BOLOGNA. Tra bottiglie rotte, sporcizia e degrado, il centro storico "ferito" di Bologna.

Nel tour italiano che stiamo facendo attraverso le immagini del degrado delle città, sia grandi che piccole, facciamo tappa a Bologna. E lo spettacolo è desolante; la "dotta" per antonomasia, mostra un'immagine di sé squalificante e degradante.
Inutile tentare giustificazioni con false scusanti del tipo "il degrado è ormai diffuso ovunque" o peggio ancora "cosa ci si può fare?!". Se da un lato parliamo di immagine dell'Italia nel mondo e ci beiamo del successo di EXPO per il made in Italy ma dall'altro lato le istituzioni non fanno nulla e non intervengono seriamente e puntualmente su queste situazioni scandalose, gli EXPO non saranno serviti a nulla. Se non a fare operazioni costose solo di facciata. (mpa)
BOLOGNA. Non c’è pace la domenica mattina, il degrado e la sporcizia provocati dalla movida del sabato sera, rovinano lo scenario di quella che dovrebbe essere una piacevole uscita domenicale.
L’allarme è stato dato più volte sul web dagli stessi cittadini stanchi di vedere la propria città deturpata da incuria e spazzatura. La zona maggiormente colpita è piazza Verdi, nella zona universitaria, dove un residente ha scattato l’ennesima fotografia denunciando lo scandalo. 

Umberto Bosco

“Questi sono i risultati di una città abbandonata completamente a se stessa – dichiara Umberto Bosco militante di Lega Nord – Questo quadro indecente è un classico di ogni domenica mattina. Il sabato sera la piazza si riempie di studenti e immigrati che vanno ad acquistare gli alcolici a basso prezzo dai pakistani per poi bivaccare letteralmente sui marciapiedi e sotto i portici, non se ne può più”. 
Il teatro comunale vicino la piazza, frequentato da molti bolognesi, è presidiato da una pattuglia che dovrebbe controllare tutta la zona, ma a quanto pare non si riesce comunque ad arrestare o quanto meno a mitigare il fenomeno. 
“La polizia fa poco e niente e comunque mancano delle decisioni di polso anti bivacco e delle misure di sicurezza serie e decise – continua Bosco – ogni angolo di strada è una latrina a cielo aperto, c’è una forte presenza di immigrati e il flusso è mal gestito. L’Emilia Romagna registra il 50% di stranieri in più rispetto alla media nazionale”. 
Cattivi odori e tracce di “liquido biologico” umano sono tra le altre conseguenze del bivacco.
“E’ ovvio che chi vuole risparmiare sulle bevande alcoliche, comprandole dal Pakistano, non si fa problemi su dove andare in bagno. Tempo fa una cittadina ha lasciato dei soldi in eredità al comune prima di morire, con l’impegno di fare edificare due bagni pubblici vicino all’Università. Per quanto lodevole la buona volontà della signora, è triste che si debba arrivare a tanto” .
di Lara Morano