Recensione
- Redefining Darkness Records
- Anno: 2015
Lo scorso anno ci eravamo occupati dell’esordio autoprodotto di questa ottima band statunitense, capitanata dalla devastante voce di miss Holly Wedel, singer death coi fiocchi, dotata di un growl da far impallidire molti dei suoi colleghi maschi, ed intenta a valorizzare il sound del gruppo, un metal estremo di derivazione old school dai
richiami allo tsunami scandinavo abbattutosi sul mondo metallico nei primi anni novanta.
Necrobirth risultava così un ottimo biglietto da visita per il gruppo di Denver, composto da tre brani di pesantissimo death metal classico, ed infatti la band ha trovato una label pronta a licenziare il primo lavoro sulla lunga distanza, e In Death We Roth vede la luce tramite la Redefining Darkness Records in questa ultima parte dell’anno.
L’album consta di undici brani, compreso la title track, già apparsa sull’ep dello scorso anno e la cover di un brano dei seminali Grave (Soulless) a ribadire la totale devozione dei cinque musicisti americani all’old school scandinavian death metal.
Death metal aggressivo e feroce, un tornado che si abbatte senza pietà e affonda gli artigli nella carne degli amanti del genere come un coltello nel burro, undici lame affilate che tagliano, squartano e dilaniano, un arcobaleno di tutte le tonalità del nero, tra classiche bordate e improvvise accelerazioni.
Qualità media più che sufficiente per entrare nel cuore dei fans, i brani di In Death We Roth sprigionano aggressività e attitudine, confermando le buone impressioni avute lo scorso anno.
Ottima la coppia d’asce che sforna riff su riff, da tregenda la sezione ritmica e superba la prestazione della Wedel al microfono, fanno di questo primo lavoro, un’opera estrema riuscita, ben inserita nel ritorno in auge dei suoni classici, iniziata da un paio d’anni nell’underground e dove i Bloodstrike trovano la propria consacrazione.
I brani dalla tensione altissima, creano un monolito sonoro notevole, ma non si fatica ad arrivare agevolmente in fondo al cd, i clichè e le varie influenze sono ben evidenti tra i meandri di songs come l’opener Abomination, Cancer Among Man, Bells Of Death e Silent Killer, perciò cari miei deathsters, Entombed, Grave e Dismember continuano ad essere i totem a cui verrete legati e torturati dal gruppo statunitense.
Ottima conferma…avanti così.
TRACKLIST
01. Abomination
02. Putrefied Rapist
03. In Death We Rot
04. Cancer Among Men
05. Death Storm
06. Maggots for a Whore
07. Bells of Death
08. Bloodrotten
09. S.S.B. (Sex, Satan, Beer)
10. Silent Killer
11. Soulless (Grave Cover)
LINE-UP
Holly Wedel- Vocals
Jeff Alexis- Guitars
Joe Piker- Guitars
Rhiannon Wisniewski – Bass
Ryan Alexander Bloom – Drums