Magazine Cultura

BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA

Creato il 08 dicembre 2014 da Tricheco
Buongiorno amici miei! Dopo tantissimo tempo ho il piacere di ospitare qui sul mio piccolo angolino nella blogosfera un blogtour. Per questa opportunità devo assolutamente ringraziare Deborah Fedele, l'autrice del romanzo protagonista. Sarà un appuntamento divertentissimo! Scoprirete perché post leggendo (si, mi piacciono tanto i giochi di parole!). Il blogtour è iniziato sul blog Coffee and Books di Franci. Corretete a leggere il post dedicato perché contiene una sopresina.
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPATITOLO: La maledizione degli Enderson. Il segreto.
AUTORE: Deborah Fedele
EDITORE: Self
PAGINE: 357
PREZZO: 1,00 (ebook); 13,50 (copertina flessibile)

Sembra un’estate come le altre quella che aspetta ad Andrea Blow, una diciassettenne con l’amore per la lettura e il sogno di diventare insegnante; partirà per Moon Coast, una cittadina di mare californiana, dove vivono i suoi zii, e passerà le vacanze tra le feste, i libri e la spiaggia.
Non sa quanto quell’anno le cose saranno diverse. Due anni prima la quiete della cittadina è stata turbata dal susseguirsi di efferati omicidi, considerati, per le modalità di esecuzione, a sfondo sacrificale. Nonostante l’arresto di un uomo, secondo i più il vero killer vive ancora in città impunito: il suo nome è Jack Enderson. Turbata dalla scoperta di tali brutali crimini, Andrea decide di tenersi alla larga il più possibile da casa Enderson, una villa nascosta nella foresta, e dai suoi strani abitanti, ma una notte di luna piena, mentre rientra a casa da un party, viene seguita niente di meno che da Jack. Cosa vuole da lei? Andrea teme che possano ripetersi gli orrori di due anni prima, e che lei possa essere la prossima vittima. E’ solo l’inizio di una serie di inquietanti e sfortunati eventi che la travolgono, sconvolgendo la sua vita. Non può fare finta di niente, è il momento di indagare: dovrà rimboccarsi le maniche per scoprirne di più sulle morti delle due ragazze, e sullo strano simbolo trovato sui loro corpi, sollevando un velo che per anni ha coperto segreti terribili, che sarebbe meglio tenere nascosti…Una cascata di eventi la travolgerà in un mondo macabro e oscuro, un mondo popolato da creature della notte, e la costringerà a confrontarsi con gli inquietanti spettri del suo passato, e con le verità che per anni le sono state tenute nascoste. 

Adesso è giunto il momento di...sognare! Con il "Dream cast" dell'autrice. Lascio la parola a te Deborah:

  
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPAANDREA: Iniziamo da Andrea Blow, la protagonista del romanzo. L’ho  immaginata come una giovanissima Winona Ryder!
“Andrea aveva un nome che molti avrebbero considerato da uomo, capelli da uomo, frequentava una scuola per ricchi senza tuttavia esserlo, e per di più amava leggere. Era il mix perfetto di caratteristiche che ti rendevano la meno attraente della scuola, quella che nessuno invita al ballo, quella a cui nessuno manda le richieste di amicizia su Facebook. Al massimo potevi essere “la migliore amica che ti aiuta nei compiti”; ma ad Andrea poco importava dei giudizi degli altri, anzi. Era fiera di ciò che era, dei suoi capelli neri, delle lentiggini, del suo nome, della passione per i libri! Fosse dipeso da lei, avrebbe volentieri passato l’estate rinchiusa in casa, davanti al ventilatore, a divorare volumi vecchissimi, di quelli che papà nascondeva gelosamente in soffitta, mentre fuori il mondo andava a scatafasci.”
Andrea ha quasi diciotto anni, ha una grande passione per i libri, tra i quali è cresciuta grazie al
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPAmestiere di scrittore di suo padre, e sta per iniziare a studiare filosofia. E’ una ragazza curiosa, dalla vivida intelligenza e la battuta pronta, ma sembra vivere in un mondo a parte: non segue le mode, non le piacciono le occupazioni tipiche predilette dai suoi coetanei, non è certo un animale da festa, e quella sua abitudine a fare ironia su tutto la fanno apparire agli occhi degli altri, a volte, come saccente. E’ orgogliosa, le riesce difficile chiedere aiuto anche quando ne ha bisogno e riesce a fidarsi con fatica degli altri.
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA“Dopo poco, Kate e Patrick, sparirono dal salotto, con la scusa di dover prendere qualcosa da bere in cucina, e Bob e Andrea rimasero soli. Andrea non sapeva se fosse stato peggio essere rinchiusa nella storia del film con un killer spietato alle calcagna, o nel salotto di Patrick, con un Bob appiccicoso. << Ti… ti sta piacendo? >> Cosa, il braccio sulle spalle o il film?, avrebbe voluto dire Andrea, ma si limitò ad annuire. << Molto, sono veramente interessata a seguirlo con attenzione. >> scandì bene l’ultima parola. Bob sorrise. << E… non ti fa paura? >> Andrea sospirò. << No… affatto. >> << Dunque ti piacciono i tipi duri? No… perché io… cioè, a me piace molto l’aspetto horror della vita. >> Andrea sorrise titubante. << Devo andare alla toilette. >> disse, poi si dileguò di lì in un lampo.”
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPAFAMIGLIA ENDERSON: Passiamo alla famiglia Enderson, misteriosa e tenebrosa, attorno a cui ruota tutto il romanzo: composta dal capofamiglia, Ethan Enderson e Mary, sua consorte, con i loro due figli: Jack e Charles, e dallo sceriffo di Moon Coast, Malcolm Philip Enderson e sua moglie Crystal, con il figlio Logan.
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA“Era felice… almeno fino a quando non arrivarono gli Enderson. Li notò immediatamente, come tutti del resto. Proprio mentre Mario iniziò a parlare, il rombo sonoro di un’elegante limousine nera lo interruppe, catturando l’attenzione dei presenti. L’auto si fermò, e l’autista scese dalla vettura per aprire lo sportello ai passeggerei: gli Enderson al completo fecero la loro entrata. Primo tra tutti, Malcom Philip Enderson, accolto con calore da molti, con indosso la divisa da sceriffo. Accennò a un leggerissimo inchino con il capo, sorrideva, di quel sorriso soddisfatto di chi ha già la vittoria in tasca. Dietro di lui, scese dall’auto una donna bionda e smilza. << Crystal Enderson, la moglie dello sceriffo. >> spiegò Vito. Era serio come poche altre volte. << E loro figlio, Logan Enderson. >> completò, mentre un giovane alto e biondo salutava la folla festosa. << Saranno svitati ma… guarda quanto è carino! >> esclamò Kate giuliva, sventolando la mano per salutare. Vito la guardò torvo: non amava scherzare su quella questione così delicata. Malcom Enderson aveva già rubato la vittoria a suo padre, anni prima, e se i loro sospetti su Jack erano fondati, il risultato era stato un’ecatombe.   Scesero dall’auto anche Ethan Enderson e consorte, il loro figlio più piccolo, Charles, un ragazzino moro e pallidissimo, e infine… Jack.” 
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPABLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPAChi sono gli Enderson? Questa è la vera domanda. Di loro si sa che vivano in una vecchia villa abbandonata all’usura del tempo, in collina, che visitino la città solo d’estate e che siano totalmente matti. Nessuno sa cosa veramente facciano o come vivano. Possiedono gran parte di Moon Coast e sono la più antica famiglia della città, ma nessuno ha mai avuto grandi contatti con loro, né vuole averne. Meglio lasciarli lassù, da soli, a fare i conti con i loro demoni interiori. Chi si è avvicinato abbastanza alla villa, però, ha sentito quelle strane grida e tonfi sconosciuti provenire dall’interno…
In foto: A sinistra Malcom Philip Enderson, a destra Ethan Enderson. In basso: Mary Enderson e a destra Crystal Enderson.
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPAAccenno particolare a Logan Enderson, che acquisirà un ruolo di maggior rilievo nel sequel…
“<< Ora basta fuggire, piccola, ora devi venire da noi. >> mormorò la voce dell’uomo presente nella stanza. Poi si abbassò per raccogliere la sua fondina; Andrea seguì i suoi movimenti con gli occhi sgranati, senza fiato, consapevole che sarebbe bastato abbassarsi ancora un poco per vedere che sotto il letto c’era lei, motivo di tanto cercare. La luce illuminò appena il volto del giovane. Era Logan Enderson, il figlio di Malcom Philip Enderson. Andrea lo aveva visto una volta sola, ma era impossibile dimenticare un Enderson. I suoi capelli biondo pallido brillavano alla luce della luna, il suo viso sembrava di cera.”
Se l’intera famiglia può essere considerata strana, per l’insolito modo in cui va in giro vestita, per la pelle pallida e l’aspetto sciupato di ciascuno dei membri, di sicuro quello che gode di peggior fama è Jack Enderson.
“Andrea continuò a guardare la schiena immobile del giovane, come in trance. Era profondamente turbata dall’idea che qualcuno che aveva ucciso delle ragazze potesse circolare liberamente in mezzo alla gente, pronto a colpire di nuovo. All’improvviso il ragazzo si voltò a guardare nella loro direzione. Andrea sentì un tonfo allo stomaco, e si voltò di scatto, verso Kate, che si fingeva indaffarata con dei giornaletti. Pochi istanti, poi si voltò di nuovo. Ma la sensazione di paura viva e totalizzante bastò a convincere Andrea che avrebbe dovuto evitare quei suoi occhi a tutti costi.” 
“Jack Enderson mosse un passo verso di lei, e Andrea sentì le ginocchia cedere. I suoi occhi scuri sembravano demoniaci, nella notte, sembravano quelli di un corvo, di un predatore notturno pronto a sferrare il suo attacco. Erano attenti, imperscrutabili.” 
“Era vestito interamente di nero, e persino da quella distanza si vedeva benissimo che non aveva una bella cera. Era pallido e delle occhiaie scure gli incorniciavano gli occhi. Nonostante lo avesse visto moltissime volte nei suoi incubi peggiori, era la prima volta che Andrea riusciva a guardarlo veramente in faccia. Era bello, il volto di un ragazzo qualunque che avrebbe potuto avere tutto dalla vita. La carnagione chiara faceva sembrare i suoi capelli castani molto più scuri di quanto non fossero, era alto e un po’ smagrito. (…) Se non l’avessero visto anche gli altri, Andrea avrebbe creduto di esserselo immaginato… ma Jack Enderson l’aveva puntata con quei suoi occhi imperscrutabili, e si era fermato.Andrea era come assente. Quegli occhi. Quei due occhi. Li aveva sognati molte volte. Se li sentiva sempre addosso.”

BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA“Aveva passato notti intere a sognare l’intensità dei suoi occhi, ma solo ora che se lo trovava di fronte, Andrea comprendeva cosa volesse dire sentirsi penetrare l’anima, il cuore, da un solo, semplice, gelido sguardo. Jack aveva qualcosa d’innaturale nel viso, una freddezza marmorea, era bello come un angelo e feroce come un diavolo, era lì per prenderla, era come un angelo della morte pronto a scagliare il suo letale potere. Andrea fece un passo indietro, un minuscolo passò indietro, e lui fece un passo verso di lei. Non aveva smesso neppure un secondo di guardarla negli occhi. Era feroce e inespressivo allo stesso tempo. Era letale.”
Ecco come l’ho immaginato!
VITO FERRETTI: Passiamo a Vito Ferretti, un nuovo amico per Andrea, colui che la aiuterà nelle sue pericolose indagini sulla famiglia Enderson. Figlio di Mario Ferretti, l’aspirante sceriffo (la stessa carica ricoperta da Malcom Philip Enderson, con cui concorre!), è un ragazzo sano, forte e sincero. Il modo in i due si conoscono non è dei più ovvi: lui le salva la vita.
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA“Un tonfo in fondo allo stomaco. Quell’orrenda consapevolezza divenne parte preponderante di lei, cancellò ogni altro pensiero. Era finita in piscina. Era forse morta? Era annegata? O forse si trovava in ospedale, alla fine qualcuno l’aveva salvata. Pensare la faceva stare male, aveva un intenso mal di testa. Come aveva fatto a ubriacarsi, aveva bevuto appena un bicchiere di vodka! O forse… Mi hanno drogata, realizzò, rivivendo con la mente l’orribile senso di smarrimento, la mancanza di autocontrollo. Non ricordava nient’altro. Il drink. Chi le aveva passato il drink? Ashley. Il panico l’assalì. Gli amici di Kate l’avevano drogata e adesso l’avevano portata da qualche parte. Riuscì a trovare un po’ di forze e si mise in piedi. Indossava una vestaglia bianca che non era sua. Avvampò. Qualcuno l’aveva spogliata e rivestita! Iniziò a guardarsi intorno. Si trovava in una stanza da letto. Con il cuore che le scalpitava in petto si avvicinò alla scrivania, in cerca d’indizi che potessero suggerirle dove si trovava, ma c’erano solo una lampada e un portapenne. Doveva scappare da lì, e subito. Si trovava a pianoterra, forse avrebbe potuto uscire dalla finestra e… La porta si aprì lentamente, cigolando per interminabili istanti. Andrea si armò della prima cosa che le capitò sotto mano, la lampada, e la puntò davanti a sé. L’avrebbe lanciata addosso a chiunque fosse entrato, puntando sull’effetto sorpresa… Bum! Quando la sagoma alta e sconosciuta varcò la soglia della porta, Andrea lanciò la lampada, che si schiantò con un tonfo contro il muro. Lo sconosciuto si spinse di lato, trasalendo, ed evitò a stento i residui di vetro della lampadina appena esplosa. Andrea si portò spaventata una mano davanti alla bocca. << Chi diavolo sei! Perché sono qui?! Fammi andare via o mi metto a urlare! Qualcuno mi sentirà! >> strillò, terrorizzata, appiattendosi contro la finestra. Il ragazzo le si avvicinò cautamente. << Senti, non voglio farti del male. Guarda che dovresti ringraziarmi… stavi annegando ieri! Ti ho salvata io! >> disse con enfasi. Andrea non si fidava. Non aveva mai visto prima quel ragazzo, chi era? E se era vero che l’aveva salvata, perché non portarla semplicemente a casa, anziché in quella camera? Come si era permesso di spogliarla? << Guarda che questo è sequestro di persona. >> bofonchiò Andrea, e quando lui provò ad avvicinarsi di qualche passo gli puntò contro il portapenne.Andrea respirava affannosamente. Cercò di ricordare. Sì, era finita in piscina. E sì, sforzandosi, era come se rivivesse la sensazione di due braccia che la reggevano. Ma poteva essere stato chiunque a tirarla fuori dall’acqua. << Dove siamo? >> sibilò Andrea. << A casa mia. >> << Tu… tu mi hai fatto del male? >> balbettò la ragazza. Lo sconosciuto non contenne una risata. << Guarda che non ti ho sfiorata. E’ stata mia sorella a vestirti. Mi credi o no? >> No, avrebbe voluto gridare Andrea, ma si contenne. << Se è vero che mi hai salvata, perché non mi hai portata a casa? >> chiese allora, ostentando sicurezza. Non voleva mostrarsi spaventata. << Non sapevo dove fosse casa tua! Hai per caso una collana, una targhetta, con l’indirizzo?! E non ti avrei mai affidata ai tuoi amici. Sei stata drogata, e qualcuno di loro potrebbe esserne responsabile. E poi erano tutti ubriachi o strafatti. Scusami se ho pensato a cosa fosse meglio per te. >>”
Vito sarà uno dei pochi a credere in Andrea e a sostenerla nelle sue ricerche sugli Enderson, e col passare dei giorni tra loro nascerà un legame profondo… 
<< No, non lo è >> mormorò Vito.  Fece qualche passo verso di lei. << Non volevo offenderti ieri, con quella collana. >> aggiunse lentamente. Adesso era a meno di un metro da lei. Andrea si guardava i piedi, consapevole che il rossore sulle guance avrebbe tradito il suo tentativo di celare l’imbarazzo. << Non mi hai offesa. >> << Era un modo come un altro per dirtelo… >> Vito allungò una mano, e sfiorò impercettibilmente quella di Andrea. << Cosa…? >> mormorò lei con un filo di voce. Sollevò appena lo sguardo, e incrociò gli occhi neri di Vito. << Che mi piaci. Da quando ti ho vista alla festa in piscina, con quel vestito blu. >> sorrise appena. << Da quando mi hai lanciato la lampada >> aggiunse, e stavolta risero entrambi. Vito si avvicinò ancora, e le sfiorò delicatamente una guancia. Andrea era stravolta dalle emozioni che provava, si sentiva come in una bolla di sapone, isolata dal resto del mondo. Vedeva solo lui, sentiva solo la sua voce, respirava solo il suo odore. << Sei bellissima… e intelligente. E’ questo che di te mi colpisce. Diversa dalle altre. >> aggiunse, a voce bassa, quasi in un sussurro. Andrea deglutì: << Mi sento… confusa… >> confessò, abbassando lo sguardo. Lui si avvicinò ancora, adesso erano fronte contro fronte. Andrea sentiva le farfalle nello stomaco, una sensazione provata poche altre volte prima; eppure c’era qualcosa, da qualche parte, che la frenava. Forse era perché non sapeva niente di lui, forse l’insieme di pensieri e preoccupazioni accumulate le aveva impedito di chiedersi davvero cosa pensasse di lui, cosa si nascondesse dietro la loro insolita amicizia. Forse era a causa della consapevolezza di dover passare lì a Moon Coast solo qualche altra settimana, e poi sarebbe partita, e difficilmente l’avrebbe rivisto prima dell’estate successiva. Respirò il suo odore buono, di sapone, di fresco. Vito le passò una mano dietro la nuca, e affondò le dita tra i suoi capelli. Il cuore di Andrea batteva forte: erano talmente vicini che sentiva addosso il suo respiro. << Non voglio spaventarti. >> aggiunse lui a bassa voce. << Non voglio metterti altri pensieri per la testa. Volevo solo che tu lo sapessi. Ultimamente mi sei sembrata un po’ distante… e ho scoperto le mie carte. Non sei obbligata a dirmi niente… >> Andrea teneva gli occhi chiusi. La voce calda di Vito vicino all’orecchio le provocava dei brividi che s’irradiavano in tutto il corpo. << Se lo desideri, adesso vado via. >> disse il ragazzo, allontanandosi lentamente da lei. Andrea aveva il fiato corto. Era imbarazzata e confusa, non era abituata a quel genere di situazioni, ma non voleva che se ne andasse. Sollevò lo sguardo timidamente, e non si sorprese nel notare che gli occhi di Vito erano puntati su di lei. << Anche tu… anche tu mi piaci… >> riuscì a dire, sorprendendosi lei stessa della sua audace confessione.
 “Adesso che c’era Vito, chissà perché, si sentiva più al sicuro. Mentre guardava il suo sorriso allegro, i suoi occhi scintillanti, Andrea ripensò alle parole di Bob, al modo in cui aveva definito Vito. Se c’era una cosa in cui si reputava brava, era valutare le persone, e Vito tutto le sembrava meno che sbruffone o pieno di sé. Sono cose che si sentono a pelle, si disse. Tornò a guardare quei suoi occhi scuri, e sorrise.”
 “Guarda che corro subito lì e ti porto via” rispose Vito. Andrea sperò che ci fosse un briciolo di verità in quella gradita minaccia. Voleva solo scappare via da lì. “Non lo faresti” lo provocò allora. “Sto arrivando” rispose lui immediatamente. Andrea si sentì improvvisamente agitata. Si alzò in piedi e cercò Kate con lo sguardo; la trovò circondata da un gruppo di ragazzi in pista da ballo, mentre mostrava a tutti la sua abilità da ballerina. Non riuscì a fare a meno di sorridere: sembrava che, nonostante tutto, non stesse riuscendo nell’intento di ingelosire Patrick, visto che lui, poco più in là, era avvinghiato alla sua nuova ragazza. Passarono poco più di cinque minuti, e il telefono di Andrea iniziò a vibrare: Vito la stava chiamando. Rispose, con il cuore che faceva capitomboli nel petto. << Sì? >> << Vieni fuori… >> Il tono di Vito era quasi canzonatorio. << Non lo farò. Sono a una festa con mia cugina. >> rispose lei per sfidarlo. In fondo non credeva che lui fosse veramente lì fuori da qualche parte. << Eppure mi sembri tutta sola, lì, vicino alla poltrona … >> Andrea avvampò. Allora c’era davvero. << Dove sei? >> << Vieni verso l’ingresso… >> << Te l’ho detto, non vengo. >> Andrea si morse la lingua per non scoppiare a ridere. << Bene… come desideri… >> Vito si stava arrendendo. Andrea pensò che era il caso di negoziare. << Magari tra mezz’ora. >> propose, con indifferenza. << O magari subito. >> Per un attimo si sentì disorientata, perché era certa che la voce di Vito non provenisse dal telefono ma… dalle sue spalle. Si voltò confusa, e si ritrovò faccia a faccia con lui. Era allibita. << Come hai fatto a entrare? >> Vito rise divertito. << Ho scavalcato la staccionata. >> confessò. Andrea lo guardò interdetta.
 KATE: Kate è l’amata-odiata cugina di Andrea, colei che si rivelerà la sua fedele compagna di avventura. Al fianco di Kate, Andrea andrà a fondo con le sue indagini, si metterà in un mare di guai e girerà l’intera città alla ricerca di indizi o prove che possano confermare la consapevolezza degli Enderson. Andrea e Kate sono molto diverse: una riflessiva l’altra impulsiva, una solitaria l’altra estremamente estroversa, e i loro caratteri tanto diversi sono la principale ragione dei loro continui litigi. Ma sotto la scorza da vamp che Kate ama ostentare si nasconde una mente sensibile e intelligente, una persona profonda e sagace.
BLOG TOUR La maledizione degli Enderson di Deborah Fedele SECONDA TAPPA
Kate non conosceva la parola “cautela”, e spesso Andrea si chiedeva come avesse fatto ad arrivare illesa fino ai diciassette, quasi diciotto, anni. Erano diverse come il giorno e la notte: Kate era molto bella, la ragazza più popolare della scuola, sempre circondata da ragazzi che avrebbero fatto di tutto per vedersi rivolgere un solo, semplice ciao, e da ragazze che tentavano disperatamente di imitarla. Era lo specchio della sicurezza, del divertimento sfrenato, delle feste. Andrea invece era una ragazza solitaria, diffidente con gli estranei, ma avrebbe dato l’anima per le persone a cui voleva bene, e anche se le sue amicizie potevano contarsi sulle dita di una mano, dato che aveva sempre selezionato con attenzione le persone di cui attorniarsi, non si sentiva mai da sola. A differenza di Kate, lei detestava le feste, soprattutto quelle a cui “tutti vogliono andare”, non amava le mode né le persone che vi si conformavano troppo, e si approcciava al mondo sempre con criticità.  A causa delle loro diversità caratteriali, il rapporto tra Kate e Andrea era sempre stato scandito dai litigi, dal susseguirsi continuo di piani e sfide per infastidirsi a vicenda, ma anche da riappacificazioni e avventure. Negli anni tra loro era nato un rapporto d’affetto profondo, e si volevano bene come due sorelle, nonostante spesso si sforzassero per non dimostrarlo. << Andrea! >> la voce altisonante di Kate la fece trasalire, e il romanzo le cadde di mano. Kate aveva spalancato la porta (senza prima bussare, naturalmente), e adesso la guardava con aria di trionfo. << Scordati di tenerne uno in mano per più di tre secondi. Siamo libere cugina, libere! Sono così felice che tu sia qui! Abbiamo un sacco di cose da fare, e poi devo raccontarti così tante novità! Non ci crederai mai, ma Kavin e Ashley si sono messi insieme! >> Andrea la guardò fingendo che la notizia l’avesse sconvolta, mentre con la mente cercava di associare un volto a quei nomi. << Pazzesco. >> commentò, piegandosi per raccogliere quel povero libro dal pavimento. << Ed io… mi sono messa con Patrick! Lo avresti mai detto? Ci siamo messi alla festa di Marion… sapessi quanto è sexy…!!>> Kate piroettò su se stessa, stringendosi tra le braccia con aria sognante. Ad Andrea sembrava di avere davanti una quattordicenne alle prese con i primi batticuori, e non riuscì a trattenere un sorriso. << Lo immagino! >>, disse. Kate scoppiò a ridere e saltellò da un piede e l’altro battendo le mani. Era una ragazza allegra e piena di vita, intelligente, nonostante ostentasse solo la parte più frivola di sé; Andrea le aveva sempre invidiato la disinvoltura, la solarità. << Avremo tutto il tempo per aggiornarci  sulle novità fino… fino a stasera. >> Kate scoccò ad Andrea un sorriso ammaliante, come qualcuno che sta per comunicarti una notizia incredibile, e Andrea si preparò al peggio. << Siamo state invitate a un party in spiaggia! Si festeggia la fine di quest’orribile avventura, la scuola! >> annunciò gioiosamente. Andrea la guardò assorta per qualche istante, stupita del fatto che Kate l’avesse già trascinata ad una festa, dopo neppure un’ora dal suo arrivo, e per come aveva definito l’esperienza scolastica. Kate non aveva nulla da lamentarsi visto che aveva passato gli ultimi anni tra persone che l’ammiravano, amici, folle di ragazzi ai suoi piedi. La sua camera sembrava un tempio, volta a osannare quanto fosse brava in tutto, dal cheerleading, alla chitarra, in cui era eccezionale.
<< Alzati, Andrea! Oggi è il mio compleanno!! Non vuoi farmi gli auguri?! >> cinguettò Kate, battendo le mani. Andrea sbadigliò e si stropicciò gli occhi. << Giusto. Buon compleanno. >> rispose, con scarso entusiasmo. Kate la guardò torva, un sopracciglio sollevato. << Hai un aspetto orribile, mi raccomando, datti una sistemata per oggi. Ci saranno i ragazzi più belli della città >> << Ah, fantastico. >> commentò Andrea sarcasticamente.
<< Certo, forse a te non interessa. Tu sei una spezza cuori. Prima Bob, poi il tuo cavaliere… Vito. Che fine ha fatto piuttosto? Credevo che voi due aveste… una sorta di relazione… >> Kate trattenne una fastidiosa risatina. << L’ho visto due volte appena, Kate. E comunque non lo sento da un po’. >> rispose Andrea, ma cercò di non far intuire a Kate che in fondo le dispiaceva di non averlo più visto. << Fallo venire stasera. Lo invito al compleanno. Almeno… avrai qualcuno con cui chiacchierare. >> aggiunse, con falsa innocenza. Dal loro ultimo scontro Kate non aveva mai realmente ritratto le unghie e riusciva sempre a colpirla, in un modo o nell’altro, senza mai perdere quella sua espressione da barbie sorridente. Era diabolica. << Si annoierebbe, in mezzo a tutti questi ragazzini. >> rispose Andrea gelidamente. Kate sorrise a fior di labbra e batté le ciglia. << Se non si annoia con te… Intendo… hai la stessa età della maggior parte dei ragazzi. >> spiegò, anche se era più che ovvio che non intendesse questo. Andrea avrebbe voluto riderle in faccia e poi cacciarla fuori a pedate. Adesso sapeva fare anche del sarcasmo.  << D’accordo, glielo dirò. Mi va di avere qualcuno con cui parlare di cose… >> finse di non trovare la parola giusta, poi spizzicò le dita. << Intelligenti. >> concluse, spicciola. Kate strinse le labbra, ma la sua espressione sconfitta durò brevi secondi. << A più tardi. >> disse, e uscì a gran passi dalla stanza.

Nota: Andrea-Winona Ryder; Kate-Ashley Benson; Vito-Aldo Quintino; Jack Enderson-Ben Barnes; Logan Enderson-Douglas Booth; Malcom Philip Enderson-Sandro Acerbo; Ethan Enderson-Gary Oldman; Mary Enderson-Angelina Jolie; Crystal Enderson-Charlize Theron.
RISPONDI AL TEST E SCOPRI A QUALE PERSONAGGIO  DELLA STORIA ASSOMIGLI
(N.B. Per chi ha letto il libro, non faccia spoiler sui profili e la trama della storia! Le descrizioni dei personaggi si riferiscono al primo libro della saga.)
Domanda 1: Ami passare il tempo libero...A) Ovunque, ma per conto mio. Sono fortemente misantropo, e poi non tutti sono degni della mia amicizia. B) A Leggere! Adoro perdermi tra le pagine di un buon libro, è sempre il momento di leggere per me. C) A fare festa! Amici, musica, divertimento e... ragazzi\ragazze! D) A fare sport, divertirmi con gli amici, stare con la gente. Mi piace stare in compagnia, ho molti amici e non sono mai da solo. Riesco bene quasi in tutto, sono una persona fortunata.
Domanda 2: Come ti vedi tra dieci anni?
A) Se ci sarò, tra dieci anni.... non mi importa. Non credo la mia vita sarà molto diversa da adesso, e comunque decidiamo noi giornalmente chi vogliamo essere e dove vogliamo andare. B) Non mi piace pensare troppo al futuro, spero di aver realizzato i miei sogni e che le mie attuali scelte mi regalino la serenità. C) Ricco, circondato da persone che lavorano per me e alla direzione di qualcosa di molto importante. D) Credo che tutti i miei progetti si saranno realizzati, dopotutto perseguo con ostinazione la mia strada da che ho memoria. Il futuro non mi riserverà sorprese, avrò ciò che voglio.
Domanda 3: Ti piace viaggiare?
A) Sono un "senzafissadimora". Odio i limiti imposti dal concetto di "casa", per me ogni luogo è tale e quale a un altro, e voglio poterlo esplorare. B) Amo viaggiare, ma sento la nostalgia di casa. Sono molto legato ai miei affetti, per me i viaggi sono esperienze da fare ma è nel luogo in cui sono nato che voglio vivere.. C) Certamente. Shopping, feste, avventure, fotografie e amicizie nuove! Posso fare la valigia? D) Ho prima da conquistare la mia realtà, ma certamente presto o tardi me ne andrò per fare qualcosa di grande.
Domanda 4: Cosa ne pensi della violenza?
A) E' la legge del più forte, è così che è andata avanti l'evoluzione. B) La violenza è inutile, credo che in quei momenti bene e male non esistano più, ma solo carnefice e vittima C) Sono contro a violenza. Anche se... dimostrare la propria superiorità è divertente, e a volte mi sfugge di mano la situazione. D) Se ci fosse un modo per evitarla sarebbe di certo quello che preferirei, ma non sempre quel modo c'è.
Domanda 5: Cosa ne pensi della morte?
A) Penso sia solo un lungo sonno, e non credo che la vita sia di così tanto migliore. B) Non è la mia a farmi paura, ma quella delle persone che amo. C) Sono troppo giovane per pensarci! D) E' ciò che mi fa maggiormente paura, il nero al di là del quale tutto è ignoto.
Domanda 6: Se vedessi qualcuno in difficoltà, anche se ciò è pericoloso, lo aiuteresti?

A) Generalmente, sono io il pericoloso.
B) Probabilmente mi lancerei nella mischia senza pensarci. Sarebbe azzardato lo so, ma non riuscirei a guardare impassibile.
C) Magari chiamerei la polizia. Non ha senso rischiare la vita così.
D) Lo aiuterei, ci sono cose troppo importanti per poterle ignorare, il coraggio è una di quelle.

Domanda 7:Buio o Luce? 
A) Buio. Si apprezzano meglio le sfumature del reale generalmente sottovalutate, senza l'ausilio degli occhi.
B) In mezzo. Spesso mi sento così. Tra buio e luce, e non credo esista individuo che non lo sia.
C) Luce. Alla luce si apprezzano meglio i miei meravigliosi occhioni.
D) Buio, purtroppo. So che domina intorno a noi, ma so anche che si può sconfiggere.

Domanda 8:Caldo o freddo?
A) Freddo, perché è così che mi sento.
B) Freddo, come un fiocco di neve durante una tormenta. Adoro la neve, la pioggia, da osservare in un luogo sicuro.
C) Caldo, come il sole d'estate.
D) Tiepido, perché so adattarmi a tutto.

Domanda 9:Amore, Amicizia, Famiglia.
A) Nasciamo soli, il resto è solo un piacevole contorno.
B) Sono i nostri punti deboli, oltre che la nostra forza.
C) Sono molto importanti, come il Successo, il Denaro e l'Autorealizzazione.
D) Le uniche certezze di questa vita.

Domanda 10:Potresti mai uccidere qualcuno?
 
A) In natura l'assassinio è all'ordine del giorno. Si uccide per vivere.
B) Per difendere qualcuno che amo...forse.
C) Stai scherzando spero!
D) Le circostanze ci rendono insensibili, lo farei solo se non ci fosse scelta.

PROFILO A 

Sei una persona solitaria, e non ti dispiace per niente. Detesti essere circondato da troppe persone, curiosi, gente che crede di potersi intromettere nella tua vita e portare via qualcosa. Molti ti ritengono freddo o cattivo, solo perché non ti importa né delle cose belle né di quelle brutte che accadono agli altri, tu preferisci ritenerti indifferente. Chiunque nella vita affronta le sue gioie e i suoi dolori, perché mai se ne deve fare un affare di stato? Non ti affezioni facilmente agli altri, sei diffidente, ma hai coraggio e non hai paura delle sfide, né delle sconfitte. Probabilmente nessuno ha mai compreso il tuo vero carattere e la tua personalità, ti trinceri dietro una maschera... aspetti solo la persona giusta che sappia vedere oltre. Sei Jack Enderson!

PROFILO B 

Hai spesso la testa tra le nuvole, ti piace viaggiare di fantasia e questo alle volte ti tiene un poco lontano dagli altri. Ti approcci al mondo con il tuo modo di fare perennemente ironico, che qualcuno definisce saccente, ma del quale non potresti fare a meno. Non hai moltissimi amici, anche se riesci ad andare d'accordo con tutti per la tua tendenza a non impicciarti troppo dei fatti altrui, ma a quelle poche persone che ami daresti l'anima. Sei coraggioso, indipendente, altruista, forse troppo autocritico. "L'altro te" è quello che ti fa maggiormente paura al mondo. Sei Andrea Blow!

PROFILO C 

Sei un vulcano attivo. Vivace, divertente, sempre con la battuta pronta; hai moltissimi amici, godi di grande popolarità ed hai la tendenza a primeggiare in ogni situazione. Ti ritrovi spesso a far parte del gruppo dei "forti" e questo alle volte ti ha portato ad assumere atteggiamenti prepotenti. Nonostante ciò, fondamentalmente, sei una persona buona e sensibile, intelligente e capace di capire gli altri, è per questa ragione che ti si perdonano anche i difetti. La tua voglia di vivere è contagiosa, sei una fonte di ottimismo e con te non ci si può annoiare mai (né lasciarti troppe libertà, per non ritrovarsi letteralmente schiacciati dalla tua personalità). Sei Kate Clavester!

PROFILO D 

Hai la personalità di un leader: sei circondato da persone che ti apprezzano, stimano e sono attratte dal tuo forte carisma ma anche dal tuo carattere. Sei altruista, generoso, riesci a travolgere gli altri con la tua sicurezza. Sei un punto di riferimento, riesci a trasmettere agli altri la tua profonda fiducia per la buona riuscita delle cose e la tua calma interiore. Le tue ambizioni ti porteranno lontano. Sei Vito Ferretti!
Mi raccomando, partecipate al test e fatemi sapere quale profilo è risultato dalle vostre risposte. Sono molto curiosa! 
Buon 8 dicembre (Immacolata Concezione) a tutti! Oggi farete l'alberello di Natale? 



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :