Tra le numerose passioni che ha cavalcato il consorte in 40 anni da che lo conosco, ne ha collezionato una serie spaventosa, alcune sono rimaste ben radicate nonostante il trascorrere dei decenni.
La sua passione di trasformarsi in barman o bartender, all'occorrenza, è tra quelle che apprezzo di più, molte delle altre per me sono causa di lavoro supplementare o leggero fastidio, che maschero bene.
L'ho conosciuto in qualità di fine dicitore e declamatore di poesie, Neruda e Lorca tra i suoi preferiti, e amante della lirica. Ha mollato lo scettro e oggi sono io a coltivare musica e danza.
Ma era soprattutto un valente tennista, sport che ha cercato in ogni modo di insegnarmi ma io e quelle cose tonde che rotolano non andiamo in alcun modo d'accordo, in qualsiasi loro uso sportivo.
La racchetta l'ha appesa al chiodo, per altri motivi e con rammarico, solo lo scorso anno.
In contemporanea ha sempre coltivato la passione per la fotografia, negli anni '80 con mio fratello avevano allestito una camera oscura in casa per sviluppare e stampare in bianco e nero. Passione di famiglia, zii e papà espertissimi e professionisti. Quella gli è rimasta.
Tra quelle abbandonate vela, canoa, pipa, squash, moto. Non si è fatto mancare nulla.
Gli restano attaccate come cozze la passione per il vino e per la pesca. E per la tavola.
Bel quadretto vero?? ma che c'importa, penserete, delle passioni di un medico 'attempato' ancora lontano dalla pensione? Veniamo alle cose liquide!
Amo canzonarlo nella sua veste di bartender tanto quanto l'apprezzo e rinomino la mia cucina, della quale si appropria lasciandola in stato vergognoso dopo l'operato, Ciarry's bar, onorandolo
della somiglianza del suo nomignolo col famoso Harry's bar di Venezia.
Il Manhattan è un classicissimo tra i cocktails, l'altro è più modaiolo ma ugualmente classico, l'abbinamento gin-curaçao lo rende molto bello di colore, nonchè buono di sapore.
Sono classificati entrambi come pre-dinner.
Le dosi nei cocktails sono sempre un gran macello, chi li divide in cl, chi in parti, in decimi, in quinti, in terzi. Ognuno ha il suo sistema, sta di fatto che, come in pasticceria, le dosi fanno la differenza per l'equilibrio della bevanda.
Per comodità, mia e vostra, le metto in cl.
Il Rye è prodotto in maggior parte con segale, più altri cereali.
Adesso che è arrivata l'estate ritroveremo l'amico Guido, grande estimatore del Ciarry's e dei suoi cocktails, a patto che siano very strong and short.
Un paio di consigli, abbondate coi cubetti di ghiaccio nello shaker e nel mixing glass, 6/7 alla volta, più ce n'è più i liquidi si raffreddano alla svelta senza diluirsi con l'acqua. E ricordate, mai preparare più di due cocktails uguali nello stesso shaker. Meglio ancora uno per volta.
Alla vostra salute, amici! e buon sabato.
-ricetta 1-
Manhattan
5 cl Rye o Canadian Whiskey
2 cl Vermouth Rosso
1 goccia Angostura
Nel mixin glass versare la goccia di Angostura, poi il Rye e per ultimo il Vermouth. Aggiungere alcuni cubetti di ghiaccio e mescolare. Versare filtrando con lo strainer nella copita da Martini.
-ricetta 2-
Blue Moon Martini
5 cl Gin Bombay Sapphire
2 cl Blue Curaçao
1 scorzetta di limone
Nello shaker agitare ghiaccio e liquori. Versare nella coppa Martini e decorare con la scorza di limone.
Accompagnateli con stuzzichini vari, io avevo frittelle di verdura e un pinzimonio di carote con dip di sardina all'arancia. Perfetti!