blu-ray: Source Code (Recensione)

Creato il 28 novembre 2011 da ////

Quello che più sorprende di Source Code è proprio la sua premessa: l’idea ritrovarsi catapultati, di punto in bianco, dentro un’altra vita. Con soli otto minuti a disposizione per adempiere ad una missione sconosciuta e disperata. Questo è quanto accade al protagonista, il capitano Colter Stevens, pilota di elicotteri e veterano della guerra in Afghanistan, che stranito e riluttante sarà costretto a rivivere con angoscia e sempre maggiore partecipazione gli ultimi momenti di vita degli occupanti di un convoglio passeggeri, vittima designata di un attacco terroristico. La sua missione consisterà nel trovare l’attentatore responsabile e prevenire un successivo, più micidiale attacco che mira a sventrare Chicago con un ordigno nucleare. Ogni volta che farà ritorno sul treno avrà solo 8 minuti a disposizione.

Prodotto commerciale intelligente? Fantascienza trattata seriamente? Gli Italioti si dimostrano ancora una volta pubblico poco incline al cinema ben realizzato che va al di là delle loro aspettative: tette, scoregge, maghetti volanti e vampiri vegetariani. Source Code, uscito in Aprile corrente anno,  ha raggiunto -nel bel paese- quota 1.736.164 € di incasso, che non è un risultato da buttare via ma che lascia un po’ l’amaro in bocca. La pellicola avrebbe infatti meritato una platea più vasta. Ci pensa 01 Distribution a cercare di redimere coloro che hanno sottovalutato e schivato questo titolo proponendolo in un blu-ray tecnicamente ben confezionato e arricchito con una buona dose di extra. Ma la vera motivazione per la quale l’acquisto è quanto meno obbligato è la possibilità di rivivere nella splendida qualità audiovisiva dell’alta definizione quello che può essere definito come il thriller/sci-fi più riuscito degli ultimi anni.

Dirige Duncan Jones, enfant-prodige del cinema inglese che fece il suo fortunato esordio nel luccicante mondo cinematografico con l’indipendente Moon, stupenda e meravigliosa pagina di filosofia esistenzialista che si costruiva sul senso di solitudine, sull’ individualità del singolo e sull’assurdo esistenziale. Il giovane regista, figlio del celebre cantante David Bowie, non solo conferma di non essere una meteora ma dimostra di saper gestire anche produzioni più commerciali, dal budget più consistente, senza mai dimenticare di raccontare e/o sacrificare la storia sotto una marea di effetti speciali. La sceneggiatura, scritta dal recidivo Ben Ripley (Species III, Species IV), non si adagia sull’utilizzo facile dell’azione fine a sé stessa. La scrittura è intelligente e scaltra. Scaltra perché riesce a dimenarsi con grande stile su un argomento, quello delle realtà parallele e dei paradossi spazio-temporali, che non è certamente un elemento di novità ma che anzi è stato il più delle volte sfruttato e a volte persino brutalizzato da centinaia di pellicole del genere. Jones riesce a trasporre sullo schermo, riuscendo nell’impresa di non risultare né scontato né retorico, la volontà primaria dello script che va a scavare nell’indole dei suoi personaggi, delineandone perfettamente carattere e psicologia, per poi mostrare le implicazioni mentali, sociali ed etiche che la vicenda ha sugli stessi.

Parlando del cast artistico devo ammettere che è bello rivedere Jake Gyllenhaal in un ruolo degno del suo valore e in cui, e questo sarà ben visibile nel corso della pellicola, si sente molto più a suo agio. Forse, in qualche momento eccede troppo nel voler delineare con forza maggiore lo stato d’animo del suo protagonista, ma comunque riesce a dargli vita in maniera efficace, naturale e a tratti avvincente. La bellissima Michelle Monaghan anche lei molto convincente riesce a donare alla sua Christina una buona dose di credibilità. Jeffrey Wright e Vera Farmiga completano il cast, interpretando entrambi due militari che più che personaggi vanno a trasformarsi sempre di più in dei simboli e nei loro ruoli  si può quasi percepire una flebile critica alla situazione militare degli Stati Uniti, sempre pronti a sacrificare i propri figli sull’altare della patria.

Costato solo 32 milioni di dollari, Source Code si presenta quindi ben girato e recitato, con pochissimi tempi vuoti e diversi momenti spettacolari che si fondono elegantemente con una buona dose di sentimento ed emozione, senza però di dimenticare l’aspetto umano dei propri personaggi. Chiude tutto un bellissimo finale, quasi un cliffangher, che accompagna per mano, e nella maniera più dignitosa possibile, la pellicola  fino ai titoli di coda. Consigliatissimo.

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SUPPORTO blu-ray:
Anno di uscita su supporto: 2011
Numero dischi: 1
Regione: 2 (Europa, Jap)
Formato Video: 16:9
Tracce Audio: Italiano DTS HD, Inglese DTS HD
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Extra: Trailer internazionale, Spot tv, Interviste, b-roll, Cos’è Source code, Love story, Senza senso, Che faresti…, Nuova identità, Obiettivo Chicago
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CURIOSITA’: Nella versione originale del film la voce del padre del Capitano Colter Stevens interpretato da Jake Gyllenhaal è dell’attore Scott Bakula.

Source Code, USA 2010

Distributore: 01 Distribution
Genere: Fantascienza
Regia: Duncan Jones
Interpreti: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright
Sceneggiatura: Ben Ripley
Nazione: USA
Durata: 90 min
Produttore: The Mark Gordon Company, Vendome Pictures
Sito ufficiale: http://www.enterthesourcecode.com

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