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Bolognetti: Dai fratelli Lumière alla Lucana Film Commission, ovvero Miracolo a Potenza

Creato il 13 settembre 2013 da Ecodibasilicata

Provate ad immaginare le valli lucane, le nostre montagne, i nostri paesini trasformati in un unico set cinematografico. Provate ad immaginare immaginifici kolossal ambientati nei Calanchi e navi romane che solcano fiumi in secca. Immaginate fantascienza e fiction, anzi Pulp Fiction, commedie rosa e spose in bianco. Provate ad immaginarvi nei panni di un centurione romano o trombettiere del 7° cavalleggeri. Ecco, è questo il futuro che stanno preparando per noi. Messico e nuvole, celluloide e petrolio e poco importa se sul portale della Regione da settimane è impossibile scaricare una delibera di Giunta. Tra poco Basilicatanet diventerà una videoteca che farà impallidire il povero Murdoch. Vedrete cose mai viste: il remake di Via col vento con Paride Leporace nei panni di Rossella O ‘Hara, le astronavi della Guerra dei Mondi e i dinosauri di Jurassik Park. Un click e sarete ipnotizzati da “Cosa c’è nel Pozzo”, ah no, quello no, il cinema verità non è contemplato nello statuto della Film Commission, solo oppiacei e “C’era una volta in val d’Agri”.

Vedrete “Il Matrimonio del mio migliore amico”, con Leo Amato, cronista di giudiziaria de Il Quotidiano, nella parte che fu di Julia Roberts, mentre ad interpretare Cameron Diaz verrà chiamato il dott. Basentini.

Ci sarà, non temete, anche il cinema di animazione, con personaggi da far impallidire Duffy Duck e Gatto Silvestro. Del resto ci vuole davvero poco, basterebbe caricaturizzare alcuni “celebrità” che frequentano Via Anzio e qualche Tribunale di questa nostro Stato criminale.

Si vocifera che vogliano addirittura resuscitare “Er Monnezza”; beh, lì non dovrebbero avere problemi a trovare qualcuno a cui la parte calzi a pennello.

Coraggio amici, che importa se la nostra terra si desertifica, se le compagnie petrolifere fanno quello che vogliono, se la povertà dilaga. Stiamo per trasformarci in una regione hollywoodiana con tanto di effetti speciali. Diventeremo tutti comparse del grande gioco del cinema e voleremo in cielo a cavallo di una scopa come in “Miracolo a Milano”. Ma niente neorealismo, per carità quello no. Le verità non vanno mica raccontate dai cineasti e certo non si può pretendere che le raccontino quelli che collaborano con la Fondazione Mattei o che prendono soldi dalla Total.
Tutto sommato va bene così, la vita è sogno e i sogni aiutano a vivere.

Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani

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