarantena da parte dell'uomo, una delle parti più coinvolgenti dell'intero romanzo, a testimonianza di quanto, nonostante l'efficacia delle versioni su pellicola, la potenza della pagina scritta mantenga ancora il primato, soprattutto rispetto ad opere incredibili come questa.
Un plauso comunque va fatto a Meirelles, in grado di confezionare un film onestissimo, molto fedele alla sua fonte d'ispirazione e dalla buona resa, anche se sicuramente non in grado di sostituire, nel cuore dei lettori di Saramago, quello che è considerato a tutti gli effetti come uno dei suoi Capolavori.
Ora, per non fare la parte del borioso e radical chic che se la mena perchè si è letto il romanzo prima del film posso dire che, in questo caso, se tra i due quello davvero meritevole è il libro, una visione della pellicola è comunque consigliata, anche perchè parte del sempre troppo ristretto gruppo di titoli in grado di non sfigurare completamente rispetto alle controparti letterarie: in questo senso, ho trovato Blindness molto simile a Non è un paese per vecchi dei Coen, anch'esso fedelissimo all'opera di McCarthy ma privo della carica delle sue pagine.
La cecità algida che vela gli occhi dei protagonisti, anche se soltanto in misura emozionale, pare aver avvolto anche il cuore della pellicola stessa.
A voi, in un modo o nell'altro, trovare la strada per tornare a vedere.
MrFord
"And I know how it should be
there is nothing more for you and I
some are young and some are free
but I think I'm goin' blind."
Kiss - "Goin' blind" -

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