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BOLOGNA. Un dialogo di luce fra Giorgio Morandi ed Ettore Spalletti

Creato il 16 novembre 2014 da Agipapress
BOLOGNA. Un dialogo di luce fra Giorgio Morandi ed Ettore Spalletti BOLOGNA. Dopo il grande successo dell'opening realizzata nell’ultima edizione del The Armony Show di New York, continua l'inedito progetto espositivo realizzato da Franco e Roberta Calarota con il contributo di Hélène de Franchis, nelle sale della Galleria d’Arte Maggiore di Bologna, nelle quali emerge tutta la forza evocativa e carica di suggestioni  che è in grado di suscitare il confronto diretto fra le opere di Giorgio Morandi e quelle di Ettore Spalletti. Il progetto mira a dimostrare come l'arte di Morandi sia di grande attualità e sia stata fonte di riflessione per uno dei massimi esponenti viventi dell'arte contemporanea italiana, Ettore Spalletti, recentemente protagonista di un grande interesse per le importanti mostre personali ospitate nelle sedi del MAXXI di Roma, della GAM di Torino e del MADRE di Napoli. Noto a livello mondiale, Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964) non necessita di presentazioni.  Tra le tante letture critiche della sua opera, la mostra proposta dalla Galleria d'Arte Maggiore sottolinea come attraverso un'economia di soggetti e di colori, Morandi operi un'astrazione che va oltre all'oggetto raffigurato sulla tela, raggiungendo un equilibrio formale di luce, colore e spazio che aprono la visione a una nuova dimensione, una realtà altra dove l'essenza del tutto è protagonista. Per questa sensazione la sua arte è senza tempo ed è in grado di anticipare quei movimenti minimali e astratti successivi così come di quelli figurativi, mantenendo la sua grande attualità. BOLOGNA. Un dialogo di luce fra Giorgio Morandi ed Ettore Spalletti Con le sue opere Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940) ricrea nello spazio quello che Morandi operava sulla tela. Uscendo dalla cornice del quadro le sue opere monocromatiche mirano a ricreare nell'ambiente uno spazio atmosferico lasciato esclusivamente alla luce e al colore.
Se, infatti, i paesaggi di Morandi sono essi stessi un'astrazione come risulta da una osservazione ravvicinata della tela dove appaiono solo macchie di colore e non forme della natura o degli edifici e in cui l'essere umano non è mai presente, Spalletti mira a far muovere lo spettatore dentro l'atmosfera in cui le sue opere stanno.  Atmosfera che si carica dei pigmenti di luce e colore che si muovono nella stanza.
Per citare l’artista “l'arte contemporanea si assume la responsabilità dello spazio, a differenza di quella antica, in cui viene delimitato dalla cornice”. In numerose interviste Spalletti fa poi lui stesso riferimento a come molto spesso ami creare le sue opere vicino a un quadro di Morandi, in occasione delle mostre che l'hanno visto protagonista nei più importanti musei del mondo più spesso in compagnia di artisti internazionali che non italiani. 


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