Blogtour: "IN UNA PAROLA" di Regina Pozzati

Creato il 14 maggio 2015 da Blog
Salve a tutti amici Insaziabili. 
Oggi parte la 11^ tappa del Blog Tour dedicato al romanzo di Regina Pozzati:
“IN UNA PAROLA".

Genere: FantasyFormato: E-book, Cartaceo a inizio MaggioPrezzo: 1,49 €Pagine: 122Uscita: 18 Marzo 2015LINKAMAZON
Sinossi:“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e pericoloso. Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.” Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile… Con una parola. L'autrice:Regina Pozzati nasce a Bologna, città che ama immensamente. Sogna storie sin da quando è bambina, accompagnata dalla magia di suo padre, illusionista per passione, e dalle letture che hanno riempito le sue giornate. Coltiva l’amore per la scrittura con la stessa caparbietà con cui conduce la propria vita. Ama finire le cose che inizia e adora le sfide.Si trasferisce a Milano il giorno stesso in cui si laurea, per amore e contro al volere della propria famiglia. Riversa tutta se stessa in quello che scrive, fondendo insieme generi diversi e dando vita a personaggi marcati, capaci di essere amati e odiati con la medesima intensità.Ha scritto storie di diverso genere, tra cui Fantasy, Soprannaturale, Storico e Azione.PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/pozzatiinunaparolaSITO AUTORE: http://www.reginapozzati.it/
In questa tappa l’autrice ci regala un brano del suo  romanzo.

Sussultò, colpita dalla durezza della sua voce. Nonostante avesse trascorso le ultime ore ad ascoltarlo, dubitava del fatto che sarebbe mai riuscita ad ignorare il brivido che accompagnava ciascuna delle parole che uscivano dalla sua bocca. Kirien parlava di rado, ma ogni volta che accadeva riusciva a ferirla con la propria asprezza. Si piegò su un gomito e si girò verso di lui. I capelli le scivolarono lungo la pelle, andando a coprirle le spalle come un mantello.«Tu come hai fatto? Quando hai cominciato a combattere, intendo.»L’espressione dello schiavo si fece tesa, distante.«Nell’arena non hai scelta. O vinci, o muori.»«Hai mai ucciso un amico?»«Spesso.»«E te ne sei mai pentito?»«Mai.»Tira avvertì un brivido correrle lungo le braccia nude. Sentì freddo, nonostante il calore dei bracieri e delle fiaccole. Anche se le fiamme dipingevano sul corpo di Kirien una miriade di sfumature diverse, la sua natura non era fatta per le mezze misure. Lui era come il deserto: crudele e inclemente. Arido, ma allo stesso tempo ricco. Nel momento in cui ti avvolgeva, ti costringeva a temerlo. Una volta che avevi assaporato le sue albe e la profondità dei suoi spazi, però, non potevi più farne a meno. E così si sentiva Tira in quel momento: spaventata dalla sua ruvidezza, ma allo stesso tempo affascinata da ciò che era certa si nascondesse oltre la spessa coltre di indifferenza e reticenza che lo costringeva a chinare la testa ed obbedire a qualsiasi ordine gli fosse stato dato.«Ti sei mai ribellato?»Lo vide sussultare, prima di voltarsi e di guardarla negli occhi.«Una volta soltanto, e non me ne sono mai pentito.»Tira sentì un calore insopportabile divampare all’interno del proprio corpo e rubarle il respiro. Il suo cuore accelerò i battiti. Aveva capito che si stava riferendo all’unica volta in cui aveva osato sollevare gli occhi da terra e guardarla. Senza che lo volesse, si ritrovò a pensare che era come se quei tre anni non fossero mai passati. Quando lui la guardava, non poteva fare a meno di sentirsi esattamente come allora. Le gambe le tremavano. Un morso le stringeva lo stomaco. Ed i suoi occhi si spalancavano, desiderosi di nutrirsi del mistero che lo circondava. Nonostante si sentisse a disagio per il modo in cui la stava fissando – con desiderio, intensità e devozione –, l’orgoglio le impedì di distogliere lo sguardo e fu allora che l’emozione che stava provando le impose di fare qualcosa di ancora più avventato e di porgli la domanda che l’aveva tormentata negli ultimi anni.«Perché da allora hai smesso di guardarmi?»
Ringraziamo l’autrice, Regina Pozzati, e gli altri blog che hanno partecipano a questo Blog Tour.


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