Venerdì 30 Settembre 2011 07:37
Dalle comunità residenti era partita la protesta contro il governo, accusato di perseguire una politica favorevole alle industrie minerarie e alle grandi opere che contrasta con i principi di difesa della Pachamama (la Madre terra) sanciti anche nella nuova costituzione boliviana, approvata con un referendum promosso dal governo a febbraio del 2009. L’intero progetto, avrebbe avuto un impatto devastante nel territorio amazzone boliviano che avrebbe accusato un enorme disboscamento con la conseguente espropriazione dei terreni alle comunità indigene native.
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