Un blogger si può considerare a tutti gli effetti un free-lance.
Dal dizionario Hoepli: “free-lance - agg. e s.m. e f. inv. Che, chi nell’ambito delle libere professioni, soprattutto in campo giornalistico, pubblicitario e commerciale, viene retribuito per singola prestazione d’opera, senza essere legato da un contratto: un illustratore, un giornalista f.; quel fotografo è un affermato f.”.
«Che lavoro fai? Ho sentito dire che hai un blog»
«Sì, scrivo»
«Puoi farlo da casa?»
«Sì, sì»
«Ah! Beata te!»
«Già»
«Ma chi ti paga? Cioè, non hai uno stipendio fisso al mese, vero?»
«No, sono una freelance»
«Ah… cioè?»
«Faccio la blogger, scrivo e lavoro al pc»
«Ah… quindi ti pagano per quello che scrivi?»
«Eh, non è proprio così. Il blog è mio e quindi di solito non mi paga nessuno per scrivere»
«Ah… quindi lavori senza guadagnare?»
«Eh no, non proprio… Guadagno sulla vendita degli spazi pubblicitari, sul tipo di collaborazione e di comunicazione che un cliente vuole, e cose così. Sai, da cosa nasce cosa»
«Ah… Insomma, fai un po’ quello che vuoi!»
«Beh, non è proprio così. Certo, non ho orari da seguire dunque sono più “libera” rispetto a chi lavora in un ufficio ma ho anch’io, comunque, delle scadenze da rispettare e cose del genere»
«Però se hai voglia di andare dal parrucchiere di mattina, lo puoi fare…»
«Certo, se ho finito un lavoro, posso fare quello che voglio»
«E puoi anche andare a prendere tuo figlio a scuola e portarlo ai giardinetti se vuoi…»
«Certamente, ho deciso di fare la freelance anche per questo, per potere trascorrere tempo con mio figlio»
«Beate te. Pensa che io lavoro anche dodici ore al giorno»
«Lo prendi lo stipendio a fine mese?»
«Certo!»
«Ah, ecco».
Datemi un martello! ;-)