“CIBO DA SPOGLIARE”
ARRIVA A BOLOGNA LA NUOVA INSTALLAZIONE #foodporninUTILE
Il secondo momento espositivo del progetto #foodporninUTILE si svolge a Bologna in occasione di Arte Fiera 2015, curato da Fulvio Chimento. Dal 22 al 25 gennaio nell’insolito spazio dell’ex Movida Club, in Via San Felice 6/b, sarà possibile “entrare” nell’installazione del gruppo degli inUTILI, movimento d’arte e di pensiero.
Il nuovo bersaglio -letteralmente- dell’ironia dissacrante del collettivo bolognese, sono le osannate star mediatiche del food, re e regine di pentole e fornelli nei reality più seguiti della tv. I visitatori saranno parte attiva dell’installazione e potranno dare libero sfogo alle loro simpatie e antipatie. Armati di freccette potranno accanirsi sulle fastidiose icone del food. La loro presenza, il loro flusso, il loro gesto contribuirà a creare il risultato finale di questa parte dell’installazione. Un modo per “detronizzare”, smitizzandoli, i nuovi divi dell’etere, complici di quella spettacolarizzazione del cibo che diventa, appunto, pornografia. In antitesi, ma da recuperare sembrano dire gli inUTILI, è la dimensione più profonda e ancestrale del nutrimento: allo spazio del cibo/pornografia si affianca infatti, nel percorso proposto, lo spazio del cibo reale, vero e proprio tempio nel quale riappropriarsi della sua sacralità.
Dopo la fortunata collettiva alle Torri dell’Acqua di Budrio (Bo) lo scorso settembre, in cui le opere degli artisti inUTILI componevano un’articolata riflessione sugli aspetti sociali del cibo, l’ossessione consumistica e la relazione tra corpo (sessualità o sensualità) e nutrimento, questo secondo momento espositivo si compone di diverse tappe che costruiscono, nelle varie stanze che ospitano l’installazione, un vero e proprio viaggio dal sapore quasi dantesco. Dall’inferno/purgatorio del cibo virtuale, bulimico, orgiastico e spettacolarizzato -ben sintetizzato dall’hashtag #foodporn che categorizza, ad oggi, oltre 43 milioni di immagini relative al cibo condivise sui social network- al paradiso laico, umano e ancestrale del cibo reale, cui restituire il suo senso più profondo di nutrimento vitale.
Ecco allora una galleria di bocche che masticano e inghiottono i visitatori all’ingresso, mentre il tappeto sonoro riproduce i rumori della masticazione, fino alla prima sala dove le immagini food della rete si rincorrono nell’ambiente: cibi, piatti elaborati, composizioni gastronomiche raffinate o junk food, food design, immagini di sploshing (il cibo spalmato sul corpo, atto ludico/erotico) si affastellano e bombardano lo spettatore, creando un senso di straniamento. Nella seconda sala il tiro al bersaglio, dove i visitatori muniti di freccette potranno sfogare, in un atto di ludica leggerezza le proprie ironiche pulsioni “distruttive” contro gli idoli del cibo in tv. Atto catartico che precede l’immersione nel tempio del cibo reale, dove pochi elementi fortemente simbolici ed essenziali posti su un tavolo/altare, richiameranno il pubblico ad una riflessione sul senso più profondo del nutrimento, che depurato di ogni pornografia ritorna a essere parte del ciclo vitale, riacquisendo il suo senso più profondo e primigenio.
“Cos’è che spinge a fotografare il cibo e a condividerne gli scatti sui social network?
Per cercare delle risposte gli inUTILI hanno realizzato una serie di installazioni collettive intorno al binomio che correla il cibo reale, (vero) nutrimento per il corpo, e il cibo virtuale, nutrimento per gli occhi e la mente. Lo spettatore, con ironia e un pizzico di sarcasmo, è chiamato a interagire in diversi modi con le opere esposte.
Sfamarsi è prima di tutto un dovere, un atto sacro: la nascita di ogni seme in agricoltura è determinata dall’interazione tra la volontà umana e gli elementi della natura.
Al contrario, il concetto di cibo legato all’appagamento momentaneo dei sensi ha come estrema conseguenza la trasformazione dell’individuo in consumatore acritico e, grazie anche ai social network, in promotore inconsapevole di un marchio e di un’idea di mondo.
Tutto ciò si carica di significato nel momento in cui la scarsità di cibo, in gran parte dell’Occidente, non rappresenta più un indicatore reale di povertà. È sul valore delle idee e sulla creazione di una coscienza comune che si misurerà la possibilità concreta di nutrire il pianeta negli anni a venire”.
(Fulvio Chimento, curatore)
Il “Movimento d’arte e pensiero” degli inUTILI presenta
#foodporninUTILE n.2 | Cibo da spogliare
A cura di Fulvio Chimento
Installazione artistica interattiva
Bologna, Via San Felice, 6 /b (Ex Movida Club)
Dal 22 al 25 gennaio 2015
Inaugurazione | giovedì 22 gennaio h. 17
Orari al pubblico | Da giovedì 22 a domenica 25 gennaio h. 17-24
Ufficio stampa | Luciana Apicella
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