5. Behind The Candelabra
Forse la sorpresa del 2013, il film bello che non ti aspetti, pur con tutte le sue imperfezioni. Nonostante fosse un prodotto televisivo della HBO, il film di Soderbergh ha saputo conquistare le platee cinematografiche di mezzo mondo, soprattutto grazie ad un grandissimo (per quanto inquietante) Michael Douglas, e a far conoscere anche a noi giovinastri l'ambigua figura del pianista Liberace.
4. Stoker
Sputato dai più, che lo hanno visto come l'asservimento di Park Chan-Wook alle leggi dell'entertainment hollywoodiano, io l'ho trovato un piccolo capolavoro di tensione, inquietudine e immagini artistiche, con una grandissima protagonista. Da recuperare assolutamente!
3. The World’s End
L'ultimo capitolo della trilogia del Cornetto fa ridere a crepapelle, piangere e riflettere. Un trip intergalattico che, appena finito di guardare, fa venire voglia di ricominciare da capo. Ancora, ancora e ancora. L'unico difetto del film è la paura che possa essere l'ultimo prodotto della premiata ditta Nick Frost/Simon Pegg/Edgar Wright.
2. Wolf Children
Non poteva mancare, nell'elenco dei 5 film più belli del 2013, un capolavoro di animazione nipponica stranamente non firmato da Miyazaki. Le avventure dei piccoli Ame e Yuki, curati dallo sguardo amorevole della giovane mamma, sono semplici, delicate ed emozionanti e rimangono impresse a lungo nel cuore dello spettatore.
1. Django Unchained
Già visto almeno quattro volte, sia in italiano che in inglese, sia a casa che in viaggio, non sono ancora riuscita a trovare un difetto all'ennesimo capolavoro dell'aMMore Quentin. Nonostante sia del 2012, l'ho visto nel 2013 quindi il primo posto è meritatissimo ma, come potete immaginare, glielo avrei dato anche se si fosse trattato del filmino delle vacanze del mio inquartatissimo regista preferito.
E siccome la mia passione sono soprattutto i film horror/thriller, non posso esimermi dall'aggiungere una piccola postilla relativa alle cinque pellicole di genere che più mi hanno entusiasmata o inquietata quest'anno!
5. You’re Next
Banalissimo e derivativo, ma con quel tocco di umorismo nero in grado di renderlo gustoso. O forse sarà che mi sono innamorata della storia del Papero.
4. Le streghe di Salem
Oh, a me è piaciuto. Mi ci sono persa come in un trip e ho apprezzato molti degli omaggi o plagi, fate vobis. Considerata la memoria da pesce rosso che ho, entra di diritto in classifica anche solo per il fatto che, ancora oggi, ricordo la melodia dei Lords of Salem.
3. La notte del giudizio
Altra pellicola derivativa e banale, ma provateci voi a guardarla soli in una casa che intorno ha giusto il giardino, qualche campo coltivato e un paio di vicini vecchi e sordi. La notte insonne che mi ha procurato gli conferisce il terzo posto senza se e senza ma.
2. L’evocazione
Il 2013 è stato l'anno della banalità e la conferma che non serve stupire gli spettatori con "fenomenali poteri cosmici". Basta ricorrere a bravi attori, un po' di stile vintaggio, rubare dai caposaldi dell'horror e inserire, a mo' di mazzata tra capo e collo e in modo anche abbastanza bastardo, la bambola più inquietante degli ultimi 10 anni. Però ora basta eh, Wan.
1. Stoker
Alla faccia di chi gli ha voluto male e pur non essendo horror, Stoker merita comunque il primo posto, per tutti i motivi di cui sopra. Stacce™.