“Non so se sia la partita più importante da quando alleno il Bologna, ma certamente sarà molto molto molto importante. La sensazione è che la squadra stia bene, dal punto di vista sia fisico sia mentale. Da qui alla fine sarà un mini-torneo per non retrocedere, e le prime due si salveranno. C’è anche chi sta peggio di noi”.
Sugli orari differenti:
“Non va bene, dovremmo giocare tutti allo stesso orario. Ma ci sono interessi che vanno oltre, e io non conto un tubo. Non ci dà una mano, ma non andiamo oltre alla partita di domani: dovremo essere straordinari”.
Sulla Fiorentina:
“Vorranno fare la loro partita, ma deve essere ben chiaro che le motivazioni sono diverse, la mente, il fisico, il cuore, esaltando ogni singolo elemento e mettendo tutto a disposizione della squadra”.
Sulle condizioni fisiche di alcuni giocatori:
“Krhin e Kone stanno bene, sono a disposizione come ancheNatali”.
Su Diego Perez:
“Non è impiegabile per un risentimento ai flessori, però verrà comunque con la squadra”.
Sui i pochi gol davanti ai propri tifosi ed il rapporto con essi:
“Non lo abbiamo mai messo nelle condizioni migliori per esprimere le sue qualità, ma l’impegno da parte sua c’è sempre stato. La qualità del gioco non è sempre stata soddisfacente – puntualizza – ma questo non riguarda solo lui, E questo mi dispiace: quando entro in campo e vedo la curva vorrei darle una soddisfazione con tutto il cuore. Vorrei che i tifosi godessero a fine partita. Capisco che in questi momenti chi vuole bene al Bologna avrebbe piacere di stargli vicino, ma il momento è delicato e preferiamo lavorare senza troppi sguardi attorno”
Sul possibile rientro nella Fiorentina di Giuseppe Rossi, rientro che però probabilmente avverrà solo in Coppa Italia. Pepito è un giocatore che conosciamo tutti, ma che Ballardini conosce molto da vicino avendolo allenato negli Allievi del Parma:
“Già a quindici anni era un giocatore molto serio, bravo sia dentro sia fuori dal campo. Il padre era una persona molto garbata, gentile. Adesso non c’è più e mi piace ricordare lui, perché se Giuseppe è cresciuto così il merito è anche dei suoi genitori”.