Una delle canzoni più "notturne" e romantiche dei Blue Oyster Cult, con la classica "strofa"-preludio e un ritornello pre-AOR, questa canzone di grana fine era contenuta in uno degli album più enigmatici della band, quello SPECTRES pieno di hook memorabili (I love the night, Nosferatu su tutti oltre alla canzone postata) come anche di grezzonate vecchia maniera (Godzilla, peraltro grande successo della band).
Non vi parlerò ancora dei BOC, uno dei gruppi cult (eh, con quel nome) che hanno accompagnato tutta la mia esistenza. E' un universo sonoro in cui o si entra (e difficilmente se ne esce) o non si entra affatto.
Di loro dispiacciono soprattutto due cose: la prima che vengano ancora relegati nello scaffale "hard&heavy" quando le loro produzioni hanno spaziato veramente in lungo e in largo in tutto lo scibile del Rock (e non solo). La seconda che in Italia non siano mai stati veramente promossi dalla CBS, loro etichetta storica, e quindi la loro conoscenza sia tuttora limitata tra pochi fanatici sparsi un pò ovunque ma con densità da deserto del gobi. Ricordo ancora quando, ad una festa, partì un pezzo..mi pare che fosse Black Blade...e io e un altro pirla ci guardammo e capimmo di essere due mosche bianche, ma felici.
Perchè meriterebbe davvero approfondire le gesta di Eric Bloom, Donald Roeser, Joe e Albert Bouchard e Allen Lanier il quintetto originale e insuperato, capace di grandi finezze e di composizioni superbe (tutti scrittori di musica e tutti grandi interpreti allo stesso tempo).
Potenti, raffinati, originali, intensi.
Almeno fino al 1980, quando con Fire of Unknown Origin si chiuse il loro decennio d'oro e iniziarono contemporaneamente abbandoni e declino.
Ma tutti i dischi usciti tra il 1971 e, appunto, il 1980 sono da avere e mandare a memoria, senza pregiudizi di sorta. Come quello stupidissimo che li tacciava di fascismo per la famosa immagine della croce celtica che tendeva solo ad ammantare con un pò di mistero la loro già nebulosissima immagine.