Bonjour M. Sepo – Museo Magi ’900, Pieve di Cento 21-12-2013

Creato il 22 dicembre 2013 da Maxscorda @MaxScorda

22 dicembre 2013 Lascia un commento

In qualche modo ci siamo convinti che le eccellenze siano sempre altrove e che per fare un museo servano soldi a vagonate, sindaci piacioni e tronfie archistar.
Invece accade di trovare in una piccola provincia ai bordi dell’impero, un grande museo di arte contemporanea, molto attivo, ben organizzato e per molti versi sorprendente.
L’occasione di visitarlo nasce dall’esposizione di opere di Severo Pozzati in arte Sepo, grande pittore, disegnatore e cartellonista pubblicitario che tanta fama e successo ebbe attorno e oltre il 1920, in specialmodo dopo che si trasferi’ a Parigi.
Pozzati nacque nel Ferrarese e mori’ a Bologna esattamente 30 anni fa, forte e’ il legame con questa terra e proprio qui la nipote volle donare una corposa collezione delle sue opere, gesto necessario ed importante per ricordare e far conoscere il lavoro di un artista che seppe farsi conoscere ed apprezzare ben oltre i confini nazionali.
I suoi committenti furono nomi importanti, molti di questi lo sono ancora oggi e iniziando dal natalizio e consono al periodo, panettone Motta, l’operazione forse piu’ rappresentativa e riuscita, ha proseguito con una miriade di altri marchi, italiani e d’oltralpe.
Permangono le testimonianze di grandi artisti e pubblicitari che in lui hanno visto un antesignano del moderno linguaggio pubblicitario e cito due su tutti, Munari e Testa.
Innovativo, rivoluzionario talvolta, i suoi antropomorfismi precedono attraverso l’intuizione studi sociali e comportamentali che caratterizzeranno il metodo scientifico  attraverso il quale oggi i prodotti vendono venduti, senza scordare in tutto questo, l’aspetto artistico spesso anticipatore di stili e tecniche,
In effetti non e’ improbabile trovarsi di fronte ad una sua realizzazione, meglio dire opera e non riuscire a datarla, laddove il colpo d’occhio e un po’ di conoscenza, a stento sanno riconoscere il decennio e non di meno, indubbio segno della capacita’ di coltivare un’idea senza legarla ad un periodo o alla moda, la miglior prova possibile si stia parlando di arte e non merce.
La mostra prosegue con l’esposizione di disegni e schizzi giovanili e altri invece realizzati verso la fine del 1950 anni del rientro di Pozzati in Italia, dove dipingere divenne la sua principale attivita’, in un crescente successo che si protrasse sino al 1974, anno della sua prima antologica tenuta proprio a Bologna, la citta che lo vide spegnersi nel 1983.
Piccola mostra ma importante e se come si diceva, per le eccellenze non serve andare troppo lontano, non solo nello spazio ma anche nella memoria. Purtroppo non resta molto tempo  ma il mio e’ un invito sentito per fare il possibile e visitarla, approfittando s’intende anche del resto della mostra permanente.

Pagina del Museo Magi ’900 dedicata alla mostra di Saverio Pozzati.