Trama: Samuel L. Jackson fa un lavoro davvero del menga. Ripulisce scene dei crimini. Il casino succede quando viene ingannato e spedito a pulire un salotto ancora sconosciuto agli inquirenti...
Per quel che sono riuscita a vedere, Cleaner è il tipico thriller a sfondo poliziesco perfetto per una calda serata estiva. Non richiede grandissimo sforzo mentale perché la soluzione all'enigma viene scodellata senza troppe sorprese al momento opportuno e nasconde una motivazione talmente sciocca che non vale neppure la pena ragionarci su per approfondire la questione. La pellicola si compone di momenti stranamente goliardici (tanto che all'inizio credevo fosse una commedia), minacciosi confronti tra sbirri, accuse di corruzione più o meno velate, improbabili femme fatale dall'animo materno e litigi tra padri problematici e figlie rompiscatole, tutti distribuiti equamente nel corso dell'ora e mezza scarsa di durata e amalgamati da una regia senza infamia né lode. Non molto diversa è l'interpretazione di due mostri sacri come Samuel L. Jackson e Ed Harris, che portano a casa la pagnotta lavorando il minimo sindacale e risparmiando le energie per pellicole a loro più congeniali, mentre nel resto del cast si riconoscono Eva Mendes nel solito ruolo sciapo che più le si confà e Luiz Guzmán e la sua faccia perfetta per incarnare sbirri corrotti o mafiosi sudamericani. I Tarantiniani all'ultimo stadio come me apprezzeranno senz'altro l'incontro fra l'ex Ordell Robbie e l'ex Max Cherrie di Jackie Brown ma, per il resto, Cleaner è un filmetto che passa e va, non certo una pellicola indispensabile né per i fan di Samuel L. Jackson né per gli amanti del thriller.