Provenienza: Sayreville – New Jersey
Io adoro Bon Jovi. Ma che dico, io amo Bon Jovi! E, in quanto amante di Bon Jovi, non sarò al concerto a San Siro del 29 Giugno e mi sto ancora rosicando i gomiti per questo motivo. Detto questo. Io amo Bon Jovi. Ah, l’ho per caso già detto? Beh oh, io amo Bon Jovi, non posso farne a meno di ripeterlo. Sono molto affezionato a moltissime delle sue canzoni, soprattutto quelle un po’ più datate come “Runaway”, “Livin’ on a Prayer”, “In these Arms” e tantissime altre che non è il caso di elencare perchè sennò finisco dopodomani.
Detto questo negli ultimi anni Bon Jovi mi aveva un po’ deluso con gli ultimi suoi album “Lost Highway” e “The Circle”, dalla quale erano uscite sì un paio di piccole perle, ma che dentro al mio tenero cuoricino non erano riuscite ad avere la stessa presa che hanno avuto le canzoni da me citate precedentemente. Comunque, sia chiaro, non amo Bon Jovi di meno di quanto lo ho sempre amato. E’ un po’ lo stesso concetto di Giovinco con la Juve. Può anche fare una doppietta col Bayern Monaco tra due settimane, ma ciò non me lo farà odiare di meno (e comunque tranquilli, il nano non farà mai una doppietta decisiva).
Devo ammettere però che ci ho messo un pochino a farmi convincere da quest’album. O meglio, ci ho messo un bel po’ a farmi convincere dal singolo promozionale “Because We Can”, ascoltato la prima volta durante il programma di Fabio Fazio su RaiTre, singolo che non mi aveva convinto proprio per niente. Datagli una seconda opportunità, mi è bastato un solo terzo ascolto per impararmi il testo a memoria e per continuare a cantarmela e suonarmela nella mia testa almeno una o due volte al giorno. Non se ne vuole più andare, diventerà sicuramente un mio nuovo cult bonjoviano.
Ora, però, avendo ascoltato per intero il nuovo album, sono assolutamente sicuro che sì, mi è piaciuto, ma che ci sia di meglio nella carriera del buon John Bon Jovi. Non che questo disco sia brutto, affatto. E’ che ha un piccolo difetto. A parte la canzone d’apertura “Because We Can”, non ci sono altre tracce che ti mettano la voglia di schiacciare sul tasto repeat. Così come non c’è nessun’altra traccia che ti faccia pensare di skippare in avanti.
Punto di forza dell’album sono dunque le canzoni un po’ più energiche quali la già troppe volte citata “Because We Can”, la title-track “What About Now” e “What’s Left of Me”, un po’ meno riuscite secondo me le ballad quali ad esempio “Amen” e, anche se un po’ meglio, “I’m with You”.
Canzone Preferita: Because we Can
Voto: 7,5