BLOG TOUR - Reborn di Miriam Mastrovito: I luoghi del romanzo

Creato il 14 aprile 2014 da Nel @PeccatiDiPenna

Blog tour dedicato al romanzo Reborn!Se siete curiosi di addentrarvi nel mondo di Reborn non dovrete far altro che seguire le varie tappe. Numerosi contenuti extra e approfondimenti vi aspettano, ma le sorprese non finiscono qui.
Il tour è associato a un Giveaway, commentando i vari post potrete partecipare all’estrazione finale (ricordate quindi di lasciare un commento a ogni tappa). In paliouna copia cartacea del romanzo + due ebook.
Le varie tappe.
4 aprile - Presentazione + apertura giveaway su Laboratorio fantasy
10 aprile - Presentazione personaggi+ dreamcast su Gilly in booksland
14 aprile - I luoghi del romanzo su Peccati di Penna
17 aprile - Estratto+ booktrailer su Toccare il cielo con un libro
23 aprile - La playlist del romanzo su Le passioni di Brully
28 aprile - Intervista all’autrice su Romance e non solo
9 maggio - Recensione su Diario di una dipendenza
13 maggio - La tradizione dei funerali in Puglia su I libri di Lo
16 maggio - Dietro le quinte: Sulla genesi del romanzo. Su Atelier di una lettrice compulsiva
23 maggio - Approfondimenti: Le bambole reborn. La reincarnazione su Il Profumo dei libri
28 maggio - Chisura giveaway e proclamazione vincitori su Laboratorio fantasy
Ora, passiamo al cuore di qeusta tappa I luoghi del romanzo.  
Reborn è ambientato a Gioia del Colle,provincia di Bari, paese natio dell'autrice. La cittadina è comunemente chiamata "Gioia" ed è usato il medesimo appellativo all'interno del romanzo."Gioia del Colle, paese in provincia di Bari, che è anche il mio paese di origine, quello in cui sono nata e ho sempre vissuto." Miriam Mastrovito
L’azione si svolge prevalentemente in due luoghi, entrambi con fascino antico e misterioso: il cimitero e il paese vecchio.
Il cimitero
Il campo santo è il luogo in cui Iuri, trascorre la maggiro parte del suo tempo, non solo perchè impiegato delle pompe funebri e quindi per dovere, ma anche perchè percepisce un legame particolare con questo luogo dall'atmosfera silenziosa e spirituale. Iuri ama passeggiare tra le lapidi e prendersi cura delle tombe abbandonate, ma soprattutto, passa il suo tempo per quei viottoli perchè è lì che trova i suoi unici amici: Filippo, il custode; e Santino homeless ultranovantenne che da diversi anni si è accampato in un loculo.
Dal Romanzo.
Il temporale era cessato da poco. Iuri inspirò a fondo uscendo dal gabbiotto del custode, a passo lento si incamminò verso la fontana posta oltre l’ingresso del cimitero monumentale. Aveva un mazzo di crisantemi stretto nella mano destra e una lattina vuota nell’altra. La riempì badando bene a non bagnarsi e imboccò la scalinata che conduceva all’area sotterranea. Decessi permettendo, amava cominciare così le sue giornate. Un caffè in compagnia del buon Filippo e poi una passeggiata tra le tombe di persone che probabilmente non aveva mai conosciuto
da vive, ma che da un po’ di tempo alleviavano la sua solitudine.

Il paese vecchio
Nella parte antica di Gioia vive Elga, dove svolge l’attività di dollmaker. La donna abita in una casa antica a due piani, ristrutturata quando il marito, Andrea, era ancora vivo. La sua vicina è l’anziana Costanza che occupa il sottano (tipica a abitazione del sud sita a pianterreno e, solitamente, priva di finestre) di fronte.
Dal Romanzo.
 La vecchia casa ristrutturata in cui abitava sorgeva in una viuzza anonima del centro storico. Quando Andrea l’aveva acquistata era poco più che un rudere, ma insieme l’avevano rimessa a nuovo imparando ad amarne ogni centimetro quadro. Adesso che era rimasta sola, l’amava ancora di più perché tutto lì dentro la riportava indietro e l’aiutava a tenere vivi i ricordi. Come d’abitudine aprì il portone evitando di fare troppo rumore. Sebbene i suoi vicini fossero brave persone, la discrezione non rientrava fra le loro virtù, erano sempre lì pronti a scattare dietro i vetri per tenersi aggiornati sulle novità e avere costantemente argomenti freschi di conversazione. Tipico nei quartieri vecchi di un paesino di provincia in cui anche uno starnuto di troppo è sufficiente a far notizia...
Il negozio di Elga
Quello che vedete in foto è l’ospedale delle bambole di Napoli e il negozio di Elga è proprio così nell'immaginario dell'autrice. Ubicato nel paese vecchio si compone di due vani: uno adibito a laboratorio per la creazione delle bambole, l’altro destinato a una piccola esposizione e alla vendita. Oltre che luogo di lavoro,  per la donna è un rifugio, un posto in cui sentirsi al sicuro quando tutto va a rotoli.
Dal Romanzo.
 Trattenne il pianto fino a che non fu al sicuro nel suo negozio. Giunta lì, si chiuse la porta alle spalle, corse al lavandino nella stanza sul retro, aprì il rubinetto e si bagnò la faccia. Solo a quel punto consentì alle lacrime di scorrerle sul viso mescolandosi con l’acqua.
“Sono sola” pensò quasi lo realizzasse davvero unicamente in quell’istante. “Maledettamente sola.”

Piazza Pinto (o Villa) Piazza pinto è il luogo preferito di Rea. Qui la conduce spesso Elga perché possa divertirsi nel piccolo parco giochi.
Dal Romanzo.
Girovagò per un po’ senza meta poi, giunta a piazza Pinto, proseguì fino all’area con le giostrine e si accomodò su una panchina. Il freddo del ferro la raggiunse attraverso i vestiti, insieme a un paio di dejà vu che contribuirono a raggelarla del tutto. Lei che sedeva nello stesso posto, un libro aperto sulle gambe e lo sguardo rivolto alle altalene più in là. Martina che dondolava mentre Andrea ridendo la spingeva sempre più forte. «Vuoi toccare il cielo?» «Oh sì, fammi toccare il cielo papà!» E poi rivolgendosi a lei con un sorriso più radioso del sole. «Guarda mamma, sto volando! Sto volando!» «Hai visto come volavo?»
Elga si voltò di scatto sentendosi toccare un braccio all’improvviso. 
Rea le sedeva a fianco lasciando oscillare i piedini mentre le dita giocherellavano nervose con i bottoni del giubbotto di jeans. Come sempre non l’aveva sentita arrivare. 
...E dopo aver fatto da cicerone, vi saluto e vi auguro buon blog tour.Alla prossima tappa!

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