Bob Dylan, Blowin' in the wind e il giorno in cui scoprii la Poesia
Creato il 18 marzo 2012 da Tizianogb
Ricordo ancora oggi perfettamente, come fosse accaduto ieri, la prima volta che vidi (ed ascoltai) Bob Dylan in televisione. Avevo da poco compiuto sette anni e su Raitre stavano trasmettendo una sorta di documentario/collage di esibizioni live: c'erano Jimi Hendrix, Janis Joplin, gli Who (con Roger Daltrey che roteava il microfono come un lazo) e c'era anche lui, il menestrello di Duluth, armato solo di una chitarra acustica, di un'armonica a bocca e della sua poesia, che ti colpiva al cuore come nessun proiettile avrebbe mai potuto fare. Tutti noi abbiamo delle epifanie, nell'arco della nostra vita. Punti di svolta personale in cui ci rendiamo conto che esiste qualcosa al di sopra dell'essere umano e dei suoi meri bisogni fisici. Io quel giorno scoprii che esisteva la Poesia, quella con la p maiuscola, quella pura e semplice che ha il potere di cambiare il mondo. Ed è per questo ricordo quel momento come se non fosse passato neppure un giorno... La canzone era "Blowin' in the Wind"
Vola via nel vento
Un uomo quante strade deve fareprima di dire che è un uomo?E una colomba quanti mari deve passareprima di dormire sulla sabbia?E le palle di cannone quante volte dovranno volareprima di abolirle per sempre?La risposta, amico mio, vola via nel vento,la risposta vola via nel vento.
Quanti anni può durare una montagnaprima che l'oceano la copra?E quanti anni può durare un popoloprima di ottenere la libertà?E un uomo quante volte può voltarsie far finta di non avere visto?La risposta, amico mio, vola via nel vento,la risposta vola via nel vento.
Un uomo quante volte deve alzare gli occhiprima di poter vedere il cielo?E un uomo quante orecchie deve avereprima di sentir piangere qualcuno?E quante morti ci vorranno perchè sappia che troppa gente è già morta?La risposta, amico mio, vola via nel vento,la risposta vola via nel vento.
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