Questa settimana questa rubrica partecipa all’iniziativa Book Blogger May.
Pubblicato il post, potrete lasciare il link nell’apposito form che troverete alla fine del post originale su Una Fragola al Giorno.
Ecco il tema di questo lunedì venerdì (QUI il post originale):
Consiglia un libro dedicato al lavoro
(attraverso le tematiche o se il lavoro è al centro della storia raccontata)
Stupore e tremori / Amélie Nothomb
Questo è il primo libro di Nothomb che ho letto, e ricordo mi piacque molto, pur lasciandomi qualche perplessità, e queste sono strettamente legate al mondo del lavoro, per cui mi è sembrato adatto questo libro come consiglio per il tema scelto.
Sono abituata a leggere del mondo nipponico soprattutto dai libri di Banana Yoshimoto, che lo presenta in maniera quasi opposta a quella di questo libro di Nothomb, almeno sotto certi aspetti. Il Giappone di Yoshimoto mi pare una società molto più libera, soprattutto in campo sentimentale/sessuale. Invece Nothomb mi mostra un Giappone in cui una donna venticinquenne non sposata deve vergognarsi, e in ogni caso non può permettersi di avere una relazione sessuale, se ci tiene al suo buon nome.
Se devo pensare che, pur con esagerazione e invenzioni, entrambe le autrici diano una visione veritiera del Giappone, mi viene in mente un’unica spiegazione a questa discrepanza: esistono in Giappone due mondi distinti e diversissimi tra loro, quello delle aziende e quello di chi fa altri lavori, creativi o particolari, comunque autonomi o al massimo in piccole aziende a conduzione familiare. E stando a questo romanzo la vita dell’impiegato è davvero dura! Secondo un antico protocollo imperiale, era necessario rivolgersi all’imperatore con un atteggiamento di “stupore e tremore”, e secondo Nothomb è quello che si deve adottare anche verso i propri superiori in un’azienda giapponese, da cui il titolo del libro.
Il signor Haneda era il capo del signor Omochi, che era il capo del signor Saito, che era il capo della signorina Mori, che era il mio capo. E io non ero il capo di nessuno. Si potrebbe dire diversamente. Io ero agli ordini della signorina Mori, che era agli ordini del signor Saito, e così di seguito, con la precisazione che gli ordini verso il basso potevano saltare i gradini della scala gerarchica. Per cui, alla Yumimoto, io ero agli ordini di tutti. [incipit]
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Argomenti
Book Blogger May, frasi dai libri, incipit, Recommendation Monday