Blog ai confini del Mondo (N°2): "Death Row - Il Braccio della morte" di Death

Creato il 11 novembre 2015 da Giuseppe Armellini
Due mesetti fa leggevo un post nel bellissimo blog di Frank, Combinazione Casuale, e ad un certo punto mi ritrovo nei commenti un certo Death.
Morte.
Mi tocco i coglioni con entrambe le mani e vedo che scrive.
La sensazione provata è strana da descrivere.
Ma intravedevo un'umiltà e un orgoglio di fondo veramente merce rara in questo mondo, o forse nel mondo tout court. Mi sembra che si parlasse di blog, AI PRESUM, e Death diceva qualcosa del suo, che non lo legge quasi nessuno, che lo aggiorna poco etc.. etc...
Ma senza la minima lamentela, anzi, come detto, veniva fuori un orgoglio veramente autentico.
Lo vado a visitare e trovo un ragazzo che scrive benissimo, sciolto, divertente, cattivo e competente.
Uno che parla molto spesso di film di merda o di cassetta (thriller, horror e action), ma che se ne frega di qualsiasi filtro o "tattica" per poter far arrivare più gente.
Alla fine somiglia alla nostra Chiara della prima puntata di questa rubrica.
E' praticamente l'opposto per un certo verso, la grazia di una contro l'irruenza verbale e quasi fisica dell'altro.
Per il resto però ci troviamo davanti a due che usano il blog soltanto per sè stessi e che dentro il blog mettono gli stessi sè stessi. Tutto quello che ne viene fuori in più, visite, gradimenti, commenti, sono "soltanto" una bellissima cosa, ma non conditio sine qua non.
E se mai doveste trovare un pò di retorica in questo che ho scritto, o in quello che scrive Death, c'è un dato inconfutabile che vale per tutto.
8 anni, 8 anni di blog per Death.
Senza, dice lui, aver mai avuto tantissime visite.
Sapete che vuol dire tenere 8 anni un blog e non vedere fargli fare mai "il grande balzo"? (che poi capire cosa sia non so definirlo)
Passione. Punto.
C'è gente che ho visto lamentarsi dopo un mese, giuro.
Complimenti Death.
il blog è questo (CLICCARE), segue il pezzo di Death scritto per l'occasione per presentarsi. A modo suo
DEATH ROW - IL BRACCIO DELLA MORTE
Un giorno imprecisato di Agosto.Mi trovo al parco acquatico a prendere il sole. Sono fisicato, tatuato e tutto oleato. 
Lungo tutto il parco sono esposti manifesti dei film di prossima uscita al cinema. Uno di questi è We are your friends, con Zac Efron. Nonostante del film non me ne freghi un cazzo, non riesco a smettere di fissare il posterone che troneggia di fronte alla vasca nella quale sono immerso. Nella composizione, Zac si volta all'indietro, con il tricipite in tensione, leggermente arretrato rispetto ai suoi amici che avanzano fiduciosi. 
Sento lo sguardo di Zac addosso durante tutta la giornata. 
Ovunque mi trovi, Zac è lì a fissarmi, con un ciglio torvo e ammonitore, amplificato dal titolo del film. Ipnotizzato dai suoi occhi, il parco acquatico scompare e con esso l'acqua clorata, i rumorosi bagnanti e la cacofonica musica Zumba che esplode dalle casse. "We are your friends, noi siamo i tuoi amici", mi dice Zac, con grave serietà, mentre decido di dargli udienza sprofondando in una dimensione extracorporea assolutamente psichedelica. Il trailer del film, visto in sala prima di Ant-Man, mi torna in mente con immane (pre)potenza. A un certo punto, durante un'accorata disamina sulle generazioni moderne, Zac spiega che per un giovane rampante non è necessario diventare cieco sui libri o spaccarsi la schiena in fabbrica per fare un po' di soldi. Basta "inventare un App, APRIRE UN BLOG, vendere cose online...". 
Flashback. 
Sono Death, 8 anni fa. Sono giovane e frequento controvoglia l'università. Non sono mai stato ambizioso, ma decido di aprire un blog perché ho merda che mi marcisce in testa e sento il bisogno di esprimerla. Non mi frega un cazzo di ciò che studio. Ho voglia di parlare di cinema senza filtri, ma la gente intorno a me non va oltre la serie A e il motomondiale, oppure tende a elogiare il cinema tronfio e spocchioso perché così dicono di fare i libri, anche se poi, sotto sotto, a Fellini preferiscono i film zozzi con la Fenech. Cerco allora rifugio nella rete, fiducioso di trovare menti affine, propense ad ascoltare le mie eresie cinematografiche.
Nasce Death Row, "il braccio della morte" ove si antepone Stallone a Truffaut e l'action al neorealismo.
Dopo un improvviso flashforward ai giorni nostri sono nuovamente Death, coi piedi ammollo in piscina, gestore di un blog ma senza neanche i soldi per comprarmi un gelato con più di due gusti. Eppure, secondo Zac, ora dovrei essere ricco sfondato o quantomeno potermi permettere un bel cono formato XL.
Capisco dunque di aver sbagliato qualche passaggio o, forse, di aver sbagliato proprio tutto.
Nel 2007, in rete, nessuno si azzardava a dare voce al cinema ignorante, guai a rivelare i propri guilty pleasures, ché la gente poi pensa male di te! Ora ne parlano tutti, si rivalutano anche le peggio merdate, sono tutti nerd e superpop, con me fanalino di coda.Nel 2009 - anche se il primo esperimento risale al 2005 -, quando aprii su Youtube quello che, nelle intenzioni, sarebbe diventato un canale di videorecensioni, in pochi parlavano seriamente di cinema in streaming. Ora lo fanno tutti, anche chi farebbe meglio a stare zitto, mentre io non ho neanche mai incominciato.
Mentre il sole mi abbaglia e i piedi si infavettano, mi rendo di quale sia l'insegnamento di questa epifania. Le idee apparentemente non mi mancano, ma ho l'innata propensione a tergiversare e a farmele fottere da persone ben più scaltre e volitive di me. Story of my life.
Ciononostante, continuo impererrito a scrivere le mie scemenze, anche se il mio analytics inciterebbe al suicidio qualsiasi operatore SEO. Ma, sotto sotto, me ne sbatto il cazzo. Perché, in verità vi dico, il denaro è la morte della società e, per simmetria, della cultura. E allora, piuttosto che diventare un marchettaro prezzolato che scrive per profitto e non per passione, preferisco continuare a delirare online a vuoto, come faccio da 8 anni, al di fuori dalle leggi di mercato e facendo rabbrividire ogni studioso accademico della settima arte, sempre che qualcuno abbia mai perso tempo a leggermi. 
Anche se poi mi seguono quattro gatti.Anche se poi devo fare i salti mortali per pagarmi l'hosting web.Anche se poi sono disoccupato e fuori tempo massimo per tutto, eccetto il seppuku.Anche se poi non cago dollari come Zac Efron ma, fanculo a lui, almeno sono grosso il doppio.
E per me, che seguo gli insegnamenti di Schwarzenegger da quando avevo sei anni, è la cosa più importante.
Vuoi mettere la soddisfazione?

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