BOLOGNA. Tutto diventa arte se c’è stile, estetica e funzionalità. Le scelte di design di Galleria d’Arte Maggiore al Bologna Design Week.
Creato il 14 settembre 2015 da Agipapress
BOLOGNA. Per la prima edizione di Bologna Design Week, che
sarà aperta dal 30 settembre al 3 ottobre, la Galleria d'Arte Maggiore G.A.M.-
Maggiore Design dedica i suoi spazi ad accogliere sculture, oggetti e mobili
d'artista. Simonetta Vespa e Roberta Calarota nella sede della Galleria (via d’Azeglio,
15) presentano una selezione di opere di design a edizione limitata nate
dall'estro e dalla perizia tecnica di Cleto Munari su progetto di artisti di
livello internazionale tra i quali Alessandro Mendini, Mario Botta, Ettore
Sottsass, Carlo Scarpa e alcuni dei massimi esponenti della Transavanguardia,
Mimmo Paladino e Sandro Chia fino al Nouveau Realisme di Arman e alle opere di
Bertozzi & Casoni, Louis Cane e Giosetta Fioroni.
Il design dunque, come protagonista assoluto e la Galleria d’Arte Maggiore – Maggiore Design partecipa con un’attenta
selezione di tavoli, mobili e oggetti d'arte di altissima qualità.
Tra i
tavoli, si distinguono le intriganti interpretazioni che ne ha dato Sandro
Chia, con una scrivania che sembra la realizzazione di una metafora della sua
tavolozza arricchita dall'inserto sul piano di lettura di una sua opera.
Cleto
Munari ha scelto un cristallo vuoto e ha confinato il colore ai soli piedi del
tavolo, in un omaggio a Venezia, la città delle palafitte e dei riverberi
colorati. Non manca il tavolo Golden Gate di Alessandro Mendini, un'esplosione
di graffiti, stilemi e parole in libertà.
Tra i mobili, un'attenzione
particolare è ancora una volta rivolta ai maestri della Transavanguardia, con i
“fantasmini” di Sandro Chia e Mimmo Paladino che, guardando ancora a Paolo
Uccello, crea un gioco di intrecci visivi, contrasti fra bianchi e neri,
sovrapposizioni cromatiche, con decorazioni di colori luminosi e accesi oppure
in nero ed oro.
Un mobile di grande impatto è quello realizzato da Mimmo
Paladino e Alessandro Mendini, la Credenza “Silenziosa”, impreziosita da una
scultura in bronzo. Un'altra importante sezione della mostra è rappresentata da
pregiati argenti a firma di Carlo Scarpa e da vasi della collezione Micromacro,
realizzata da Mendini e Cleto Munari.
Gli si affianca la serie di ceramiche di
Mimmo Paladino dedicata ai personaggi del mito, dell'Iliade e dell'Odissea, con
richiami formali irriverenti e giocosi, e con evidenti connotati che
caratterizzano ciascun personaggio. Anche Sandro Chia si è cimentato nella
realizzazione di questi oggetti e li ha incisi con i visi tipici della sua
produzione artistica.
In mostra anche le preziose Murrine dedicate al tema
delle quattro stagioni realizzate da Cleto Munari e i raffinati oggetti d' arte
e design a firma di Ettore Sottsass, noto per aver sempre anteposto l'estetica
alla funzionalità, per donare alle creazioni “spessore simbolico, emotivo e
rituale”. Arman, con le edizioni limitate in ceramica delle accumulazioni di
Ferrari F40 richiama il grande monumento realizzato all'ingresso dell'autodromo
di Imola. .
In mostra anche pezzi unici di Bertozzi & Casoni che
reinventano l'uso e i significati della ceramica per andare oltre una mera
concezione decorativa e realizzare opere che, con la distaccata ironia che li
contraddistingue, usano l'iperrealismo come trampolino verso l'astrazione e la
concettualità.
Sandro Chia è ancora protagonista della mostra con opere
realizzate per la personale dedicatagli dal Museo Internazionale delle
Ceramiche di Faenza.
L'artista ha dato vita a nuove sperimentazioni con la
materia, in un dialogo intrigante tra linguaggi ben distinti: la ceramica si
confronta con il bronzo, come nei Mappamondi, con la superficie della carta
come nelle Cornici, oppure si mostra in tutta la sua purezza come nei Libri e
nei Babbi addolorati. Jessica Carroll si inserisce in questo contesto con
lavori in ceramica nati da una interpretazione fantastica e misteriosa della
natura e con Louis Cane si torna alla dimensione del confronto con la grande
storia dell'arte, attraverso la sua personale interpretazione de Las Meninas di
Velázques, che prendono corpo in sculture dal cromatismo acceso e brillante. Giosetta Fioroni con i suoi Teatrini e Vestiti in ceramica ci immerge in nel
suo universo meta-reale, femminile e delicato.
La forza del progetto proposto
da Maggiore Design è quindi quella di far dialogare personalità di culture
diverse e internazionali, lasciando loro totale libertà di espressione e
trasformando il mondo ben definito del design in un universo di innumerevoli
possibilità creative.
Una visione speciale della mostra sarà offerta giovedì 1
ottobre con la serata “Aperi-jazz” allietata dalla musica del complesso No More
Blues a partire dalle ore 18.
(mpa)
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