Tuttavia, il problema dei nostri beni comuni, tra cui rientrano quelli paesaggistici, non può certo essere risolto con proclami come come quelli del Governatore uscente, né continuando la politica del centro sinistra, che perpetua in maniera tragica e immutata lo smembramento delle fasi di gestione dei beni suddetti, attribuendo la Tutela allo Stato e la Valorizzazione alla Regione. E’ chiaro che questo tipo di politica crea la divisione di un processo, che per svilupparsi in modo organico e unitario deve programmare insieme le due fasi e non può continuare a sopravvivere con finanziamenti a pioggia che non prevedono una programmazione territoriale integrata.
A tale proposito noi del Fronte Indipendentista Unidu proponiamo un reale Piano strategico per i beni e le attività culturali che prevede:
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Devoluzione alla R.A.S. della potestà esclusiva su tutti i beni culturali localizzati sul territorio sardo, delle politiche riguardanti la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di detti beni.
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Costituzione di un Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali separato da quello attuale “Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport”, che possa dare la giusta attenzione alle ricchezze di una civiltà millenaria.
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Riconoscimento del principio secondo cui i beni presenti sul territorio sardo sono patrimonio inalienabile del popolo sardo e dell’intera umanità.