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Bonali (Pd): “Cultura gestita con grande pressapochismo. Ora colpite i musei: volete abolire anche la commissione?”

Creato il 02 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani
La commissione cultura sembra dispersa. Il presidente Zani ad aprile annunciava su Cremonaoggi la convocazione nel giro di una settimana: ancora nulla. Sembra che esista un divieto invisibile a parlare di cultura, forse è l’argomento considerato più temibile dal Comune, che nel settore persegue obiettivi che non sono noti neppure al vicepresidente della commissione Daniele Bonali (Pd). Che per la terza volta si trova nell’impossibilità di confrontarsi con la maggioranza e in particolare l’assessore De Bona: in passato già due volte, infatti, la minoranza ha raccolto le firme per convocare la commissione fantasma, e ora per la terza volta il rito si ripete. Nella seconda occasione l’assessore convocò di propria iniziativa, ora l’attesa si prolunga senza risultati.E i dubbi inevitabilmente crescono, dato a gennaio s’è discusso solo del regolamento per l’uso delle sale, mentre l’una effettiva discussione risale a novembre. Di mezzo corre il vuoto, il deserto, qualche iniziativa definita “spot” dal consigliere del Pd, la notte dei musei che non si è svolta “ma c’è stato un costo lo stesso per un’iniziativa che doveva costare 70mila euro?”. Le elezioni, anche nazionali si avvicinano e un certo di tipo di manifestazioni fanno pensare: rumorose, pubblicizzate, che imprimono emozioni a forza nella mente del cittadino che ne viene travolto e un po’ trascinato, ma non lasciano traccia nel “terribile quotidiano, nella vita di ogni giorni, nella quale – sottolinea Daniele Bonali – c’è il rischio che l’assessore come ha dichiarato a un quotidiano riduca l’orario e aumenti il prezzo del biglietto dei musei. Ma sono proprio questi i servizi che la gente vuole di più”. Al contrario bisogna confrontarsi con il rischio, guardandosi la mattina allo specchio, che il museo archeologico chiuda. Perché c’è tanto dolore nel mondo? Perché chiudere un museo archeologico, che anche se non eccellentissimo, ricorda la pochezza dell’uomo di fronte alla natura, alla storia che scorre in un divenire che la mente non comprende, e di cui non vede che qualche riflesso se non con umiltà e consapevolezza della propria condizione? Perché, assessore De Bona, lei è tanto crudele? Noi, fragili esseri umani, siamo un colloquio, diceva un poeta dimenticato. Appariamo su questo dolente orbe terracqueo per pochi istanti, rispetto al corso sempiterno degli astri, eppure per non riusciamo a essere una conversazione, a scambiare sapere, volontà, intenzioni, programmi. Solo Vittoriano Zanolli, e ben pagato (681,81 euro) può parlare, anzi moderare? Senza di lui nessuna discussione? Daniele Bonali, insegnante di lettere, non indulge al tono amaramente ironico che a tracolla porto, nella speranza di emozionare l’assessore di marmo, di spiazzarla, di colpirla con divagazioni appassionate.Ma è il consigliere comunale del Pd a sottolineare che le difficoltà economiche non sono una ragione per alzare prezzi, ridurre orari, forse chiudere un museo: “Non lo si sapeva prima? Non si erano preventivati questi costi? C’è un gran pressapochismo nella gestione del comparto cultura. E per poterne parlare dovremo, tra una settimana, ricorrere allo strumento estremo della convocazione con raccolta di firme della minoranza. Abbiamo atteso, perché ci spiace arrivare a questo punto col beneplacito del presidente del consiglio comunale”.“Dà fastidio, non serve questa commissione cultura? – continua Bonali – allora la si abolisca! L’assessore ha dichiarato che in commissione si discute di ciò che si è già deciso in giunta: quindi eliminiamo questa commissione. Non ci sono discussioni programmatiche sugli obiettivi culturali della città, che nemmeno sono noti. Cultura non se ne fa più”.Aperitivi, occasioni di divertimento, di intrattattenimento…. ma le dimissioni della dottoressa Anna Maramotti dal comitato scientifico proposto dal Comune, l’incerta condizione del museo del violino, sul quale nemmeno il sindaco – non l’assessore che non ne parla più – offre chiarimenti, seguite poi dal nulla della notte dei musei che aveva un programma “che eticamente non avrebbe lasciato traccia, con quella spesa”, e dalla stangata sui musei stessi racconta una cupa storia il cui atto finale “vale la resa della armi” conclude amaramente Daniele Bonali.Così ora temiamo eventi demagogici, iniziative di sapore acremente elettorale, tese a impressionare i cinque sensi senza però segnare l’anima cremonese, sempre più abbandonata dal Comune nella nebbia della cultura del non fare, non volere, non essere se stessi.p.z. 0.000000 0.000000

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