Certo…
Come no… Triste… Tristissima… Esacerbata… In lacrime… Con il cuore in lutto… Trattengo a stento i singhiozzi…Che tesori! Mentre il guardiano vi toglie la catena dalla caviglia, prendete carta e penna e rispondete alle ultime due domande dell’intervista. Ecco, brave! Come siete diventate veloci.
Molla quella penna…
Ti spacco la faccia… Se te la spacco io, te la miglioro… Chi mi ha pestato un piede… Ahia con quella pinza, guardiano! Chi ha visto il mio quaderno con i Puffi? Quello schifo di quaderno con i Puffi non l’ho nemmeno visto. Ho finito l’inchiostro della stilografica.La prima domanda di oggi riguarda i primi lettori dei vostri romanzi: chi legge per primo quello che avete scritto? Beta reader, editor, coniuge?
Corinne: In genere ho due beta molto cattive, che è quello che serve. Poi ho mio marito che, ogni volta che finisco un capitolo, tutta emozionata glielo faccio leggere, e lui alla fine dice: "Bello, brava!" e questa è diventata la nostra barzelletta, perché io da autrice mi aspetto tutto uno studio sull'arte della scrittura e dello stile su un'intera nottata di lavoro, mentre lui, da lettore, guarda alla trama e siccome ormai il mio stile lo conosce bene, ogni altro commento sarebbe superfluo.
Federica: Io... Che tristezza... No, momento serietà: c'è un gruppo di amiche autrici, Le Staroccate, che mi leggono come io leggo loro. Praticamente un secondo figlio, se vado avanti così, me lo sogno...
Francesca: Sempre il tipo strano che monta mobili sbuffando: mio marito. E' l'opposto di me. Io creativa e un po' pazza, lui pratico e con un'intelligenza scientifica che mi ha sempre stupita. Il suo parere conta per me, anche se non è un addetto ai lavori.
Letizia: Un amico, ormai una sorta di portafortuna.
Maria: A volte la mia agente, altre li do direttamente all’editore (come capita con Fratelli Frilli Editori per la serie Mariani) o all’editor (per Mondadori a Marzio Biancolino). Per Youfeel ad Alessandra Bazardi.Monique: La primissima persona che legge ciò che scrivo è mio marito, in pratica e' la mia cavia, però devo essere sincera è critico e spesso discutiamo, alla fine però i suoi consigli mi aiutano a migliorare. Dopo di lui c'è Alessandra, il mio agente, il suo giudizio é il più importante.
Nora: Il mio compagno. Anche lui scrive e quando gli chiedo un parere su ciò che ho scritto, diventa una sorta di “Editor Belzebù”.Sabina: A questa domanda vorrei non rispondere, di solito nessuno, poche volte un amico o un'amica. Tutti gli altri risultano non pervenuti!!
Passiamo alla seconda domanda: riuscite a tenere fuori dall’attività di scrittrice i (turbolenti) familiari? Se sì, come fate?Corinne: Ah, questa è la domanda del secolo! Ho 4 bambini dai 3 agli 11 anni, un cane e un gatto, oltre al marito. Per me sarebbe assolutamente impensabile scrivere con loro intorno, anche perché i miei figli, essendo quattro, si litigano il mio poco tempo disponibile, tra chi deve parlare o giocare con me. Quindi mentre lavoro al pc devo chiudermi in camera. Ogni tanto c'è qualche incursione, ma poi li caccio per rimanere nuovamente sola. Ovviamente questo posso farlo per i momenti dedicati a tutto quello che è il seguire i miei romanzi, ma non la scrittura.
Federica: Ehm... non li tengo e basta. Oddio, no: uno lo tengo in braccio!
Francesca: Familiari? Quali? Quando sono dietro la tastiera possono fare le capriole, arrampicarsi sull'albero di Natale e messaggiare fino ad avere i crampi alle dita, ma tanto non li sento! Quando vivevo con i miei genitori, avevo un metodo: mi mettevo una piuma di fagiano in testa (avrei anche messo un cappellino, ma ho la criniera leonina e riccia e non ne ho mai trovato uno che mi entrasse...), loro sapevano che quello era il segnale di work in progress e se ne stavano alla larga. Funziona!
Letizia: Non ci riesco, per le ragioni che ho spiegato ieri. Quando non ne posso più, prendo il portatile e vado nella biblioteca vicina.
Maria: Nel modo più semplice. Vivo con mio padre in due appartamenti molto comunicanti e do sempre la precedenza alle sue necessità.Monique: Fortunatamente ho poche persone da tenere a bada, mio marito ed io non abbiamo figli, ma un cane pigro che dorme accanto a me mentre scrivo.
Nora: A parte il cane e le sue mille esigenze (è un viziato!), nessuno mi infastidisce.Sabina: Durante il giorno non posso scrivere, proprio perché non riesco a tenere a bada i miei figli. Il piccolo in particolare ha un fiuto straordinario, mi becca al computer in meno di due minuti e non appena mi scova mi viene a mordere una gamba!
Bene, brave! Abbiamo finito. Guardiano, per favore, catene e palle di ferro nell’apposito contenitore. Domani abbiamo un altro gruppo e tutto dev’essere in ordine.Care scrittrici YouFeel, in segreteria potrete ritirare i vostri effetti personali. È stato un piacere ospitarvi nel mio modesto blog. Spero di rivedervi al prossimo romance.(grida di giubilo e fuggi fuggi generale)Ah, la penna di fagiano di Francesca,
In più, Miriam Tocci regalerà alla sorteggiata il segnalibro di "Un cuore ovale" (no, non Francesco il capitano della nazionale di Rugby, il segnalibro soltanto. Sì, chiederò per il prossimo Blog Tour).