Ricordo. S'andava, d'estate mentre giù nell'enorme zanzariera chiamata "la bassa" il sole picchiava duro, s'andava a Bardi. Con l'auto grossa del babbo, la mamma con l'immancabile pastiglia "per la strada tutta curve" e noi fratelli dietro a ridere e scherzare. S'andava per prendere il fresco, per il Castello, per le zanzare che rimanevano in città e per quel dipinto nell'abside destra della chiesa parrocchiale.L'immagine è quella di un calice d'oro dal quale s'alzano tre serpi.Per via di quelle serpi, le notti - cari ricordi in calzoni corti - si riempivano d'avventure fantastiche in compania di Rikki-Tikki-Tavi ...Poi, quelle serpi, le ho perse tra i mille ricordi non ricordati. Parma, mostra del Parmigianino. Improvvisamente, le tre serpi me le sono ritrovate davanti, nei saloni della Pilotta, dove il Mazzola rincorre, tela dopo tela, l'Allegri, scendendo le scale della Galleria Nazionale.Pago il conto dei ricordi; "Matrimonio mistico di Santa Caterina e i Santi Giovanni Evangelista e Battista", recita la targhetta.Una delle prime opere note del giovane Parmigianino.Ha diciott'anni il bel Francesco. In fuga da Parma, una Parma sconvolta dalla guerra tra i francesi e Carlo V, si rifugia oltre il Po, a Viadana, racconta il Vasari, dove esegue il quadro per la chiesa di San Pietro. E che quadro! Una specie d'uccisione del padre, anzi dei padri artistici di quel ragazzino, già così sicuro e orgoglioso da abbandonarne le ingessature stilistiche, che pur si ritrovano nelle aureole dorate, in cammino verso una nuova stagione pittorica.Calda e viva, l'intera composizione sembra ruotare attorno ad una colonna sulla quale siede la Vergine con l'irrequieto bambino in grembo.E poi il profilo, quel naso, il naso dell'Evangelista, un naso che ricorda il naso di altri, e successivi, dipinti del Parmigianino. Il naso di Santa Barbara. Il naso di Lucrezia. Il naso della Vergine col Bambino e quello di Santa Caterina.A parte i nasi, rimane un mistero.Rubato nel 1629 da Viadana, il "Matrimonio mistico" ricompare nel 1860 a Bardi. Misteri del Parmigianino.Altri misteri raccontano, e gli indizi sono tanti, di un'attività alchemica dell'artista, del suo presunto furore nel distillare mercurio per ricavarne oro; di come tutto questo lo portò, ancor giovane, a trovare, per via di quei vapori mercuriali, non l'oro ma la morte.Capìta, attenti.Nel frattempo, il dipinto è ritornato nella sua chiesa parrocchiale. Se passate da Bardi, fatelo un salto in chiesa. Comunque la pensiate, ne vale la penaPubblicato da Pierre Barilli Pubblicato da jet a 15:32
Ricordo. S'andava, d'estate mentre giù nell'enorme zanzariera chiamata "la bassa" il sole picchiava duro, s'andava a Bardi. Con l'auto grossa del babbo, la mamma con l'immancabile pastiglia "per la strada tutta curve" e noi fratelli dietro a ridere e scherzare. S'andava per prendere il fresco, per il Castello, per le zanzare che rimanevano in città e per quel dipinto nell'abside destra della chiesa parrocchiale.L'immagine è quella di un calice d'oro dal quale s'alzano tre serpi.Per via di quelle serpi, le notti - cari ricordi in calzoni corti - si riempivano d'avventure fantastiche in compania di Rikki-Tikki-Tavi ...Poi, quelle serpi, le ho perse tra i mille ricordi non ricordati. Parma, mostra del Parmigianino. Improvvisamente, le tre serpi me le sono ritrovate davanti, nei saloni della Pilotta, dove il Mazzola rincorre, tela dopo tela, l'Allegri, scendendo le scale della Galleria Nazionale.Pago il conto dei ricordi; "Matrimonio mistico di Santa Caterina e i Santi Giovanni Evangelista e Battista", recita la targhetta.Una delle prime opere note del giovane Parmigianino.Ha diciott'anni il bel Francesco. In fuga da Parma, una Parma sconvolta dalla guerra tra i francesi e Carlo V, si rifugia oltre il Po, a Viadana, racconta il Vasari, dove esegue il quadro per la chiesa di San Pietro. E che quadro! Una specie d'uccisione del padre, anzi dei padri artistici di quel ragazzino, già così sicuro e orgoglioso da abbandonarne le ingessature stilistiche, che pur si ritrovano nelle aureole dorate, in cammino verso una nuova stagione pittorica.Calda e viva, l'intera composizione sembra ruotare attorno ad una colonna sulla quale siede la Vergine con l'irrequieto bambino in grembo.E poi il profilo, quel naso, il naso dell'Evangelista, un naso che ricorda il naso di altri, e successivi, dipinti del Parmigianino. Il naso di Santa Barbara. Il naso di Lucrezia. Il naso della Vergine col Bambino e quello di Santa Caterina.A parte i nasi, rimane un mistero.Rubato nel 1629 da Viadana, il "Matrimonio mistico" ricompare nel 1860 a Bardi. Misteri del Parmigianino.Altri misteri raccontano, e gli indizi sono tanti, di un'attività alchemica dell'artista, del suo presunto furore nel distillare mercurio per ricavarne oro; di come tutto questo lo portò, ancor giovane, a trovare, per via di quei vapori mercuriali, non l'oro ma la morte.Capìta, attenti.Nel frattempo, il dipinto è ritornato nella sua chiesa parrocchiale. Se passate da Bardi, fatelo un salto in chiesa. Comunque la pensiate, ne vale la penaPubblicato da Pierre Barilli Pubblicato da jet a 15:32
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