Quella gara era una gara speciale per Bolt, perché era il primo appuntamento importante dopo quel maledetto mondiale di Daegu del 2011.
Quello in cui lo starter lo sanzionò per falsa partenza e infranse il bis mondiale di Usain. Bolt arriva alla finale olimpica con la solità tranquillità, dando l’impressione che nelle batterie non stia sforzando nemmeno la metà del suo corpo. Bolt è in corsia numero sei, la riscossa è proprio lì a soli 100 metri.
Bolt non è un mostro ai blocchi di partenza e lo dimostra anche in questa occasione. Ma le sue fortune le ha costruite sempre nella parte finale di gara. Così dopo una splendida progressione riprende tutti gli avversari e taglia per primo il traguardo, migliorando di 6 centesimi il precedente record olimpico corso dallo stesso Bolt a Pechino, stavolta è 9’63″! Con quella meravigliosa impresa di 3 anni fa, Bolt ha corso con il secondo tempo più veloce della storia dell’atletica, è necessario domandarsi di chi siano le altre due posizioni sul podio? Certamente no.