Blog Tour, Nemesis. La Chiave di Salomone

Creato il 20 ottobre 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

NEMESIS. L’angelo dell’apocalisse.
«Nel male c’è un po’ di bene, nel bene c’è un po’ di male», recita la legge non scritta cui deve assoggettarsi il mondo degli uomini. Nascosti tra loro, invisibili ai mortali, gli Angeli Ombra e i Demoni Emersi operano affinché il delicato Patto d’Equilibrio non venga mai infranto. Queste creature, pur capaci di provare sentimenti umani non possono scegliere alcunché, sono costrette ad attenersi alle regole stabilite dal Consiglio dei Cerchi e delle Schiere che ne regola i compiti e ne punisce le minime trasgressioni. Così come non tutti i Demoni provano piacere a seminare follia e dolore, esistono anche Angeli accecati da una dedizione finalizzata solo alla scalata delle gerarchie celesti. Solo una volta ogni otto anni, durante il Tetrastile, i due ordini si riuniscono per fare il bilancio sull’Equilibrio e processare in modo esemplare i trasgressori. Ogni otto anni cade il 30 febbraio: un crepuscolo di ventiquattro ore in cui gli uomini perdono coscienza e il sovrannaturale si manifesta. Ellen Lynch non sapeva nulla di tutto ciò. Pure, da quando si è vista spuntare un paio di ali nere al tramonto (unico momento in cui Angeli e Demoni manifestano reciprocamente la loro vera identità, nascosta agli uomini), questa è diventata la sua realtà. Una condizione che la costringerà a riscrivere il suo passato e a lottare affinché il suo amore per un Angelo, Kevin, possa avere un futuro. L’Equilibro, intanto, corre il più grave pericolo mai affrontato dal Consiglio dei Cerchi e delle Schiere. Nemesis, la reincarnazione dell’Angelo dell’Apocalisse, sta assoldando Discepoli per sovvertire il Patto, generare il caos e distruggere l’umanità. Il mostro, in una visione rivelatrice, affonderà la sua sete di morte in segreti che neppure una coscienza soprannaturale può sopportare senza essere travolta dagli incubi.

Eravamo rimasti a…

«Sono un Demone Emerso, Kevin».
«Sono un Angelo Ombra, Ellen».
«Siamo destinati a combatterci per l’eternità».
«Siamo destinati a combatterci solo se lo vorremo. Non ho paura di te. Ti amo, questa è la mia unica certezza».

Ed ora…

«A Roma, sì. L’Italia non è così terribile come sembra di primo acchito».
«Non lo so. Non credo sia il posto giusto per noi», s’incupì aprendo il libro sull’ultima pagina, dove c’era la mappa della città.
Un velo di tristezza mi coprì il volto.
«Perché, per caso esiste un posto adatto per un Demone Emerso e un Angelo Ombra in fuga?», mi rispose con un’occhiataccia.

«Un epilogo inaspettato come una giornata di sole in pieno inverno,
regala un’emozione particolare a chi legge»
Fantasy Magazine

Un Angelo Ombra e un Demone Emerso hanno osato sfidare il Patto d’Equilibrio. Pur di restare uniti, Ellen e Kevin hanno affrontato il proprio destino e il Consiglio dei Cerchi e delle Sfere. Ma, pochi mesi dopo la loro fuga da Inverness, la situazione di colpo precipita. Nelle Highlands scozzesi si agita l’ombra di un antico nemico pronto a risorgere. È Nemesis, l’Angelo dell’Apocalisse, che ha radunato nuovi Discepoli mettendoli sulle tracce della misteriosa Chiave di Salomone. All’oscuro di tutto questo, e rifugiatisi a Roma, Ellen e Kevin si trovano al centro di nuove oscure macchinazioni. Il tramonto inizia ad assottigliarsi, il Patto d’Equilibrio sta per essere spezzato, e le nature di Demone Emerso e Angelo Ombra prendono sempre più il sopravvento rendendo impossibile la loro vita assieme e spingendoli l’uno contro l’altra. Ma questa volta c’è in gioco molto di più che la loro felicità, perché Angeli e Demoni sono sull’orlo di una guerra senza precedenti, capace di annientare l’intera umanità e di spalancare i Cancelli dell’Inferno…
Così, tra le rovine di Roma e le nebbie di Inverness, Ellen e Kevin inizieranno una corsa contro il tempo per recuperare la Chiave di Salomone, prima che l’Ordine dell’Apocalisse abbia il sopravvento. Ignari, tuttavia, che i traditori del Consiglio sono pronti a tutto pur di compiere la loro folle missione. Fino all’imprevedibile finale, in cui ogni segreto sarà rivelato.

Per tutti voi, in regalo, la quarta parte dell’estratto.
Seguite tutto il blog tour per poter leggere, e gustare, il seguito!

Avevo la situazione in pugno. Sapevo benissimo quello che Kevin stava facendo, ma avevo sempre evitato di affrontare l’argomento. Vivere come gitani non era facile, speravo che le cose si sarebbero aggiustate con il tempo. Ma mi si accusava di non essere sincera, e questo non lo potevo accettare.

«Ricerche».

«Ricerche non andate a buon fine».

«Più o meno».

«Ricerche per capire come annientare il Basilisco che scorre nelle mie vene».

Mi guardò solo per un istante. Sì, era proprio così.

«Non è una novità. Già lo sapevi».

«Certo, lo so dal mio quindicesimo compleanno», gli dissi mostrando il tatuaggio del serpente avvolto sul sole, impresso sul mio polso. «Ma speravo che questa ricerca, per quanto inutile sia, potessimo condividerla».

Kevin si sedette su uno scalino, con lo sguardo perso sugli zampilli della fontana. «Detesto sentirmi impotente. Detesto fallire».

Appunto. Fu sufficiente quella frase a farmi sbollire la rabbia e cadere nel senso di colpa. Non mi aveva parlato delle sue ricerche perché non aveva trovato nessuna soluzione al mio problema. Be’, definirlo problema era un eufemismo. La verità era che al tramonto il Basilisco prevaleva su qualsiasi mia volontà, ne avevamo già sperimentato gli effetti i primi giorni che ci eravamo conosciuti. Se mi avvicinavo a un Angelo, in tal caso Kevin, il desiderio di affondare gli artigli nella sua schiena era incontrollabile.

Gli cinsi le spalle con il braccio. Ancora una volta mi ero dimostrata una stupida. Ero io quella in difetto: forse il sentimento che provavo non era così forte da sconfiggere la bestia del superdemone che si annidava nel mio animo? Kevin stava cercando una soluzione e io l’avevo accusato di mentirmi, nascondendo la verità e rischiando di complicare la situazione.

«Non è così, lo sai bene. E poi… sono solo pochi minuti al giorno», gli dissi abbassando la zip del suo giubbotto. Gli indicai il tetto del palazzo a ridosso della Fontana di Trevi. «Cielo rosso. Tramonto. Le giacche costano, ma le magliette si trovano al mercato a buon prezzo».

Feci appena in tempo a spogliarmi, che le mie ali si distesero.

Mi scansai, guardando altrove. Quel dannato tramonto sarebbe passato. Così come le persone che mi camminavano accanto, senza accorgersi della mia trasformazione, della mia pelle livida, delle unghie mutate in artigli acuminati. Infischiandosene dei tagli sul retro della maglia. Si sa, i giovani se ne escono sempre con nuove mode bizzarre.

Un altro giorno.

Un altro tramonto.

Questione di secondi. Al massimo un minuto o due. Difficile prevederlo. Eppure, mi sembrava un’eternità. Un’eterna punizione, un supplizio che mi condannava a stare lontana dall’unica persona che amavo.

E ogni volta avevo una paura tremenda. Paura che quegli istanti non finissero più, paura che non potessi più sprofondare la mia testa nelle sue braccia. Ma, soprattutto, mi sentivo colpevole. Malvagia, meschina, crudele. Il tramonto era la macchia indelebile impressa dal destino, la vergogna di una natura che ero incapace di combattere. E improvvisamente tutte le mie debolezze vacillavano, l’amarezza vinceva ogni mia sicurezza, speranza, gioia.

Era un’apnea che sembrava non aver fine. Tornavo a inspirare a pieni polmoni solo quando l’ultimo raggio di sole congedava il giorno e abbracciava la notte.

Liberandomi da quell’eterna maledizione.

Facendo scomparire le ali, le unghie.

Trasformandomi nell’Ellen di sempre.

Una lacrima solcò la mia guancia. Perché la coscienza di ciò che ero diventata non mi abbandonava mai. Perché per quanto mi ostinassi a voler vivere un’adolescenza comune, semplice, anonima, non potevo per sempre ignorare la bestia che ruggiva nel mio petto.

Così come aveva fatto Kevin, tenendomelo nascosto per non farmi soffrire, per lasciarmi libera di godere delle bellezze di Roma e della sua storia antica. Di vivere una giovinezza che mi era stata negata.

Mi avvicinai a lui. Con la punta dell’indice, Kevin raccolse la lacrima dal mio mento e si sfiorò la guancia.

«Il tuo dolore è il mio dolore. La tua gioia è la mia gioia».

Chiusi gli occhi. Kevin era la mia unica cura.

Lo sentii avvicinarsi. Annusare la mia pelle. Fondere il suo respiro con il mio.

Sentii il calore delle sue labbra. Le sue braccia che mi stringevano, il suo desiderio che moltiplicava il mio.

Poi, successe qualcosa d’imprevisto. Le gambe iniziarono a tremare, le forze mi abbandonarono.

La testa iniziò a girarmi.

E tutto fu buio.

Ebbene, adesso, grazie alla gentile collaborazione di Francesco Falconi e di alcune nostre utenti, siamo riusciti a raccogliere un certo numero di domande da porre all’autore…

Le domande raccolte avevano un tema ben preciso da rispettare, ovvero: Le fonti di ispirazioni e i riferimenti all’angelologia in Nemesis.

E se adesso dicessimo: Bando alla ciance, avanti con le domande!
Eh sì… decisamente poco professionale

SognandoLeggendo: Salve Francesco, abbiamo deciso di aprire, come si suol dire, le danze di questa intervista, tra pochi attimi lasceremo completamente lo scettro del comando ai lettori (buona fortuna!). Adesso, però approfittiamo per ringraziarti per l’opportunità di partecipare a questo Blog Tour e per questa nuova avventura che ci accingiamo a leggere. La trama è stata mantenuta segreta, praticamente fino all’ultimo! Ma ormai il segreto non è più necessario, no? A te la parola, parlaci un po’ di Nemesis. La chiave di Salomone.

FrancescoF: Ciao, un saluto a tutti i lettori di Sognando Leggendo!
Dunque, innanzi tutto “La Chiave di Salomone” è il sequel de “L’ordine dell’Apocalisse”, secondo e ultimo capitolo. Non è prevista una trilogia. La storia inizia proprio dove l’avevamo lasciata, ossia dopo la fuga da Inverness di Ellen e Kevin, e al loro girovagare per l’Europa fino a rifugiarsi a Roma. Purtroppo non potranno coronare il loro sogno, perché presto si accorgeranno che le loro nature di Demone Emerso e Angelo Ombra gli impediranno di stare assieme. Al contempo, si troveranno costretti a ricercare la Chiave di Salomone, l’unica che può evitare che Nemesis raggiunga il suo obiettivo: l’Apocalisse. Sarà un susseguirsi di avventure, ricerche, ma anche di eventi che metteranno in dubbio l’amore tra Ellen e Kevin, quando anche Hugh giungerà a Roma.

Altre domande: si possono amare due persone nello stesso momento? E allo stesso modo? C’è qualche differenza? Ho cercato di rispondere nel libro.

SognandoLeggendo: In riferimento al tema di questa intervista ci chiediamo: è possibile che fra le fonti di ispirazione di questa tua serie urban fantasy ci sia, in qualche modo, anche la famosa opera “Romeo e Giulietta”? Angeli Ombra e Demoni Emersi. Montecchi e Capuleti. Quanto siamo “volati” lontano dalla realtà?

FrancescoF: Assolutamente sì, lo dissi anche nel primo volume che trattava proprio dell’impossibilità per Ellen e Kevin di stare assieme, dovuta alle loro discendenze da sempre in guerra. Quindi, se vogliamo, oltre a un riferimento esplicito al testo di Shakespeare, abbiamo una versione dei Montecchi e Capuleti in chiave fantasy. Nel secondo libro ho ampliato questo concetto: se a opporsi alla loro relazione non fosse solo la dinastia ma anche la loro natura di Angelo e Demone, cosa accadrebbe?

SognandoLeggendo: Speriamo solo che la vicenda non si concluda in tragedia come nel caso dei poveri Romeo e Giulietta! A questo punto lasciamo spazio ai lettori…

Manuela (Facebook): Ciao Francesco! Volevo proprio farti mille complimenti per il tuo primo romanzo, Nemesis. Leggerò sicuramente anche il sequel, soprattutto visto che ho letteralmente adorato il primo. È molto difficile competere con il mercato urban fantasy americano, eppure il tuo romanzo sembra… americano. In senso positivo, ovviamente. Tornando al tema. Come mai gli angeli e demoni? Una scelta dettata dalla moda?

FrancescoF: Ho scritto Nemesis circa un anno prima che uscissero in libreria i primi romanzi sugli Angeli e Demoni, perché ero affascinato da queste figure a metà tra il mito e la letteratura. Ho deciso però di allontanarmi dall’angelologia classica e creare delle gerarchie originali rispetto ciò che possiamo leggere in altri testi. Nessuna ricerca di mode o cliché, ma solo il voler raccontare una storia che avevo in mente. Altrimenti, in tutta onestà, avrei dovuto ripiegare sui Vampiri, che spopolano da molto più tempo e con più successo.

LadyAeerin (e-mail): Ciao! Grazie per averci dato la possibilità di leggere i tuoi libri e, adesso, per permetterci di farti alcune domande. Io vorrei sapere a cosa ti ispirato per caratterizzare le figure dei tuoi Angeli Ombra ed i Demoni Emersi. Qual è la loro genesi?

FrancescoF: Per diversi mesi ho studiato l’angelologia classica, ma ho deciso di creare un mondo che mi appartenesse, con delle gerarchie del tutto inedite. Credo che la loro genesi sia andata di pari passo con la scelta dell’ambientazione scozzese. Ho infatti immaginato l’addestramento degli Angeli Ombra tra le nebbie dell’isola di Skye, un insegnamento rigido che inevitabilmente ha plasmato il carattere “squadrato” di Kevin. Per i Demoni Emersi, invece, ho pensato a una gerarchia più a livello familiare, un ordinamento meno rigido e, se vogliamo, più caotico. Da qui il carattere impulsivo e ribelle di Ellen.

Alessandra (Facebook): Ciao Francesco =) Per rispettare il tema ti chiedo: su cosa hai fondato la tua figura dell’angelo? È piuttosto vicina alla figura angelica descritta nelle sacre scritture ma ben lontana da ciò che è “comunemente creduto”. Mi spiego meglio. Gli angeli vengono sempre visti come creature buone e sante ma in realtà la teologia insegna diversamente. Come mai ti sei affidato ad una figura angelica più “oscura”, invece di seguire la credenza collettiva?

FrancescoF: In realtà non ho voluto rispettare le gerarchie dell’Angelologia classica, gli Angeli Ombra, il loro addestramento, la nomina e il distretto di appartenenza, così come le tre Cerchie, sono del tutto inventati. Non ho voluto alcun riferimento ai Nephilim o agli Angeli Caduti, desideravo qualcosa di diverso.

Bianco o nero. Ombra e Luce. Non volevo che fossero questi aggettivi a caratterizzare gli Angeli e i Demoni, sarebbe stato troppo banale. Sono per metà esseri umani, quindi inclini sia al bene sia al male. All’errore e al pentimento.

E anche a quel maledetto sentimento, l’amore, che ti costringe a rivedere tutto da una prospettiva diversa.

Oh!Sister (blog): Ci sono anche io con la mia domanda! Io vorrei sapere se, alla base di tutta la vicenda di Nemesis, c’è un fondo mi verità. Cioè, lo so che è un fantasy e tutto il resto ma, dal tema dell’intervista mi sono convinta che tu abbia preso spunto da qualche mito o vecchia leggenda. Oppure qualcos’altro, non lo so. Insomma che ci sia un “qualcosa” che ti abbia fatto scattare la molla per scrivere Nemesis. E poi, visto che ci sono vorrei sapere, se è possibile, se è stato difficile, per te, scrivere una urban fantasy con risvolti romance… Grazie!

FrancescoF: In genere nei miei romanzi fantastici parlo della realtà che mi circonda. Quello è il mio unico vero spunto. Così mi sono immaginato due ragazzi che non possono stare assieme, perché le loro famiglie glielo impediscono. Famiglie che, in questo caso, sono proprio Angeli e Demoni.

La chiave romance fa parte di tutti i miei libri, non è una novità. Da Prodigium, all’Aurora delle Streghe, a Gothica fino a Nemesis. Ma, come sempre, non è la parte predominante. Desidero una storia corposa, una trama densa di avvenimenti e colpi di scena, questo mi piace di un libro. Poi, all’interno di questa ambientazione, nascono e si muovono i personaggi. Di conseguenza, i loro sentimenti.

Adoro le storie dove nulla è semplice e scontato.

SognandoLeggendo: Salve, ci intromettiamo un attimo nel flusso di domande e approfittiamo anche noi per fare un’altra domanda. Quali legami ci sono fra Nemesis e il pensiero esoterico della Qabalah? O forse sarebbe più appropriato chiedere quanto ti è stato d’aiuto questo pensiero mistico nella stesura del secondo romanzo Nemesis. La Chiave di Salomone? Ci sono stati punti che ti hanno messo in difficoltà?

FrancescoF: Nel periodo in cui stavo scrivendo il plot de “La Chiave di Salomone”, stavo studiando diversi libri di Qabalah. È stato impossibile non esserne influenzato, e la figura di Nemesis – l’Angelo dell’Apocalisse, è proprio costruita sulle radici mistiche della Qabalah, evidenti nel prologo e nei due intermezzi. Non ho voluto calcare troppo la mano, ho lasciato al lettore la possibilità di approfondire quei tre capitoli, con i vari riferimenti all’Albero della Vita e alle Sephirot.

SognandoLeggendo: Benissimo! Ora che abbiamo fatto la domanda “antipatica” – ormai di rito per ogni intervista che si rispetti – torniamo nelle retrovie e lasciamo Francesco a vedersela con le ultime due domande delle nostre due utenti…

Lilian S. (Facebook): Bene! Ora tocca a me! Io volevo sapere a chi ti eri ispirato per la figura di Nemesis e, soprattutto, per le ambientazioni. Hai sfruttato qualcosa di “umano” per creare le ambientazioni del Consiglio dei Cerchi e delle Sfere?

FrancescoF: Non desideravo che Nemesis rappresentasse il tipico antagonista devoto al male. Volevo una figura complessa e tridimensionale, seppur delineata con poche spennellate. Non è stato facile, perché il romanzo è narrato dal doppio punto di vista di Ellen e Kevin, per cui tutto passava attraverso i loro occhi. Nemesis non rappresenta il male, è il frutto di ciò che lo circonda, se vogliamo una catarsi ma anche il fulcro di un pentimento, o di un’esasperazione. Ciò sarà ancora più evidente nel secondo libro, la “Chiave di Salomone”, ma ogni mio altro dettaglio potrebbe essere un terribile spoiler .

Chissà, forse per il Consiglio mi sono ispirato alla politica e alla burocrazia che ci circonda. Ma non è stato niente di premeditato o troppo calcato.

Jenny (blog): Ciao a tutti, sono felice di poter fare anche io la mia domanda a Francesco! Mi piacciono molto i tuoi libri (ho letto anche Gothica e Estasia!) ma credo che il migliore sia proprio Nemesis. Hanno detto che è inutile fare domande su La Chiave di Salomone, tanto non avevi svelato neanche la trama fino all’ultimo e quindi non avresti risposto… Uff. Peccato. Allora, vediamo, per rimanere in tema chiedo… Perché hai deciso di dare un lato “umano” agli angeli (sono molto poco “perfetti”!) e un lato “umano” ai demoni (sono molto meno crudeli del previsto…)? E il patto dell’equilibrio? Ha chiaramente dei legami con il cattolicesimo e tutta quella roba là… Ma cosa hai mantenuto uguale e cosa hai cambiato?

FrancescoF: In realtà non ho costruito Angeli e Demoni partendo da una prospettiva cristiana cattolica. Tutt’altro: l’argomento di Dio è affrontato solo nel secondo libro, ma non è l’elemento portante come in Gothica, per esempio. Mi interessava sdoganare il concetto bene-male associato ad Angeli e Demoni che, nel romanzo, sono per metà umani. Così, in un certo senso, il libero arbitrio vale anche per loro, così come un Equilibrio Universale, con sfumature di Qabalah, che governa il nostro mondo. Per questo motivo credo di essermi del tutto distaccato da una visione cattolica di queste figure. Vi ho addormentato?

SognandoLeggendo: Siamo di nuovo noi! Diciamo pure che l’intervista è giunta al termine e ringraziamo di cuore Francesco per aver spero tempo ed energie ad arginare la nostra curiosità. Ovviamente ci scusiamo per tutti coloro che non sono stati inseriti nell’intervista, abbiamo cercato di scegliere le domande più “pertinenti e complete”. Speriamo che, fra le righe di questa intervista, riusciate comunque a ritrovare le risposte che cercavate. Un ultimo spazio per l’autore: vuoi dire qualcosa ai tuoi lettori?

FrancescoF: Be’, i ringraziamenti ai lettori sono in fondo al libro. Se sono qui, a scrivere ancora delle storie, è grazie a chi mi segue e mi incoraggia ogni giorno.

Per chi è di zona, vi aspetto a Lucca Comics&Games: http://www.facebook.com/event.php?eid=202530989820884

L’AUTORE: Francesco Falconi è nato a Grosseto il 26 giugno 1976. Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni a Siena, risiede a Roma dove lavora come consulente presso un operatore telefonico di terza generazione. Nel 2006 ha esordito con la saga fantasy Estasia, trilogia pubblicata da Armando Curcio, un successo bissato nel 2008 da Prodigium (Asengard editore) che gli ha permesso di diventare «uno degli autori di fantasy più noti in Italia» (citazione da Panorama Libri). Nel 2010 si è impegnato in difesa dell’ambiente con Gothica, edito Edizioni Ambiente – Verdenero e con romanzo per young adults L’Aurora delle Streghe–Underdust, edito Reverdito Editore.

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