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Blues e FIR, scontro in federazione sul “no” all’accordo?

Creato il 13 febbraio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Blues e FIR, scontro in federazione sul “no” all’accordo?Sabato, nel marasma del prepartita dell’Olimpico, è passata abbastanza inosservata la notizia del brusco stop all’ipotesi di collaborazione tra FIR e Auckland Blues. Nel darne notizia Solorugby sottolineava che l’alto responsabile per l’Alto Livello federale Carlo Checchinato in una mail spedita in Nuova Zelanda metteva un pietra tombale sulle possibilità di accordo con un “No, grazie”.
Bene, le cose alla fine sembrano non essere così definitive e pare che il Coordinatore Tecnico Federale Franco Ascione sia intenzionato ad usare il suo budget per poter mettere in piedi almeno la prima parte del progetto, quella che prevede che il prossimo aprile 10 giocatori e un allenatore delle giovanili azzurre si rechino ad Auckland per uno stage di 12 settimane. Ricordo che si tratterebbe del primo esempio di collaborazione così stretta tra una franchigia neozelandese del Super Rugby e una federazione nazionale.

Parlo di budget perché il problema sembrano essere solo i soldi: circa 90mila euro. Checchinato, nel giustificare il suo no, aveva addotto alla “congiuntura economica sfavorevole”. Quindi alla crisi. Ora, che il momento non sia di migliori siamo tutti d’accordo, ma ormai si va avanti così dal 2008/2009. E 90mila euro non dovrebbero essere una cifra così pazzesca per una federazione importante come la FIR. Non è mai bello o giusto fare i conti in tasca agli altri, però…
La vicenda mette in luce un altro paio di aspetti che vale la pena di sottolineare: ad esempio che a Roma o non la vedono alla stessa maniera o comunque non si parlano un granché tra di loro. Stupisce infatti il no definitivo di Checchinato in qualche modo smentito a stretto giro dalla volontà di Ascione di portare a casa l’accordo. E in tutto questo non sarebbe male capire che cosa pensa/vuole il presidente Dondi. Come vive questa diversità di vedute su un progetto che potrebbe avere delle importanti ricadute sul movimento italiano e che proprio per questo dovrebbe essere ben indirizzato 8in un senso o nell’altro) dalla carica che rappresenta.
Inoltre Checchinato invece di chiudere le porte così bruscamente non poteva cercare magari di negoziare sul numero di giovani da mandare o cercare di mantenere un buon rapporto con una delle più imporanti franchigie down-under? Magari introducendo un primo step di un pattuglia ridotta a 4-5 giocatori più l’allenatore, una soluzione che avrebbe mantenuto aperta una via alla trattativa, cosa che invece un “no, grazie” non fa.
Infine un’ultima cosa: i contatti tra FIR e Blues sono iniziati qualche mese fa. Le cose sono andate di corsa per un po’, poi un brusco stop, un silenzio federale di qualche settimana prima di dire sì però solo a una parte del progetto. Appena una settimana più tardi la mail di Checchinato. Non credo di andare molto lontano dalla verità se scrivo che ad Auckland gli stop, le ripartenze e i dietrofront non hanno lasciato una grandissima impressione.


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