E' una regola che va valutata, che ha un'interpretazione molto ampia. Krasic è un ragazzo per bene che subisce tanti falli. L'istinto è stato quello di evitare un eventuale impatto che poi non c'è stato. Ma non c'è stato comportamento anti-sportivo o malafede. Poi il rigore non si è concretizzato, e questo credo avrebbe portato anche più critiche». «Ci sono comportamenti antisportivi in contrasto col gioco del calcio . In questo caso bisogna entrare nella dinamica dell'azione. Bisogna capire che tipo di atteggiamento tenere da parte dei calciatori. O accettiamo le regole del gioco o ci affidiamo alla tecnologia». «Noi dipendenti da Krasic? Ci sono giocatori che in un determinato momento trascinano di più la squadra, come ha fatto prima Krasic e ora sta facendo Aquilani, ma la filosofia di gioco di Del Neri è quella di creare un gioco collettivo che prescinda dal solista».
La Juve è migliorata
«Prima si parlava di una difesa fragile. Ora non stiamo subendo gol, e paradossalmente abbiamo avuto qualche difficoltà in fase di conclusione. Ma sono episodi che si possono verificare. Nella partita di oggi sicuramente è mancato il gol, ma le azioni pericolose le abbiamo create. Poi Amauri e Iaquinta, che sono i nostri uomini-gol, in questo momento non sono al top. Del Piero? Non ci sono gerarchie. Sta all'allenatore fare le scelte. Sicuramente in campo deve sempre avere un giocatore forte fisicamente come Amauri o Iaquinta, e affiancargli uno tra Quagliarella e Del Piero. Oggi, però, siamo mancati un po' sugli esterni, soprattutto con Krasic che è stato condizionato dall'episodio del rigore».
Del neri a Sky Sport:
«Krasic è tartassato a ogni partita. Se il fallo non c'era non lo so, sicuramente è un tipo di ragazzo che una cosa del genere non la fa apposta. Non penso che abbia fatto con volontà questo tipo di calcio di rigore. Non mi aspetto una squalifica per lui con la prova tv. La Juve dipendente dalle prestazioni di Krasic? Assolutamente no».