Se i My Little Pony dicono che "l'amicizia è magica" allora perché la Manaru, una delle mie migliori amiche, ha richiesto per l'On Demand odierno il film The Cloth, diretto e sceneggiato nel 2013 dal regista Justin Price? Perché mi ha fatta soffrire così, eh? Intanto che ci riflettiamo insieme, sappiate che il prossimo On Demand sarà Cuore selvaggio. ENJOY!
Trama: dopo la morte dei genitori un ragazzetto viene reclutato dal Cloth, un'organizzazione segreta di preti esorcisti impegnati nella distruzione del maligno...
In 33 anni di vita credevo di aver visto di tutto, o quasi. Ho sopportato centipedi umani, falli venuti dallo spazio, un redivivo Paganini, lo sputtanamento di Schrader ed Easton Ellis, financo la consacrazione di Checco Zalone a fenomeno comico inarrivabile, ma fino ad oggi non avevo mai visto nulla come The Cloth. Questa schifezza è il Male con la M maiuscola e non basterebbero orde di esorcisti per estirparlo come merita e purificare tutti i coinvolti perché The Cloth contiene in sé tutti i difetti di un pessimo film, aggravati da faccia tosta e profonda scorrettezza: la sceneggiatura è piena di buchi e di una deficienza rara, gli effetti speciali inguardabili, gli attori imbarazzanti, la regia inqualificabile, la serietà con cui è stata portata avanti l'operazione è incredibile e, quel che è peggio, due attori a loro modo famosi come Danny Trejo ed Eric Roberts sono stati spacciati come protagonisti quando compariranno sì e no un minuto a testa. Un minuto vergognosissimo, tra l'altro, un minuto che varrebbe loro una perpetua condanna all'inferno. Tanto, quello che comincia come l'ennesimo film sugli esorcismi è in realtà la tremenda parodia di un episodio di Supernaturals o Buffy l'ammazzavampiri, dove i posseduti vengono trattati alla stregua di vampiri da eliminare a vista. Avete capito bene, eliminare: The Cloth è un'organizzazione segreta di esorcisti che non hanno per le balle di far la fine di Padre Merrin, sbattendosi per mesi prima di portare a termine un esorcismo per poi magari morire, e che quindi hanno giustamente deciso di costruire armi in grado di far esplodere e vaporizzare le povere anime perdute. "Tanto non c'è più nulla da fare", dice uno dei protagonisti. Per lo stesso ragionamento allora dovremmo far saltare in aria tutte le copie del film e soprattutto il regista, che ha tratto la pellicola da un suo romanzo!
E voi direte: beh ma la tamarreide di far saltare in aria degli ossessi non è male. Ma sì, avreste anche ragione. Il problema è che metà pellicola è dedicata ad "approfondire" la figura di una sorta di prescelto dagli improbabili capelli ossigenati che, all'inizio, è il tipico bulletto affamato di patata e poi, nel tempo, diventa un riluttante alleato del bene sempre affamato di patata però santa, perché il suo papà era uno degli esorcisti migliori e bla, bla, bla. Il papà era Denny Trejo? Boh, mica si capisce. Ed Eric Roberts che c'entra? Boh, fa un po' il leppegoso con la santerella del film e poi si becca dei pugni nella faccia perché in teoria alcuni preti sarebbero in combutta con i demoni per causare la fine del mondo (non si capisce il perché né il percome né chi siano i preti in questione) e ovviamente il demone più cattivo è il regista che, per l'occasione, diventa anche attore. E qui si torna al discorso della patata perché Justin Price è furbo, si prende il ruolo di demone giusto per esibirsi in un ménage à trois con due porcelle trovate per strada alla bisogna poi diciamo che non fa nulla di più malvagio, poverino, quindi potevano anche lasciarlo a trastullarsi in santa pace senza girarci un film. Cos'altro si può dire di The Cloth? Ah sì, l'attrice che interpreta la santerella bisbiglia per tutto il tempo, come se avesse un osso di pollo incastrato in gola e poi c'è anche l'armaiolo emo, protagonista della scena "action" più brutta di tutto il film, quella in cui combatte i demoni a colpi di scivolate sul terreno ridefinendo il concetto stesso di pessimi effetti speciali (di cui The Cloth è zeppo, per inciso) e pessimo montaggio. Direi che ho già parlato troppo di un film che non meritava nemmeno la visione, quindi vi lascio scegliere se darmi retta ed evitare The Cloth oppure toccare con mano una cosa talmente maffa che c'è da chiedersi come diavolo abbiano potuto permettere di produrla.
Perdonami Padre perché ho peccato...
Di Danny Trejo (Padre Connely) ed Eric Roberts (Padre Tollman) ho già parlato ai rispettivi link.Justin Price è il regista, sceneggiatore della pellicola e interprete di Kasdeya. Probabilmente americano, ha girato altri quattro film giustamente sconosciuti. E' anche produttore e responsabile degli effetti speciali.
Su Imdb c'è scritto che Eric Roberts si è pentito di aver partecipato a The Cloth. Possiamo dargli torto? No, ovviamente. E spero non biasimerete neanche me se vi dico che non riesco ad immaginare qualcuno a cui possa essere piaciuta 'staMMerda. Niente consigli, niente ENJOY.