(Cerci batte il rigore decisivo per la vittoria del Toro)
Un tabù rotto dopo quasi 33 anni e mezzo! Il Torino è riuscito a vincere a Bologna dove il segno 2 in schedina, nei confronti diretti, mancava dall’ultima giornata del campionato 79/80, allora ci pensò una doppietta di Graziani (curiosamente al 2° minuto e al 90°) a piegare i rossoblù che pareggiarono momentaneamente al 38° con Perego. Stesso risultato ieri al Dall’Ara e stessa successione di reti, ma all’interno del primo tempo; per una vittoria che lancia il Torino, con il Livorno, nella scia delle cinque grandi corazzate (Napoli, Roma, Inter, Juve e Fiorentina) e inguaia i padroni di casa al terz’ultimo posto con due soli punticini; ma siamo solo alla quarta giornata e i giusti valori di classifica si determineranno, presumibilmente, entro Novembre.
Fatto sta che il Toro ieri ha giocato una partita gagliarda e accorta al tempo stesso, con quel briciolo di fortuna che finalmente non guasta.
Andare in vantaggio al secondo minuto, grazie all’incornata di D’Ambrosio che ha sfruttato una difettosa deviazione di Curci su traversone di Darmian, dopo un eccellete dialogo di prima con Cerci sulla fascia destra, non sempre aiuta chi gioca fuori casa, infatti di norma questo scatena la reazione furibonda dei padroni di casa, e così è avvenuto, ma ci sono poi voluti altri 27 minuti affinchè si concretizzasse il pareggio di Natali e non prima che il Torino ribattesse colpo su colpo i tentativi degli avversari ad esempio con un tiro da fuori di Vives che impegnava Curci in presa alta molto più di quanto non fosse riuscito in una azione analoga Diamanti, poco prima, con parata a terra di Padelli. Ma soprattutto con Cerci, autore di un diagonale dopo un dribbling a rientrare, stile Robben, deviato da Curci in angolo, il quale poi sortiva un tiro in girata di Glik che batteva il portiere felsineo, ma l’arbitro annullava per chiaro fuorigioco del polacco. Il Bologna era tutto nelle giocate di Diamanti che cercava di mettere più palle in mezzo che poteva, ma Bianchi e Moscardelli non riuscivano minimamente a impensierire la retroguardia granata che ben li controllava e li annullava, tanto che il tentativo più nitido finisce sui piedi del terzino sinistro Cech, che troppo defilato manda il pallone sull’esterno della rete. Poi la punizione al 29° di Diamanti coglie una difesa granata che si ferma, e permette a Natali di colpire di testa una prima volta, esaltando i riflessi di Padelli, ma il pallone rimane attaccato al corpo del centrale che la fa carambolare in rete, un pareggio figlio dell’unica disattenzione dei centrali granata, in particolar modo di Moretti, che colto fuori posizione si sbraccia per un segnalare un fuorigioco che non c’è. Il Bologna rinfrancato, sfiora poi il vantaggio con Garics che da fuori area fa partire un missile che sbatte all’incrocio dei pali ed esce; un pericolo che però il Toro assorbisce bene e al 45° una punizione da quasi 40 metri di Cerci si stampa sotto la traversa e rientra in campo, sul pallone si avventa a metà area El Kaddouri che viene a contatto, nel tentativo di staccare, con Della Rocca, frana a terra e l’arbitro assegna un rigore giusto, ma evidentemente poco usuale viste le consuete dinamiche in area di rigore. Le proteste dei rossoblù valgono l’ammonizione a Diamanti, la realizzazione di Cerci, nonostante l’intervento di Curci, il nuovo vantaggio del Toro. Si và poi dopo negli spogliatoi dove Natali dice qualche parola di troppo all’arbitro e viene espulso, costringendo al rientro in campo Pioli a sostituire Moscardelli per Mantovani. Il Torino riparte forte con una due belle discese di Brighi sul centrodestra, nella prima scorribanda mette una palla al centro dove Meggiorini e Cerci si ostacolano a vicenda facendo carambolare la palla a El Kaddouri che tira di prima intenzione, ma Curci di piede copre bene e manda in angolo, nella seconda prepotente azione il numero 33 del Toro arriva a tu per tu con l’estremo difensore dopo aver aggirato tre difensori avversari, ma Curci in uscita bassa copre di nuovo l’angolo con il corpo e manda di nuovo in corner, poi la partita cala di ritmo e il Toro gestisce i tentativi di pervenire al pareggio dei padroni di casa e l’unico sussulto è una punizione di Diamanti che trova la testa vincente di Kone che batte Padelli, ma in chiara posizione di fuorigioco e l’arbitro annulla. Il triplice fischio mette a confronto la gioia dei granata che corrono a prendersi l’applauso della Maratona itinerante e la rabbia dei tifosi di casa per l’ennesima prova scialba dei ragazzi in rossoblù, in particolar modo di Rolando Bianchi, praticamente mai in partita come nelle scorse tre giornate. Una avventura, quella dell’ex capitano del Toro, che si sta rivelando più complicata del previsto, nonostante un modulo che dovrebbe esaltarlo con al fianco una seconda punta molto mobile come Moscardelli che dovrebbe creargli degli spazi importanti e gli assist di Diamanti per le sue spizzate di testa. Ma non sempre nel calcio teoria e pratica si stringono la mano…
(Capitani di ieri e di oggi a confronto, Glik vince il confronto su Bianchi.)
Il Torino invece è tornato a casa con tre punti e una prova generale convincente sia dal punto di vista del gioco che da quello del morale, con delle prove individuali stimolanti, dove primeggia una spanna su tutti Cerci per il temperamento, la fantasia e l’atleticità, ma anche di Vives che nella veste di regista basso si sta prendendo delle belle soddisfazioni con raddoppi di marcatura sul portatore di palla che spezzano più volte l’azione avversaria e contribuendo anche a far ripartire l’azione, bene Brighi che dopo un primo tempo passato ad amministrare palloni ed avversari nella propria metà campo si ritaglia delle belle iniziative personali in attacco, portentoso El Kaddouri che fa ripartire sempre puntuale l’azione sul centrosinistra in modo non meno dirompente rispetto a Cerci, ma che deve imparare a centrare meglio la mira nelle conclusioni che riesce intelligentemente a crearsi, meritevoli i due esterni D’Ambrosio e Darmian che si alternano nelle discese in fase di costruzione di gioco e in ripiegamento limitano l’azione dei loro dirimpettai, con il gol iniziale che porta le loro preziose firme, ordinati il trio di centrali che cresce di affiatamento, in particolar modo Glik che annulla l’ex compagno Bianchi anche grazie alla sicurezza che gl’infonde Bovo, tornato integro nel fisico come nella lucidità di gioco, un comandante della retroguardia impeccabile, l’unica mancanza è solo per la sbavatura di Moretti che costa il pareggio momentaneo, se Padelli deve compiere esclusivamente un paio d’interventi risolutivi lo deve appunto alla solidità dei suoi compagni. Unica nota dolente è la prova inconsistente di Meggiorini che, schierato a sorpresa per la febbre che ha colpito al mattino Immobile, sembra un pesce fuor d’acqua, sempre troppo lontano dall’azione, tanto che Ventura decide di sostituirlo dopo 68 minuti per irrobustire la diga di centrocampo con Farnerud, a sua volta più falloso che autorevole.
Ora sotto con il Verona nel turno infrasettimanale, in un nuovo scontro diretto per la salvezza. Ma con la consapevolezza che se il Toro vuole, può centrare la vittoria con ordine e disciplina, esaltandosi con un gioco in velocità, visto gl’interpreti che può vantare nelle proprie file. Avanti così!!
Ora più che mai Forza Vecchio Cuore Granata!!