Alla fine del secolo, comparve un nuovo modello di giacca a falde arrotondate, lungo al ginocchio e di colore scuro, la finanziera, che divenne l’abito da giorno di banchieri e alti funzionari, era detta anche prefettizia o stiffelius. Veniva indossata sopra a gilet e pantaloni a tubo rigati o quadrettati, camicia bianca inamidata, cravatta e cilindro ed era destinata agli appuntamenti d’affari, alle visite mattutine, alle passeggiate. I veri elegantoni si distinguevano per la qualità del taglio dell’abito eseguito su misura, la qualità della confezione, le differenze del particolare sartoriale, accanto alla scelta del giusto tessuto. Le sartorie gareggiavano nell’arte del taglio e nella precisione della tecnica sartoriale interpretando la tradizione inglese.
Ora vediamo nel dettaglio i componenti della mise maschile!
La marsina (soprabito a coda di rondine) era un capo d'abbigliamento di rigore per ogni uomo, almeno per chi apparteneva alla nobiltà e alla classe media. Essendo derivata da un soprabito abitualmente usato per andare a cavallo, la marsina era più corta sul davanti e divisa in due trasversalmente , con lunghe 'code' sul retro per facilitare la cavalcata. Aveva il collo alto dietro ed era molto aderente sulla schiena e sul petto. Poteva essere a uno o a doppio petto e veniva portata sia abbottonata che aperta. Il davanti era normalmente tagliato più corto rispetto al panciotto sottostante. La marsina era generalmente di lana , ma poteva anche essere di lino nelle stagioni più calde. Di giorno la gamma dei colori poteva essere più varia, ma di sera la moda dettava solo colori scuri (nero o blu) per questo capo d'abbigliamento che poteva avere bottoni ricoperti in stoffa oppure in ottone o peltro. Il Cappotto (Great coat)
Come soprabito veniva anche usato il cosiddetto 'great coat', un cappotto che copiava quelli a mantellina dei postiglioni. Spesso le mantelline che decoravano il retro del cappotto erano più di una. Nel 1797, Jane Austen in una descrizione dell'eroe di Northanger Abbey, Henry Tilney, scrive: "the innumerable capes of his great coat looked becomingly important."( le innumerevoli mantelle del suo cappotto apparivano piacevolmente importanti). Brummell non approvava queste distorsioni alla linea originale del 'great coat', perciò la sua moda durò poco e fu sostituita da quella di cappotti lunghi dal taglio più semplice .
La Camicia (Shirt)
La camicia poteva arrivare a mezza coscia o alle ginocchia, aveva un'apertura ( ma non completa) sul davanti e si sfilava dalla testa. E molto spesso era l'unico capo di biancheria indossato! Ecco perchè un uomo in maniche di camicia era spesso considerato indecente...era un po' come vederlo in biancheria intima.
Le maniche con rouches ai polsi ( un retaggio del Settecento) erano considerate fuori moda in questo periodo, però le rouches sul davanti erano ancora accettate. Le camicie non venivano confezionate dai sarti ma dalle cucitrici (seamstresses). Le camicie 'pronte da indossare' cominciarano ad essere messe in vendita già dalla metà del Settecento.
Le brache (Breeches), cioè i pantaloni corti al ginocchio tipici dell'abbigliamento maschile nel Settecento stavano gradualmente scomparendo. Per un certo periodo di tempo essi rimasero in auge come capo più indicato per la sera, ma furono poi relegate ad occasioni molto formali o per i ricevienti a corte. Le brache potevano essere di lana, cotone, lino o seta, per le occasioni più formali. Esse avevano generalmente la vita più alta sul davanti ed erano un po' meno sblusanti sul dietro rispetto a quelli di fine Settecento. Esse continuavano però ad avere l'apertura con patta a doppia abbottonatura sul davanti, erano aderenti alle cosce e chiuse con cinturino o bottoni appena sotto il ginocchio.
I cosiddetti Pantaloons (pantaloni) furono introdotti alla fine del Settecento dai rivoluzionari francesi. Avevano doppia abbottonatura sul davanti e potevano essere di diverse lunghezze, fino a metà polpaccio o alla caviglia e si portavano molto aderenti. I pantaloni erano in pelle di daino (buckskin) o in tessuto di colore chiaro, bianco, beige o crema
I pantaloni (Trousers) come li conosciamo oggi ,invece, fecero il loro primo ingresso nel guardaroba maschile durante il periodo della Reggenza. Avevano la vita alta, fino almeno all'obelico, l'abbottonatura sul davanti era sempre doppia ed erano tenuti su da bretelle. Si portavano molto più larghi rispetto ai pantaloni precedenti (Pantaloons), anche se spesso erano più aderenti alla caviglia, a volte muniti di ghette sottopiede che li facevano scendere a coprire le scarpe. Anche questi pantaloni potevano essere di lana, lino o cotone. Inizialmente erano portati solo di giorno, ma, a poco a poco, essi furono accettati anche come capi adatti alle occasioni mondane. Ma non ovunque. Da Almack's, la famosa sala da ballo londinese, ad esempio, non si poteva entrare senza le regolamentari brache da sera. Una volta fu negato l'ingresso persino al Duca di Wellington ( probabilmente l'uomo più famoso del suo tempo) perchè oltre ad essere arrivato in ritardo indossava pantaloni lunghi invece dei regolamentari pantaloni eleganti al ginocchio.
Il fazzoletto da collo o cravatta diventerà da questo momento in poi un accessorio indispensabile dell'abbigliamento maschile. All'epoca si trattava di una lunga striscia sottile di lino o seta che si girava più volte attorno al collo e si annodava sul davanti. Sotto l'influenza di Beau Brummell,l'arbiter elegantiarum dell'epoca, il colore in auge e più indicato per la cravatta di un gentiluomo diventò 'il bianco virginale' ed era essenziale che essa fosse molto inamidata perchè diventò di moda portarla alta, a volte fin oltre la mandibola ( e doveva riuscire a rimanere così per ore!) e annodarla in modo elaborato.
Beau Brummel era famoso per in suoi nodi ricercati. Per ottenere la 'studiata noncuranza' delle pieghe nella sua cravatta, ad esempio, Brummel si piegava in dietro sulla sedia, come per farsi radere, e si girava la cravatta intorno al collo. Poi abbassava il mento, molto lentamente, finchè il lino inamidato non raggiungeva la 'speigazzatura' perfetta. Se una piega era troppo profonda o lo era troppo poco, la cravatta veniva scartata. Una volta un ospite in casa Brummel vedendo un valletto uscire dalla stanza guardaroba del suo padrone con in mano un mucchio di candide cravatte, gli chiese cosa stesse portando via e lui rispose:'Queste sono i nostri fallimenti, signore'.
C'erano diversi tipi di nodi con cui poteva essere annodata una cravatta, alcuni considerati più formali, altri più adatti alle occasioni informali. Alcuni semplici, altri complicatissimi. Come è possibile vedere nell'immagine qui sopra(tratta da una pubblicazione del 1818) ogni nodo aveva il suo nome: L'Orientale (The Oriental), il Matematico (Mathematical), l'Osbaldeston, il Napoleonico (Napolean), l'Americano (American), il Postale (MailCoach), il Trono d'Amore (Trone d’Armour), l'Irlandese (The Irish), il Sala da ballo ( Ball Room), il Collare da cavallo (Horse Collar), quello da Caccia (Hunting), il Maharata, il Nodo di Gordio (Gordion Knot) e il Nodo a botte (Barrel Knot).
I Cappelli Durante questo periodo il cappello di moda era a cilindro, molto alto, con una tesa piccola, appena sollevata ai lati. C'era anche il cappello a bicorno, alto, ampio e con la calzata poco profonda. Il bicorno diventò famoso attraverso la moda militare, anche perchè lo portava abitualmente Napoleone, ma anche i civili a volte lo indossavano. Il cappello a cilindro era spesso chiamato 'beaver' (castoro) perchè era prodotto con feltro di alta qualità fatto con il pelo del castoro. Il cappello era un accessorio con cui un gentiluomo poteva distin-guersi. Se era fatto interamente di castoro il cappello continuava a mantenere la forma anche sotto l'acqua, mentre cappelli di qualità inferiore in misto lana o in pelo di coniglio e castoro dopo essersi bagnati iniziavano ad ammosciarsi e dovevano essere portati dai cappellai per farli stirare e ridare loro la forma originale. Un 'beaver' di buona qualità poteva costare da una ghinea fino a 40 scellini ( perchè a un certo punto i castori cominciarono a scarseggiare), in un epoca in cui un operaio specializzato guadagnava 2 scellini e 2 pence al giorno, è evidente che un capo del genere potevano permetterselo solo i ricchi. La popolarità raggiunta dal 'beaver' fu tale che John Jacob Aster, padrone della più grande ditta di commercio di pelli degli Stati Uniti , diventò milionario, mentre i poveri castori rischiarono di estinguersi. Le Calzature Le calzature di moda in quest'epoca per il giorno erano gli stivali da cavallo, in pelle nera o marrone. Potevano tusere i cosiddetti 'Hessians', cioè gli stivali alti (di derivazione militare) che avevano una parte che poteva essere tirata su a protezione del ginocchio durante la cavalcata e ripiegata per camminare. Hobby in St.James's Street era il calzolaio specializzato in stivali più famoso di Londra e poteva contare far i suoi clienti il Principe di Galles (Giorgio III), Wellington, Byron e molti altri VIPs dell'epoca. Per le occasioni formali si continuavano ad indossare, con le brache in seta al ginocchio, le scarpe da ballo con fibbia. Scarpe che verranno a poco a poco sostituite dalle scarpe con le stringhe. Si portavano anche stivaletti alla caviglia.
Gli accessori
In questo periodo accessori come guanti, bastoni da passeggio, orologi da taschino, catene per gli orologi, e portafogli di pelle o stoffa, ebbero grande successo. Le spade non erano più di norma indossate dagli uomini in abiti civili. E infatti i bastoni da passeggio (walking sticks) diventarono di moda quando una legge vietò di indossare la spada nelle strade di Londra.
Qui trovate il calendario con le tappe:
- 2 Marzo - Le tre ragioni per cui amerete il libro - Il castello tra le nuvole
- 4 Marzo - Le musiche di Raven - Liber Arcanus
- 6 Marzo - Lord Darlington e compagnia - Coffee&Books
- 8 Marzo - Intermezzo d'azione - La Bella e il Cavaliere
- 10 Marzo - Frac & Redingote - Bookish Advisor
- 12 Marzo - Londra deWinteriana - Please Another Book
Giveaway
Il GA sarà attivo da oggi 2 Marzo a domenica 13 Marzo fino a mezzanotte.
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- A presto Susi