Bob Dylan @ Collisioni Festival – Barolo

Creato il 18 luglio 2012 da Therocksuckers @therocksuckers

E così, alla fine, lo abbiamo visto. Ormai lontano dalle sue piene facoltà fisiche e canore, ma certamente ancora in forma e non così prossimo a mollare il colpo, Bob Dylan si è esibito davanti ai nostri occhi. Il report della serata è un dettaglio quasi superfluo; potrei raccontarvi della cornice mozzafiato del festival, fatta di sterminati vigneti e un gioiello di paese simbolo di qualità della vita. Oppure parlarvi dell’ottima band che lo ha accompagnato, ricamando di blues e jazz ogni pezzo, senza una sbavatura.  Ma di questo potete leggere persino su Repubblica e ha un’importanza del tutto relativa. L’evento in sè è vedere questo artista di immensa statura, probabilmente il massimo protagonista della musica contemporanea, muoversi e suonare a pochi passi di distanza. Non è facile spiegarlo ma è una sensazione quasi irreale, come se potesse realizzarsi solo grazie alla tecnica dell’ologramma di Tupac e d’improvviso potesse svanire per effetto di un calo di tensione. L’icona e il suo significato trascendono la performance: poco importa se la voce è ormai quasi roca come quella di Tom Waits, o se alcuni pezzi sono riarrangiati in modo da adattare ritmi e tonalità ad un settantunenne; lui è lì, esiste, respira e con la sua sola presenza rende unico e irrepetibile il momento. Per un paio d’ore ti senti anche tu parte della storia, testimone di un’epoca, immerso nel flusso poetico del percorso Dylaniano. In una parola: priceless.

Foto di Paolo Brillo


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