Blog-tour: “Forse un giorno”, Colleen Hoover – tappa finale.

Creato il 04 aprile 2015 da Chiara

Ultima tappa del blog-tour, che dire? Una responsabilità non da poco, visto il lavoro meraviglioso fatto dalle fanciulle stupende che mi hanno preceduta. Cercherò di essere all’altezza, ma prima di arrivare al cuore di questo post un po’ delirante, vi rimando al calendario di appuntamenti che hanno scandito questo tour un po’ strappalacrime e decisamente diverso dal solito. Si cerca di sdrammatizzare, detto tra noi, perché non esiste al mondo che io riesca ad eguagliare chi è venuto prima di me – al contrario, vi invito a fare un salto alle tappe precedenti e a dimenticare in fretta e furia quanto state per leggere!

23 Marzo: Intervista all’autrice – Bookish Advisor
25 Marzo: Secondo Epilogo – Please Another Book
27 Marzo: Approfondimento sulle musiche di Griffin Peterson – Se solo sapessi dire
29 Marzo: Approfondimento Maybe Not – Coffee and Books
31 Marzo: Approfondimento sui personaggi – Walks With Gio
02 Aprile: Character Interview – Chronicles of A Bookaholic
04 Aprile: Post di chiusura – Chiara legge troppo

Ma veniamo a noi.
Abbiamo sospirato per Ridge, ci siamo commossi per Maggie, abbiamo sofferto con Sydney e, complessivamente, ci siamo logorate come fossimo noi le protagoniste di questo romanzo incantevole. E poi? E poi l’abbiamo finito.
Panico.
Non era previsto.
Non eravamo pronte.
E adesso?
Abbiamo fissato l’ultima pagina del libro o lo schermo del nostro e-reader in preda ad un terrore assolutamente irrazionale, pensando che non è possibile, che la vita non può continuare senza Ridge, Sidney e le loro canzoni. Cioè, dai, come si fa?
Poi è subentrato uno strano senso di vuoto, abbiamo vagato per casa come zombie inquietando famigliari e coinquilini, incapace di rispondere alle più banali delle domande, prive di forze, derubate della voglia di vivere.
E infine… infine sono arrivati loro.
I cinque stadi della perdita.
Negazione, rabbia, negoziazione, depressione e accettazione: siete pronte ad attraversali uno ad uno con me? Facciamo coraggio ragazze, grazie al cielo c’è un giveaway che ci aspetta, alla fine di questo sentiero di dolore…!

 NEGAZIONE

“No, non è finito. Non posso averlo finito.”
“Diamine, non è possibile. DEVE esserci un secondo epilogo, una novella, qualche scena inedita. Il web è bello perché infinito, sono sicura che se mi impegno trovo qualcosa.”
“Colleen non mi farebbe mai una cosa del genere, ahahahahaha, ma cosa mi preoccupo a fare?”
“Sicuro che c’è dell’altro da leggere!”

RABBIA

“Seriamente, Colleen? Mi stai prendendo in giro?”
“Come hai potuto? Come hai solo potuto pensare che fosse ok una cosa del genere, io davvero non so, ti sembra normale? Ti sembra giusto propinarci una storia del genere e poi farla finire?”
“Merda.”
“Mai fare affidamento su un’autrice di new adult romance. Maledizione.”
“Sapevo che dovevo leggere più lentamente.”
“MERDA.”

NEGOZIAZIONE

“Parliamone.”
“Colleen, per cortesia, parliamone: sono una persona ragionevole, sei una persona ragionevole, sono sicura che possiamo facilmente trovare un accordo.”
“Si tratta solo di stabilire una cifra, un qualcosa di simbolico, cosa ti servirà mai per scrivere qualche altra scena in più, per un’autrice come te deve essere sicuramente un gioco da ragazzi, una passeggiata.”
“….”
“No, capisco, ma almeno parliamone.”
“PARLIAMONE COLLEEN, TI PREGO. FARÒ TUTTO QUELLO CHE VUOI!”

DEPRESSIONE

“No, è inutile che tu mi dica adesso che il mondo è pieno di libri, persino più belli dei tuoi.”
“Colleen, no, non insistere nemmeno.”
“No, non intendo alzarmi dal pavimento. Si sta bene qui, si sta comodi, le piastrelle capiscono la mia disperazione e mi vogliono bene, si prendono cura di me, non mi faranno mai del male. LE PIASTRELLE SONO MIE AMICHE.”
“No, non voglio mettere il carica il kobo. A quale scopo?”
“Non leggerò mai più nulla in vita mia, mai più.”

ACCETTAZIONE

“Okay.”
“Okay, posso trovare una soluzione.”
Ugly Love esce tra un po’, posso continuare a rileggere Maybe Someday fino a quel momento.”
“Si, mi sembra ragionevole. Del resto, sono una persona ragionevole.”
“Si, mi sembra un buon piano.”
“Okay.”
“OKAY.”

E adesso che siamo – circa – sopravvissute pure a questo, facciamo un bel respiro e diamoci una pacca sulla spalla: siamo pressoché invincibili, non ci sentiamo così neanche dopo aver terminato un’ora di corsa alle spalle di un signor pezzo di manzo di carta, stracciando tutti i nostri record personali grazie al valido sacrificio di milza e polmone destro. Siamo ufficialmente sopravvissute a Maybe Someday: c’è ancora un po’ di tristezza, forse, ma niente che un giveaway non possa abilmente sistemare. Vi ricordo che in palio c’è una copia cartacea, gentilmente offerta da Leggereditore, e che avete tempo fino al 9 aprile per tentare a sorte. È obbligatorio compilare il form linkato qui sotto al banner, ma se volete guadagnare qualche punto extra potete commentare tutte le tappe, condividere il sopracitato banner sui vostri blog o, più in generale, l’iniziativa sui vostri canali social!

<a href=”http://bookishadvisor.blogspot.com/2015/03/blogtour-forse-un-giorno-di-colleen.html”><img src=”http://i1318.photobucket.com/albums/t656/Susi_Marcone/forse%20un%20giorno%20banner%20GA_zpsucbvme0o.png&#8221; border=”1″ width=”250″ /></a><br />

Clicca qui per partecipare!

Approfitto del fatto che sono l’ultima, che mi dovete leggere per forza (AH! Il potere.) e che, beh, essendo da poco ufficialmente entrata nella sfera dei venti che tendono pericolosamente ai trent’anni posso concedermi il lusso di sproloquiare in libertà millantando una saggezza che non ho per ringraziare le mie colleghe e tutti voi che avete partecipato così numerosi e pieni di entusiasmo. Questo blog-tour è stata l’ennesima conferma al mio personale dilemma esistenziale – esistono altri lettori nel mondo, oltre a me? Spoiler: sì – nonché un’avventura che mi ha permesso di intrufolarmi molto più a fondo in questo romanzo estremamente carino. Mi piacerebbe che tutti gli aspetti della mia vita fossero così, tanto lavoro e tante soddisfazioni, ma già ad averne uno so di essere molto fortunata. E niente, mi andava di dirlo.
Buon sabato e buone uova per domani, io la cioccolata non la posso mangiare ma sono certa che mi sostituirete degnamente nell’impresa!



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