I diritti televisivi, gli sponsor, gli stipendi milionari, le vittorie a ridosso delle elezioni. Il calcio, lo dicono tutti, peggiora sempre di più. Finché, poi, succede che il capitano, quello che va oltre i Cassano e i Pazzini, quello che, quando conta, quando c’è da recuperare palloni e attaccarsi alle caviglie, c’è sempre, si dirige sotto la curva. Porta le mani al volto. Chiede perdono. Piange. E i tifosi, mentre contestano la dirigenza, piangono con lui.
Della giornata sportiva di oggi c’è da ricordare anche la prima di Contador al Giro. Alla prima salita che conta. Mentre tutti dicevano che dovevano essere gli altri a testare un Contador finora in sordina, ci ha pensato lui. Alzandosi sui pedali, tre volte, senza guardarsi indietro mai.