A noi lettori divorare carta e parole talvolta non basta. Non è sufficiente avere sempre un libro fra le mani e stare a testa china, intrappolati fra le righe, avvinghiati all’andamento serpeggiante delle frasi. No. Noi abbiamo il concetto di libro sempre in testa (sopra e dentro), ed è per questo che non facciamo altro che parlare di libri, sfogliare libri, nutrirci di libri, guardare libri, leggerli – ça va sans dire. Abbiamo delle librerie che sembrano opere d’arte moderna per la disposizione precaria con cui abbiamo sistemato i nostri romanzi. Ne abbiamo talmente tanti che, quando facciamo un nuovo acquisto, dobbiamo nasconderlo a chi ci conosce bene – anche se non sappiamo dove nasconderlo, dal momento che in libreria non c’è neanche uno spazietto libero che possa offrirgli un rifugio.
E allora, dal momento che siamo bookaholic al punto da ammirare l’oggetto libro in ogni sua forma ed espressione, abbiamo deciso di dar vita a cinque appuntamenti dedicati all’arte che è fatta di e per i libri. Ciascun post darà spazio a diversi tipi di espressioni artistiche, tutte rigorosamente libresche: installazioni, pittura moderna e illustrazioni, scultura, murales e street-art, pubblicità.
Bando alle ciance, partiamo subito dedicando questo spazio alle installazioni.
L’effetto “ho così tanti libri che a momenti m’esplode la casa” è un po’ quello che vuole comunicare l’artista spagnola Alicia Martin, famosa per le sue gigantesche installazioni che rappresentano un fiume di libri in piena che straripa dalla finestra:
Nei libri ci si perde come in un labirinto: è il significato dell’installazione dei due artisti brasiliani Marcos Saboya e Gualter Lupo. Si può attraversare questo dedalo di libri costruito al Southbank Centre di Londra fino al 25 agosto 2014 (fonte). Ecco un assaggio dell’opera:
Meravigliosa è anche l’idea del collettivo Luzinterruptus, Literature VS Traffic, che ha letteralmente riempito Federation Plaza e le strade di Melbourne con ben diecimila libri cosparsi di piccole luci al led, una sorta di sentiero luminoso fatto di carta e parole. Lo stesso che spesso i libri ci indicano. Un’installazione interattiva, visto che i passanti erano liberi di sfogliare i libri (fonte). L’effetto è a dir poco magico:
Ecco la stessa installazione a New York (fonte):
Ma se con Luzinterruptus si può camminare sopra i libri, altrove ci si passa sotto: parlo dell’opera Libri sospesi di Richard Wentworth (fonte):
Incredibili sono anche le opere in mostra al MARCA di Catanzaro nella sezione Bookhouse. La forma del libro. Eccone un assaggio.
La svedese Maria Friberg realizza una serie di opere dal titolo Still Lives. Bella l’idea che si possa trovare rifugio fra i libri! (fonte)
Che dire della simpatica opera dello statunitense Dennis Oppenhiem? Si chiama Upper Cut e rappresenta una dentiera fatta di… libri, appunto (fonte). Voilà:
Omphalos, invece, è un’installazione dell’artista Matej Krén (fonte):
E sua è anche questa torre, la cui spirale sembra infinita grazie a un gioco di specchi (fonte):
Ma non è l’unico ad aver pensato ai libri come a una spirale infinita: a Buenos Aires nel 2011 faceva bella mostra in Piazza San Martin un’installazione di Marta Minujin, che rappresentava una vera e propria Torre di Babele di libri alta 25 metri. Per costruirla, l’artista si è servita di 30mila tomi donati dai lettori; una volta smantellata, chiunque ha potuto appropriarsi del libro preferito (fonte). Ecco la Torre di Babele:
Miler Lagos, artista colombiano, si sente a casa solo fra i libri. Questa è Home, un igloo fatto di volumi sovrapposti e incastrati senza l’aiuto di colle. L’artista ha lasciato un lato aperto, per suggerire l’idea che i libri sono accessibili a tutti (fonte):
Suggestiva la torretta di libri sul mare installata e fotografata dall’artista norvegese Rune Guneriussen. Suggerisce l’immagine di un faro che illumina il mare agitato della vita; oppure un punto magico, una sorta di porta d’accesso a luoghi fatati:
Job Koelewijn ha realizzato due opere. La prima è una stazione di benzina costruita coi libri (un’allusione alla carica che essi ci danno?), mentre la seconda è un’installazione che rappresenta il simbolo dell’infinito, come infinita è la loro forza:
Bookyard è una vera e propria biblioteca pubblica all’aperto realizzata nel 2012 da Massimo Bartolini nel vigneto dell’abbazia di St. Peter di Gand in Belgio. Si tratta di dodici librerie disposte accanto alle viti dell’abbazia (fonte):
Alla Bristol’s Central Library è visibile l’installazione del collettivo Rusty Squid fino al 7 marzo 2014. Affrettatevi!
Chiudiamo questa rassegna dedicata alle installazioni con l’opera di Chiara Dynys: ben 150 libri di vetro colorati a mano e illuminati dall’interno. L’opera s’intitola Più luce su tutto e risale al 2010:
Se in foto queste opere sono tanto suggestive, non immaginiamo quanto lo siano dal vivo! Speriamo che questo primo appuntamento dedicato all’arte che racconta i libri vi abbia divertito. Non perdete il prossimo approfondimento artistico dedicato alla pittura. A domenica prossima!
Angela Liuzzi