Vertiginedi Sophie Jomain
Serie: Le stelle di Noss Head #1Prezzo: 13,50 euroPagine: 300Genere: young adult, paranormalEditore: Fazi Editore (collana LainYa)Data di pubblicazione: 11 Febbraio 2016
All’alba dei diciotto anni, Hannah è semplicemente furiosa all’idea di lasciare Parigi per trascorrere un’altra vacanza estiva a Wick, la piccola cittadina a nord della Scozia dove vive la nonna. Per una ragazza della sua età, abituata alla frenesia della metropoli, non esiste posto più noioso. A risollevarle il morale, per fortuna, ci sono le vecchie amicizie ma anche le nuove conoscenze, fra cui il misterioso Leith, dalla bellezza statuaria e dal fascino irresistibile. Non importa se su di lui circolano strane voci: l’attrazione è immediata, reciproca e incontenibile. Per Hannah sembra che stia iniziando la storia d’amore che tutte le ragazze sognano, ma ogni fiaba che si rispetti ha il suo lato oscuro, e quella della giovane si sta per trasformare in un incubo. Fra antichi racconti e creature straordinarie, sullo sfondo del suggestivo paesaggio delle lande scozzesi e delle coste del Mare del Nord, Vertigine coinvolge il lettore in una sto- ria avvincente che soffia sul fuoco del mito, facendo divampare le fiamme della leggenda e della passione. Una trama emozionante unita a una scrittura ipnotica che vibra della scoperta del primo amore sul filo incredibile della magia. Perché le fiabe a volte sono più reali di quanto pensiamo.
I TRE MOMENTI INDIMENTICABILI DEL LIBRO
MOMENTO 1: IL PRIMO INCONTRO<<Con il parka sotto il gomito, la sacca sulla spalla, gli acquisti in una mano e la rivista nell'altra, affrettai il passo per raggiungere i miei genitori. Come un'idiota, il piede mi si impigliò nella manica della giacca che strisciava per terra e, con un grido di sorpresa, inciampai facendo cadere tutto quello che avevo in mano.Fantastico!Mentre vedevo già la boccetta di profumo frantumarsi al suolo, dal nulla apparve uno sconosciuto: afferrò il sacchetto e mi trattenne per la vita con una stretta d'acciaio. Accadde in una frazione di secondo."Tutto bene?", chiese una voce maschile.Disorientata, battei le palpebre: "Mah... sì, credo di sì."Il buon samaritano allentò delicatamente la presa e mi aiutò a rialzarmi. Solo quando fui in piedi mi resi conto, attraverso il tessuto della mia t-shirt, quanto il braccio che mi sosteneva fosse caldo, quasi febbrile. Ne fui talmente sorpresa che feci un brusco salto all'indietro, rischiando d'inciampare un'altra volta. Mi ripresi da sola e alzai lo sguardo verso il mio salvatore. Era un ragazzo della mia età, o quasi, ma molto più alto di me. Diciamo una trentina di centimetri. Ma non fu l'altezza a colpirmi e nemmeno quel suo strano calore fisico. No. Furono i suoi occhi, ridenti e simili a due smeraldi lucenti. Nessun dubbio: non avevo mai visto degli occhi così belli.>>
MOMENTO 2: IL MòR-AOTROM<<Con il sorriso sulle labbra, mi girai verso Leith. Era a più di un metro da me e mi osservava con un'intensità che avvertii una stretta allo stomaco. Appena lo vidi avvicinarsi, m'irrigidii. Ancora un passo. Un altro. Un ultimo... Il viso a qualche centimetro dal mio. Non sapevo se guardargli la bocca o gli occhi. La sola cosa certa era che mi ero completamente dimenticata di respirare. Aveva le iridi così verdi, così brillanti... una brillantezza che aumentava sempre più... All'improvviso ci fu una scintilla, come se fossero scaturite migliaia di stelle bianche. Gridai, arretrai e per poco non caddi all'indietro. Leith mi trattenne con forza afferrandomi per la vita, mi strinse a sé per un attimo, poi mi lasciò e scomparve nella sala delle luci. Rimasi immobile, mi tremavano le gambe, non sapevo se quello che avevo appena visto era o no frutto della mia immaginazione.>>
MOMENTO 3: TRASFORMAZIONE<<Assistetti immobile alla scena, agghiacciata dal terrore. Si mordevano, ringhiavano, i graffiavano, i loro vestiti si macchiavano di sangue. Poi quello che vidi mi paralizzò. Appena si alzarono per fronteggiarsi, respirando come delle bestie, gli occhi del mio aggressore divennero più neri della notte. Le vene sulla sua fronte fremevano in un modo anormale, le mani si gonfiavano e le unghie si allungavano. Quando ruggì, in un modo spaventoso, scorsi, nella sua bocca spalancata, le punte terrificanti di quattro enormi zanne. Bianche, Immacolate.Avevo la gola secca, il respiro affannoso. Tutto quello che mi circondava era sempre più appannato. Stavo perdendo i sensi senza riuscire a rimanere lucida. In un ultimo sforzo, aprii gli occhi e credetti di vedere i vestiti di Leith strapparsi da soli.Il mio ultimo pensiero fu per Gwen, il libro, le sue teorie. Il mio corpo si mise a tremare, le gambe mi abbandonarono, poi, il nulla.Un buco nero.>>
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Buona lettura a tutti <3
A presto!xoxo