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Bobo Maroni: “Copertura patrimoniale per manifestare”. Mentecatti al potere, terreno scivoloso: sono consigliate le catene

Creato il 19 ottobre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Bobo Maroni: “Copertura patrimoniale per manifestare”. Mentecatti al potere, terreno scivoloso: sono consigliate le cateneL’aria che tirava era quella, ce la sentivamo entrare e uscire dalle nostre tasche vuote. Dice Bobo Blues Maroni, ministro degli Interni a sua insaputa: “Occorre tutelarci come abbiamo fatto con i tifosi violenti: a chi partecipa ai cortei occorrerà d’ora in poi la tessera del manifestante”. E mica finisce qui. Il ministro nostalgico dei regimi simil-fascisti latinoamericani auspica un decreto che preveda gli arresti preventivi, il fermo di polizia, la tortura a scopo delatorio, la bruciatura delle palle in caso di silenzio e, rimedio estremo per chi reitera il reato di lancio di estintori, una sodomizzazione violenta a cura di un reparto speciale di briganti, lo stesso che secondo il ministro Sacconi ha violentato le suore di quel famoso convento del ‘600. Gnazio La Russa si è detto subito d’accordo, Maurizio Gasparri ha dichiarato che la violenza si combatte con la violenza e Gianni Alemanno, ricordando i bei tempi di quando l’arrestato era lui, ha confermato che qualche ora di carcere non fa male alla salute anzi, sono propedeutiche a una brillante carriera politica. Ma il ministro Maroni, lo stesso che qualcuno avrebbe voluto come presidente del consiglio, è andato oltre. Non si sa se perché in possesso di una fantasia eclettica ed elastica o se perché è solo pirla dentro, il tastierista dei matrimoni padani ha affermato senza vergogna: “Occorre che chi manifesta si doti di una copertura assicurativa stipulata sulla base di garanzie patrimoniali”. Detta in soldoni significa che se io sono un disperato co.co.co, un cassintegrato, un terremotato dell’Aquila, un No-Tav, un giovane senza prospettive e futuro o un pensionato abbonato alla mensa della Caritas, per scendere in piazza a protestare devo ipotecarmi la casa, la macchina, la vespa, la moto, il trolley con la tenda canadese, il posto bivacco alla stazione Termini, la dentiera e, se ancora piacenti, la moglie, la sorella, la mamma, la suocera e la nuora. Er Pelliccia è riuscito insomma dove gli ultras peggiori delle società di calcio non erano arrivati, a militarizzare definitivamente un già acclarato regime fascista e a dare un giro di vite reazionario alle centinaia di manifestazioni previste in questo autunno caldissimo e fino alla fine del governo populista-peronista di Silvio Berlusconi. Il quale, a chi gli ha chiesto cosa intendesse fare per lo sviluppo e la crescita del paese, ha risposto: “Non abbiamo una lira, dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo”. Qualora avessimo avuto dubbi, in queste ore stiamo assistendo alla farsa più drammatica della nostra giovane storia repubblicana. Un governo composto da mezzeseghe, che non assumerebbero neppure come partita-iva-muniti nei call center, è allo sbando. Privi di idee, di prospettive, di cultura e di senso dello stato, questi quattro cretini impomatati reggono ancora le sorti di un grande paese solo sulla base di quattro voti parlamentari nelle mani di mentecatti cronici e di qualunquisti dell’ultima ora. Accompagnati dalle trombette dei loro house organ, continuano a presentarsi in tivvù come nulla fosse ché tanto un Vespa o un Paragone o un Minzolini lo trovano sempre. E, imperterriti, continuano a raccontarci la balla del governo che governa e che loro sono i migliori di sempre. Prendete Sacconi, il cattolicissimo narratore delle violenze alle suore, ha avuto il coraggio di affermare pubblicamente che i manifestanti di Roma hanno “coperto” per quattro ore i black bloc, chiamando a correo pensionati e disoccupati, giovani e donne, vecchi e bambini. Il fatto che l’Italia abbia perduto ogni senso di pudore e sia totalmente refrattaria alla vergogna, non fornisce né alibi né pretesti a una classe dirigente che del bene del paese non sa che farsene dopo aver prontamente risolto i cazzi propri. E se uno prova a dire queste cose si becca pure del qualunquista, mentre non ci si rende conto che o si taglia qualsiasi rapporto e dialogo con questa ghenga di malfattori prezzolati o non se ne viene fuori. Deve essersene accorto anche Renzo Bossi, preso a uova marce nella sede della regione Lombardia, e perfino suo padre che viene ormai contestato dalla  base leghista a ogni piè sospinto e accusato di essere solo un maggiordomo in livrea un po’ rincoglionito. Matteo Renzi sta organizzando il Big Bang perché se lui non rottama la caserma dei pompieri costruita con il Lego non è contento. E poi ci lamentiamo che Berlusconi stia ancora al suo posto e che ci sia gente disposta a tutto pur di salvargli il culo per salvarsi la poltrona. Emilio Fede al Tg4: “Silvio Berlusconi è stato prosciolto per non aver commesso il fatto nell’inchiesta Mediatrade. Restano da approfondire le posizioni di Piersilvio e di Fedele Confalonieri”. Peccato per Emilio che entrambi siano stati rinviati a giudizio, che non è la stessa cosa degli “approfondimenti” dei quali parla pubblicamente il “selezionatore” dei visi d’angelo per il capo. Gente da gulag, gente da zoo, gente da Mar del Plata o da Orinoco. Gente.

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