Bologna 1676, musica strumentale della scuola emiliano-romagnola – Ensemble Coro d’Arcadia

Creato il 10 novembre 2014 da Maxscorda @MaxScorda

10 novembre 2014 Lascia un commento

Si ritorna alla rocca di Vignola per un nuovo appuntamento con la musica barocca organizzato come sempre da "Grandezze e Meraviglie". Meritatamente l’Emilia celebra l’Emilia attraverso la sua musica o meglio col recupero di autori e spartiti sperduti in qualche libro in attesa di essere riscoperti.
Alessandro Ciccolini, violino e direttore dell’ensemble, introducendo la serata ha raccontato di aver reperito i brani della serata in polverosi tomi conservati nella biblioteca della musica di Bologna e dopo lunghi mesi di lavoro assieme al resto del gruppo, e’ riuscito a riportarli in musica rappresentandoli in serate come queste e prossimamente in disco.
Il protagonista dell’evento e’ Pietro Degli Antonii, maestro di musica e compositore nato a Bologna nel 1639, un buon nome costruito nella sua epoca ma presto smarrito dalla memoria dei piu’. Tutto il materiale del concerto proviene dalla sua "Sonata op. IV" data alle stampe proprio in quel 1676 che da il titolo alla serata.
Per variegare il concerto e per allargare il discorso anche ad altri musicisti, i brani di Degli Antonii sono intercalati da altri di  Tommaso Antonio Vitali, Antonio Montanari e ospite d’onore Arcangelo Corelli, il ravennate bolognese di studi, qui presente con una composizione di giovane ventenne. Di Vitali sappiamo invece che visse e mori’ tra Bologna e Modena, fama modesta da compositore ma buon musicista e percio’ la sua "Follia" e’ piuttosto interessante piu’ per i virtuosismi che per lo spartito. Piu’ giovane tra tutti e certamente il meno dotato fu Antonio Montanari, musicista scampato per un soffio all’anonimato eterno ma ascoltata la sua composizione, si capisce perche’ di lui non sia rimasto praticamente nulla e in tutta onesta, se cosi’ fosse stato non ci avremmo perso poi troppo. Queste ed altre delucidazioni avute dal direttore, cosi’ come ogni brano e’ stato da lui introdotto e spiegato per chiarire contesto, tecnica e qualche aneddoto.
Niente da eccepire sotto il profilo tecnico. Ciccolini gestisce strumento e gruppo con garbo e decisione, cerca sbocchi per abbellire e dove puo’ riesce e laddove l’autore puntava a duetti tra violino e tiorba, quelli col violoncello sono stati i miei preferiti.
Ascolti vecchi di oltre secoli possono dirsi nuovi. Si e per questo un sentito ringraziamento a musici e organizzatori

Scheda concerto
Sito Grandezze & Meraviglie


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