Bonjour Stanchesse

Mi collego stile Radio Londra dalla casa vuota che rischia di non essere più così vuota, dato che stanno per arrivare alcuni elettrodomestici, munificamente elargiti da Euronics con oltre venti giorni di ritardo sul ritardo già previsto. Fino ad allora usufruirò di un fornello a gas, vetusto reperto di giorni di passione post-sismica, che un amico aquilano, in visita sui luoghi del disastro, mi ha lasciato in prestito. Posso dire di essere stato assistito dai terremotati che dopotutto è evenienza rara come il celeberrimo esempio giornalistico dell’uomo che morde un cane.
Non che i giornalisti italiani siano veramente interessati a questa storia dell’uomo che morde il cane, altrimenti non si starebbero occupando da giorni del fatto che Lele Mora si faceva inchiappettare a pagamento da Corona. Il contrario sarebbe stato certamente eclatante, ma che viziosi fascistoidi paghino ragazzotti compiacenti per farsi schiantare il deretano nell’alcova foderata di alcantara leopardata non dovrebbe destare troppa meraviglia nel pubblico. Ma del resto, poveri giornalisti, di cosa si dovrebbero occupare? Delle lepidezze da alcolista recidivo del para-cul-nazista verdolino Bossi? O delle trombonate gheddafiane del Fesso d’Arcore, sopravvissuto a un voto di fiducia dopo che con incauto acquisto ha ricettato un po’ di centristi per rimpolpare le fila scarnificate dei suoi miseri accoliti? Ormai sembra Michael Jackson che balla con gli zombie. A pensarci bene sarebbe meglio che facessero tutti come il Tg1 di Menzognini che si occupa solo di animali esotici, aspiranti mignotte, balletti e sfilate di moda.
Io per conto mio sono stanco e tendenzialmente sfiduciato, non potendomi permettere di acquistare la fiducia contante alla mano al supermarket sotto casa come fa il Re nanerottolo. Mi guardo allo specchio del bagno ogni mattina e mi saluto mormorando: «Bonjour stanchesse». Si chiude il mese di settembre e si apre ottobre. E voi come state in questo scorcio di autunno?