Ne sono passati di anni da quando questo libro è stato scritto. Sono passati anni da quando la rivoluzione era lì, a portata di mano, che nessuno ha saputo prendere per il bavero. E Bologna '77 è l'inizio della fine di tutto, la fine di un'epoca, la conclusione di un sogno che ha attraversato tutti gli anni '70.
E questo è un libro che fotografa esattamente quello che è successo, con lo scontro tra la cosiddetta parte creativa del movimento, l'involuzione para-terroristica dall'altra, e chi invece voleva continuare a lottare per qualcosa di migliore dall'altra parte ancora.
Ma soprattutto, questo libro, è la storia di un'amore a cavallo della crescita dei protagonisti.
È quasi un libro di storia, da certi punti di vista, che ci catapulta in un'epoca straordinaria, ricca, viva, rivoluzionaria, e che orami sta per vedere il crepuscolo.
Il linguaggio è fresco, datato come è naturale che sia. Ri-leggerlo è un piacere per gli occhi, una sferzata di gioventù per la mente, anche se una sventagliata di terribile malinconia e nostalgia rende tutto decisamente difficile da digerire.
È un libro generazionale.
Gli altri si astengano, se posso suggerire. Si annoierebbero mortalmente.